Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Imperia. Ma alle talpe qualcuno ci pensa? Per un Eolico futuro. 2/L’ingegnere docente: ‘Liguria ultima per potenza complessiva installata. Le royalty’


Ci sono delle storie nel torrido agosto ormai alle spalle, che sembrano state pensate per tenerci al fresco. 2/L’ingegnere al Secolo XIX: “Soprattutto in Liguria, abbiamo bisogno dell’eolico…Il ritorno per l’entroterra imperiese? Le convenzioni prevedono royalty in favore degli enti pubblici locali pari ad una percentuale del fatturato, da conferire da parte della ditta sotto forma di opere indicate dalle amministrazioni anno per anno…”.

di Jago

Si sa l’energia è incredibilmente preziosa per noi umani e bisogna dire che non c’è n’è mai abbastanza per far funzionare i nostri indispensabili condizionatori. Ma la natura? Non ha caldo anche lei? E possiamo disinteressarci delle temperature torride che colpiscono alberi, brughiere, animali?

Qualcuno si deve essere posto seriamente il problema. In fondo, pensateci bene, con la tecnologia si può tutto e allora perché non popolare di ventilatori le nostre montagne? Due piccioni si prendono con una sola fava, devono aver pensato i promotori del grande progetto di aerogeneratori (bel termine vero?) capaci di fare insieme energia e opportunamente ventilare i brulli crinali riarsi dal sole. Con un’idea così uno si aspetta non magari il Premio Nobel, ma come minimo, folle osannanti.

Purtroppo bisogna dire che i villici locali densi di tradizioni e culture desuete non hanno preso bene l’idea. L’oscurantismo minaccia dunque ancora una volta le magnifiche sorti progressive del comprensorio imperiese. Verrebbe da pensare e sarebbe certamente il caso, alle nubi cariche di infausti presagi che ammantarono, ora è passato qualche anno, il buon Galileo Galilei.

Ma come possono i rumorosi e pseudo ambientalisti contestatori rimanere indifferenti alla possibilità, per esempio, offerta ad una talpa campagnola di potersi finalmente sdraiare sopra un soffice letto di aghi di pino e farsi cullare dal venticello proveniente dagli aerogeneratori? Oltre tutto sarebbe deliziata nei suoi finalmente possibili pisolini pomeridiani dall’ipnotico rumore prodotto dalle pale.

Dicono che gli uccelli saranno disorientati, ma chi lo sa davvero? Animali abituati a lunghe trasvolate si farebbero confondere da dei semplici ventilatori? Ma i veri fautori del futuro sanno bene che per questi teneri amici è possibile, con piccola deviazione, evitare i marchingegni senza alcun pericolo vero: è ora di finirla con il ritenere stupide le creature non umane.

Non paghi di sbraitare inconsultamente a nome di una supposta natura tradita, i detrattori, avanzano anche il crearsi di uno straripante vulnus alla vista, il tanto deprecato danno paesaggistico. Trentasei pale alte oltre duecento metri come possono deturpare un paesaggio? Non godete anche voi della vista di un bel grattacielo di settantacinque piani? Non andate a New York per ammirarli? Bene adesso finalmente potremo goderceli a chilometri zero: una figata pazzesca! Non siete convinti, voi ancorati nell’abitudine pantofolaia del sempre eguale? Ascoltate allora la voce saggia del presidente della Provincia di Imperia quando ci avverte che la bellezza di un paesaggio è questione individuale. A Lui, per esempio, danno più fastidio i tralicci che le pale eoliche che vede andando verso Genova.

Come si fa a non concordare con l’illustre personaggio? Il suo ragionamento è raffinato ed etereo quasi provenisse direttamente dall’altezza delle nuove torri. E’ evidente a chiunque che le pale eoliche sono dei tralicci longilinei ed esteticamente piacevoli e persino un po’ sensuali, mentre gli altri tralicci, per quanto generalmente più contenuti, sono un vero scandalo per gli occhi. Combattiamo dunque questa battaglia per l’estetica dei tralicci,  avanti, ma quando ci si guarda indietro è purtroppo desolante il vedere una somma di imbarazzi, incertezze e, persino, incredibilmente, contrarietà.

Pensare che dai tempi dell’autostrada nessuna grande opera ha allietato queste contrade. Tentativi si, grande dinamismo anche, ma tutti non compresi e finiti ad esempio nelle ortiche giudiziarie come il più grande porto turistico del Mediterraneo. E quelle inutili cicatrici ci bruciano ancora e impediscono un vero decollo all’economia locale. E’ questa paura di volare alto, di non conoscere la grandezza, di non seguire il giusto e prode condottiero che ha finito con il danneggiarci.

Imperiesi è ora di finirla! Volete voi dare ascolto alle remore di pochi sparuti e scarsamente dotati individui o finalmente ascoltare il lamento della talpa anelante ad un po’ di fresco? E peccato che non ci sia un balcone di palazzo Venezia da cui infiammare e creare dunque i nuovi artefici del futuro. Un novello Filippo Tommaso Marinetti che scriva finalmente una Zang Zang – flop flop indicandoci come il rumore da sopportarsi oltretutto per soli miseri trent’anni o giù di lì, sia il vero motore di uno splendido avvenire. Noi già lo vediamo pencolarsi da ognuna delle grandi torri, ignorando il pericolo, per ammaestrarci nel fuoco dell’ardire.

Altolà detrattori e nemici del progresso e persino delle talpe, non passerete e sarà nostro puro godimento quando vedremo transitare gli autoarticolati della grandezza: per ognuno di loro una pala graziosa e snella transitano per questi crinali abbandonati da Dio e dagli uomini e questi spianati crinali finalmente otterranno il loro grande riscatto. (Jago)

2/ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA-IMPERIA a firma di Alessandro Ponte

L’ingegner docente Flavio Friburgo: La Liguria rimane ultima per potenza complessiva installata.

 


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