Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, ‘caro nonno Piero lassù avrai il tuo biliardo per giocare…’


“Io sono convinto che anche lassù avrai il tuo biliardo per giocare e per insegnare ai tuoi amici il famoso angolo 50. Grazie nonno, guardaci con orgoglio come hai sempre fatto”, Andrea Cenere (studente universitario di giurisprudenza ndr) .

L’album degli amici, Piero De Giovanni al ‘Sirena’ nel 1969 e Ai Pozzi nel 1976

Il carissimo amico Piero ha lasciato i suoi cari nel dolore più intenso e che forse solo il tempo riuscirà ad affievolire in piccola parte.

Per la prima volta Piero mi ha ‘fregato‘ perchè dopo una gioventù ed una vecchiaia che ci ha visto uniti nei ricordi e nelle riflessioni anche della gloriosa ‘Loano dei nostri tempi‘ e l’ammaccata turisticamente e socialmente ‘Loano di oggi’, ebbene non era ancora giunto il momento, nelle nostre speranze, di dividerci, allontanarci inesorabilmente.

Mi conforta tuttavia che Piero, forse immeritatamente dimenticato dagli immancabili ‘senza memoria‘ (vedi gli assenti ai funerali), possa trascorrere il ‘sonno eterno‘ accanto a mamma e papà. Ricchi di una vita di lavoro, sacrifici, rinunce, amore per il figlio e le due figlie, i nipoti. Affidando al loro ultimogenito Piero tante speranze. A cominciare dallo storico stabilimento balneare Sirena (con bar, ristorante e per un periodo sala da ballo e caffè concerto). Loro che da Ceriana (Im), con una piccola proprietà agricola di famiglia, nel dopoguerra, erano emigrati a Loano.

Al caro Piero non piaceva la retorica, accarezzava i suoi sogni con la concretezza dei risultati che via via raggiungeva. Sapeva essere estroverso, stupire, come quando sulla collina di Loano acquistò terrazzamenti realizzando una coltivazione di limoni. Sapeva lottare con grande discrezione, determinazione, accortezza. Teneva per se le preoccupazioni. Come gli era capitato tante volte si convinceva che alla fine avrebbe superato difficoltà e incomprensioni, lui che ‘pensava in grande‘. Troppo in grande? Era orgoglioso di essere riuscito a creare, nella sua Loano, oltre 50 posti di lavoro, prima con la Maxi discoteca ai Pozzi, poi con Ai Pozzi Village Spa Resort. Nella città che, è un piccolissimo esempio, quando lui aveva accettato (anni ’80) di presentarsi da indipendente in una lista del Psi alle ‘comunali’, ottenne 8 preferenze, praticamente i voti dei soli famigliari.

L’album di famiglia: Piero, la moglie Luciana, il nipotino Andrea 

Abbiamo parlato e discusso a lungo quando ha deciso, volente o nolente, di lasciare l’ultima sua creatura, il nuovissimo complesso turistico ricettivo realizzato fino ad oggi in Liguria. Ma l’attendeva una lotta impari. Lui era ottimista, io e il compianto Piero Cerruti, varazzino diventato operatore turistico alberghiero, eravamo assai dubbiosi e soprattutto non fidarsi mai troppo delle banche.

Si potrebbe riflettere sul ruolo che ha avuto, anche a Loano, l’ex Banca Carige, i suoi vertici, i responsabili di area. Il ‘bagno di sangue’ per chi aveva riposto fiducia. Infine l’acquisizione da parte di Bper Banca (con la regia dell’allora ad, il genovese Piero Montani) ha nei fatti portato la Liguria in un orbita emiliana. E ora il ponente ligure è ‘preso d’assalto’ da istituti di credito del Basso Piemonte. Tutto sommato meglio così.

Loano che poteva annoverare tre gruppi famigliari la cui serietà, affidabilità, solidità nessuno poteva ragionevolmente mettere in discussione. Perfino invidiati nel mondo dell’imprenditoria savonese. Invece sono rimaste laceranti ferite. Non diciamo macerie.

