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Liguria e Basso Piemonte

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Finale Ligure. Il lupo alle manie? Il biologo conferma. 2/Si tace il disastro ambientale mountain bike. 3/Torri eoliche e incoerenza dei nostri politici


«…A  proposito dell’attacco di un lupo a un bambino a Finale Ligure (18 agosto 2024), si legga cosa ha dichiarato per iscritto (dopo avere studiato il filmato che riprende il fatto) il prof. Sandro Lovari, biologo  del Museo di Storia Naturale della Maremma, professore emerito dell’Università degli Studi di Siena. Ultima ora- A Murialdo scoperta la presenza di almeno due piante del raro Frassino del Caucaso (Fraxinus angustifolia).

di Franco Zunino

Lovari già  membro della Commissione Fauna dell’Unione Zoologica Italiana e di quella del Ministero dell’Ambiente: “Venendo al caso di Finale Ligure, quel lupo stava esplorando la possibilità di procurarsi cibo, mostrando ben poco timore nei confronti del ragazzo. Non è improbabile che, in un altro contesto, avrebbe potuto mordere con maggiore veemenza e decisione” ( T.G.)».

2/Animalisti e lupofili europei, e particolarmente italiani, battono sempre sullo stesso tasto per non consentire la riduzione numerica del lupo: più se ne uccidono più i branchi aumentano, dicono! Un concetto che va contro ogni logica e mai veramente dimostrato. Infatti è basato su una mistificazione. Ovvero, si tratta di una verità, ma solo tale perché non si dice che le prove sono basate su territori o aree di non grandi dimensioni. Ultimamente hanno rilanciato il concetto prendendo come campione, infatti, la Svizzera, una delle nazioni più piccole e dove i lupi si possono uccidere quando le esigenze sociali lo richiedono (danni eccessivi agli allevamenti di animali domestici o pericolosità). Hanno scritto e divulgato che «In Svizzera, nonostante gli abbattimenti, il numero di branchi di lupi presenti ad oggi, rispetto al 2023, è “rimasto più o meno invariato” mentre fra il 2022 e 2023, addirittura, il numero di esemplari presenti era raddoppiato.» Certo che sia stato così, ma solo perché gli abbattimenti sono stati effettuati solo nella piccola Svizzera! Se in tutto il centro e sud Europa anche gli altri paesi avessero provveduto alla riduzione dei branchi, ecco che la popolazione si sarebbe ridotta. Non lo dice la “scienza” lo dice la LOGICA! E prova ne è quanto avviene negli USA dove da decenni si provvede a mantenere basso il numero dei lupi: e funziona! Ma questo in Europa e in Italia non lo si dice mai, né lo dicono i media filo animalisti e filo lupofili! In fondo è così che si è sempre manipolato il pensiero dei popoli, nascondendogli la verità manipolando le informazioni (qualcuno si ricorda le famose “veline” politiche in uso dall’Italia all’ex URSS?). D’altronde, tornando alla logica, se molte specie animali sono state sterminate o portate al rischio di estinzione è notorio che sia stato per l’eccesso di prelevamenti o per uccisioni aventi proprio a questo scopo.

3/Il fenomeno delle mountain bike, un mezzo ricreativo tra i più disastrosi ed erosivi dell’ambiente, del quale tutti parlano bene per correttezza politica, visto che viene annoverato tra quelli cosiddetti “ecologici”. Un’attività che, dove ha preso il sopravvento, ha cominciato a creare anche non pochi problemi di viabilità pubblica ed urbana.

Ebbene, in provincia di Savona dove non c’è quasi Comune che non la promuova, specie quelli rivieraschi che sfruttano la pendenza morfologica delle montagne spartiacque con l’entroterra, quest’attività ha cominciato a creare non pochi problemi per la sicurezza stradale e pedonale urbana. Ecco che allora i politici hanno stabilito di emanare delle norme di comportamento (“Decalogo per i ciclisti”) per mettere in sicurezza, appunto, strade e pedoni. Peccato che nessuno si stia preoccupando dello stesso problema in montagna con gli escursionisti, né tanto meno dell’erosione ambientale e del disturbo causati da quest’attività falsamente ecologica, per cui nel succitato decalogo pare che non vi sia nessun riferimento. Purtroppo, al solito, l’uomo difende l’uomo e solo dell’uomo si preoccupa, mai o raramente dei danni che l’uomo crea alle comunità naturali (fauna, ambiente e flora)!

4/Incredibile quello che sta succedendo in Provincia di Savona! I partiti politici, prima di sinistra e poi di destra, che per anni hanno favorito lo sfascio del crinale tirreno-padano con la costruzione ovunque di decine di torri eoliche, ora che le società promotrici e appaltatrici di questi progetti si stanno sempre allargando e stanno mettendo le mani ovunque, dalle colline delle Langhe alla Riviera di Ponente, sono loro stessi ad opporvisi! Almeno così si legge quasi quotidianamente sui giornali. Che sia perché si stanno avvicinando le elezioni regionali e i politici temono che le proteste di tanti cittadini possano rivelarsi perdite di voti?

Eppure quelli che oggi protestano sono gli stessi politici che hanno contribuito a sfasciare i paesaggi del crinale ligure, dell’Adelasia e della Valbormida! Personaggi politici che, stranamente, non hanno mai chiesto scusa o ammesso l’errore di quelle autorizzazioni richieste e/o concesse con estrema facilità. Ora se la prendono con Roma e con le leggi e direttive europee che proseguono su quella linea, dimenticando o cercando di far dimenticare – per ragioni politiche e partitiche (leggasi voti) – che un tempo erano loro nel mirino degli ambientalisti!

5/Sempre a Murialdo, è recente la scoperta, fatta casualmente dal Segretario Generale dell’AIW, della presenza di almeno due piante del raro Frassino del Caucaso (Fraxinus angustifolia) specie forestale non comune, sebbene presente in molti altri luoghi d’Italia e d’Europa, particolarmente legata a zone umide, sorgentifere o falde acquifere. In quest’ultimo caso si tratta di alberi di non grandi dimensioni, probabilmente legati all’ultima situazione, essendo cresciuti non vicino a corsi d’acqua. Interessante il fatto che la stessa specie era già stata segnalata lungo il fiume Bormida da Franco Zunino nel non lontano paese valbormidese di Cengio (Savona). Questa nuova scoperta aumenta la presenza di rarità botaniche e zoologiche già segnalate per il Comune di Murialdo dopo lo spostamento della sede nazionale dell’AIW in questo paese del nord Italia dove esiste la terza Area Wilderness d’Italia.

Franco Zunino

(segretario generale AIW)

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