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Altare-Venezia. Vanessa Cavallaro. Calici in vetro incisi a ‘Homo Faber 2024’


Vanessa Cavallaro, di Altare, centro dell’arte vetraria dal Medioevo, é, con l’esposizione di suoi calici in vetro soffiato incisi, uno dei 400 maestri artigiani, provenienti da 70 Paesi, protagonisti, dopo selezione, di “Homo Faber 2024 – Il viaggio della vita”.

Vanessa Cavallaro, vaso sferico in cristallo proposto nel 2018 alla prima edizione di “Homo Faber  2018 – Costruire un futuro umano”; incisione con un decoro di calle ispirato dall’Art Déco.

Mostra celebrativa dell’eccellenza artigiana contemporanea, dall’1 al 30 settembre a Venezia, all’isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini, organizzatrice dell’evento in partnership con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, di Milano, e con l’elvetica Michelangelo Foundation for Creativity & Craftmanship, curatrice dell’evento, con il patrocinio dell’Unesco, del Ministero della Cultura, della Regione Veneto, del Comune di Venezia.

Si tratta della terza edizione di “Homo Faber”, mostra biennale internazionale della creatività e del talento artigiano; vi sono proposte 800 opere, espressione di 105 diversi materiali. Attraverso la visione e conoscenza di tali oggetti – realizzati a mano da abili artigiani di tutto il mondo, secondo tecniche specifiche – esposti lungo un percorso di dieci, appositi padiglioni, Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini, direttori artistici dell’evento, propongono al visitatore di esplorare, di volta in volta, altrettante tappe significative de “Il Viaggio della vita”, tema della mostra: dall’infanzia ai viaggi, dal romanticismo al sogno, dalla vita di relazione alla conclusione dell’esistenza.

“Celebration”, momenti importanti d’incontro, si intitola, in particolare, il padiglione dove, accanto a nomi e firme prestigiosi, italiani e di altri Paesi, figura il  servizio  da tavola di calici in vetro soffiato, composto dalle tre tradizionali misure dei servizi da tavola: acqua, vino, flute. Il loro decoro di Vanessa é quello della tradizione del padre Giuseppe, il suo primo maestro. “Sono tre ghirlande unite da un pois; ciascuna di esse é  formata da una rosa centrale, eseguita nello stile boemo, e da rami laterali con foglie, eseguite nello stile altarese; sovrasta le ghirlande una greca, formata da due piccoli pois, ispirati alla tradizione dell’incisione boema” spiega Vanessa Cavallaro che aveva partecipato alla prima edizione di “Homo Faber”, nel 2018, sul tema “Costruire un futuro più umano”.

Nel padiglione curato da Jean Blanchaert e Stefano Boeri aveva proposto un vaso dalla forma sferica, in cristallo soffiato, inciso con un decoro di calle ispirato all’Art Déco. Ad entrambi gli eventi Cavallaro oltre che selezionata é stata pure invitata, come scoprirà successivamente.

Vanessa Cavallaro, servizio da tavola composto da calici in vetro soffiato: acqua, vino e flute; in mostra a “Homo Faber 2024 – Il viaggio della vita”, a Venezia, all’isola di San Giorgio Maggiore. Decoro inciso con il motivo tradizionale di tre ghirlande, con una rosa centrale sormontata da una greca.

Dopo essersi laureata  in “Grafica pubblicitaria e design” a Torino, presso l’Istituto Europeo di Design, Vanessa Cavallaro é tornata a Altare, iniziando nel 1993, presso la bottega paterna, il suo percorso in un aspetto particolare dell’artigianato del vetro: la decorazione della sua superficie con ruote di ceramica o di pietra girate su un tornio. In un suo studio del 1999 l’altarese Ernesto Saroldi argomentava che tale tecnica dell’incisione sul vetro con la ruota – pratica ta già dai Romani nel primo secolo avanti Cristo – era stata  introdotta ad Altare verso la fine del XIX secolo dai fratelli Giovanni Battista e Francesco Schmid, di origine bavarese.

Attualmente Vanessa Cavallaro é un reputata protagonista di tale tecnica; realizza motivi che, come chiede il committente, si rifanno alla tradizine altarese, ma innova pure, proponendo repertori decorativi di altre culture, come, ad esempio, quello della “Rosa boema”. Nel 2016 Cavallaro é stata insignita del premio “MAM-Maestro d’Arte e Mestiere” della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano. Il più recente riconoscimento é l’invito che essa ha ricevuto dall’associazione “Le Mani di Napoli” a intervenire, in qualità di relatore, all’incontro-dibattito su “Il valore dell’artigianato artistico di alta gamma “, che avrà luogo a Roma, il 19 settembre, nella Sala capitolare di Palazzo della Minerva, con la partecipazione di esponenti del Governo e delle Commissioni parlamentari competenti per l’artigianato.

 

 

 

 

 


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