E’ doveroso ricordare oltre all’amico Piero De Giovanni, la famiglia Del Balzo (ex titolari di 3 supermercati a Loano, un nuovissimo inaugurato ad Albenga), i coniugi Roveraro-Cappelluto con Loano 2 Village, il maggiore e prestigioso complesso alberghiero, con sale convegni, della Liguria e ora è nell’orbita, come Ai Pozzi Village, di ISABELLA HOSPITALITY SRL con sede a Tavagnacco (UD). Le due strutture possono fregiarsi di HEMA Hotel Management.

Tre importanti realtà dell’imprenditoria. I loro precursori ci hanno lasciato; oltre a Piero, Pino Del Balzo, Franca Roveraro donna manager professionista del turismo e il marito Enzo Cappelluto impresario edile di successo anche oltre i confini di Loano.

Loano che non è scampata  al predominio assoluto della speculazione immobiliare, a strumenti urbanistici che hanno mortificato ambiente e il suo antico richiamo che risale ai Doria, con la spietata mega trasformazione in ‘seconde case‘- in gran parte fonte di turismo di massa-  di quasi un centinaio di alberghi/pensioni famigliari. E non è ancora finita.

Loano dove si è creata- e non fa certo eccezione in Riviera- una congrega trasversale di politica&affari da invisibili ‘mani sulla città‘. E a Palazzo Doria ‘piccoli esecutori opportunisti’. Un articolo del 16 maggio 2013, di Augusto Rembado, compianto, su La Stampa, dava atto che a giugno 1990 si firmarono i primi atti notarili di compravendita dei terreni per le basi del Piano particolareggiato delle Vignasse che prevedeva – Angelo Vaccarezza docet –  otto strutture ricettive per 65 mila metri cubi e 1500 posti letto.

I proprietari hanno però preferito a pagare ICI poi IMU piuttosto che rischiare grosso. Quale futuro li aspettava? Dovevano fare i benefattori di chi benediva ‘la casa al mare’, box e mansarde, favoriva il ‘zero affitti’ per residenti e i meno abbienti? Perché lamentarsi se si raccolgono i frutti di quanto si è seminato? Non era già sufficiente la lezione dell’obbrobrio urbanistico di corso Europa, utile osservare quanti locali sono sfitti. Loano che non è risparmiata da chiusure, a ripetizione, di attività commerciali, apri e chiudi di gestione, sorprendenti aperture di bazar da parte di cittadini asiatici. Il contagio si estende peraltro in tutta la Riviera per la gioia dei proprietari dei muri che affittano a prezzi che commercianti ed esercenti italiani non riuscivano a pagare.

Eppure siamo alle piccole rappresaglie,  delegittimare, da vittoriosi nelle urne con il 50% di votanti e corsa alle ‘preferenze’, le umili e disinteressate voci del dissenso. Di chi ripete i danni che subiscono e subiranno le generazioni a venire, ignorando di fatto la proverbiale saggezza degli avi loanesi. Lo sviluppo virtuoso che avevano messo in pratica preservando natura e territorio. (Luciano Corrado)

AL RICORDO DI PIERO DE GIOVANNI dedichiamo 5 ritagli stampa tra il 1989 e il 2004. Tra i tanti della carta stampata. Sul palco della maxi discoteca Ai Pozzi si sono avvicendati star nazionali ed estere. Con serate  tutto esaurito, da 5 mila posti a sedere. Una clientela che arrivava non solo dalla Liguria e nella stagione estiva era il locale più attrattivo per il turista by night. Il santuario del divertimento.

LA STAMPA 8 LUGLIO 1989 A FIRMA DI ROMANO STRIZIOLI

LA STAMPA 16 NOVEMBRE 1994 A FIRMA DI AUGUSTO REMBADO

IL SECOLO XIX 1° AGOSTO 1996 A FIRMA DI LUCIANO CORRADO


IL SECOLO XIX DEL 1° DICEMBRE 20024 A FIRMA DI GIO’ BARBERA. ‘UN INVESTIMENTO DI 25 MILIONI DI €’

LA STAMPA DEL 16 MARZO 2016 A FIRMA DI AUGUSTO REMBADO


L.Corrado

L.Corrado

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