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Liguria e Basso Piemonte

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Mafie e Rete Liguria: ‘No ai parassiti’. Polemica con Marco Bucci. Lo scandalo sfacciato di Ceriale


“Sconcerta vedere come il sindaco candidato presidente Marco Bucci minimizzi il tema mafie in Liguria”. Il destinatario respinge al mittente considerazioni, accuse e critiche.

Ceriale la postazione-parcheggio degli ambulanti abusivi di frutta e verdura. Quintali di merce di dubbia provenienza. Scattare foto è rischioso.

Mafie se ne parli, purchè non si strumentalizzi, sminuendo l’importanza della piaga che non risparmia a quanto pare la nostra regione. Senza andare lontano ci sono esempi di cui si tace e ai cronisti locali la paura fa quaranta. Hanno direttive dai loro capi. Ceriale è l’epicentro, da anni, di ‘ambulanti’ di frutta e verdura (e non solo), con tanto di camioncini e altoparlanti, scritte promozionali, provenienti dalla Campania. Non hanno licenza alcuna, stazionano, quasi in centro, sull’Aurelia. Hanno collaboratori extracomunitari. Nessun controllo igienico, nessun scontrino, nessuna garanzia per gli acquirenti attratti dai prezzi da saldo.  Se chiedete ad una ‘divisa’in servizio rispondono: “A noi non risulta…faccia un esposto al comando”. Non risulta a quanto pare neppure all’amministrazione comunale di oggi e di ieri. Nessuno pensa ragionevolmente a connivenze. Chi sa non parla, maggioranza e minoranza. Chi li protegge dall’alto? Visto che sono informati, così si dice, prefettura e questura, di ieri e oggi. Sono dei collaboratori di giustizia da aiutare? Come la mettiamo con chi invoca legalità ai concittadini? Con quale esempio?

Un sindaco, Canepa di Borghetto S. Spirito come si era letto sui media, si era detto preoccupato e proponeva un incontro, un’azione concreta, dei sindaci del comprensorio e delle istituzioni a livello provinciale. L’attività dei ‘melonari’ (un tempo erano tali poi hanno ampliato l’offerta 365 giorni l’anno) si estende su tutto il territorio provinciale, entroterra compreso, escluso, chissà perchè, l’estremo ponente imperiese. Gli automezzi sarebbero intestati a prestanome. Non si pagano le sanzioni inflitte. I sequestri della merce, rarissimi, non spaventano, sono messi in conto. Non si controllano affitti e proprietari degli immobili dove i ‘venditori’ soggiornano. Chi si rivolge ad un commerciante di frutta e verdura con negozio risponde: ‘A me i vigili hanno fatto una multa di 167 euro perchè occupavo un paio di metri in più di spazio esterno rispetto a quanto autorizzato. E non mancano i controlli della Finanza’.


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