Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Al Secolo XIX arriva Brambilla neo direttore, ma Primocanale.it annunciava Barbano. I totiani: E’ un quotidiano giustizialista. 2/Quale sorte per le edizioni provinciali del ponente?


E’ ‘guerra dichiarata’ dei seguaci dell’ex presidente Toti ai cronisti di giudiziaria del Secolo XIX che seguono con dovizia di particolari (documenti, interrogatori, intercettazioni telefoniche ed ambientali) l’inchiesta che ha terremotato la Regione. Tangenti, corruzione, voto di scambio? O legittimi finanziamenti, seppure opachi, al partito? Nel mirino dei totiani pure un giornalista decano di ‘Repubblica’ che si era candidato (non eletto) nella lista Sansa. 2/Al Secolo XIX due nuovi direttori: Michele Brambilla (responsabile) e si parla di Giampiero Timossi (editoriale) che per un periodo era stato redattore a Savona.

Le prese di posizione, a suon di durissimi comunicati stampa, coinvolgono inoltre la redazione e la Spa Programmazioni televisive (Ptv), società editrice dell’emittente tv Primocanale, riconducibile a Maurizio Rossi, ex senatore ed editore, indagato nella ‘Toti-Spinelli-Signorini story‘. Al Secolo XIX si addebita di essersi ‘trasformato’ in quotidiano ‘giustizialista’, di ripetere più argomenti e notizie già rese note. Fino a sostenere che si tifa per il centro sinistra e invitano, con ironia, la direttrice a candidarsi.

Chi ha memoria di cosa accadde negli anni ’80 (primo mega scandalo tangenti in Italia che anticipò Mani-Pulite a Milano), con l’arresto del presidente socialista della regione Alberto Teardo (11 condanne in Cassazione per oltre 19 miliardi di tangenti e non solo), può ricordare fulmini e saette, delegittimazione, fango che quel sistema di potere riservò ai cronisti non schierati. Anche un processo per direttissima al direttore del Secolo XIX dell’epoca Tommaso Giglio e al collega di giudiziaria della redazione di Savona, Luciano Corrado, che per primo diede conto di 6 avvisi di reato (prima pagina nazionale).

L’accusa per Corrado era di aver pubblicato che la perquisizione interessò, come per gli altri indagati dal primo giudice istruttore dell’inchiesta Antonio Petrella, l’abitazione di Teardo e non era così. Si saprà molti anni dopo che Petrella (non accolse la richiesta di archiviazione del Procuratore capo Camillo Boccia) prima di firmare quei provvedimenti ritenne doveroso informare il presidente del Tribunale, Guido Gatti, che non condivise, in quella fase, la perquisizione di casa Teardo, né all’ufficio di presidente della Regione. Agli altri inquisiti furono perquisiti sia le abitazioni, che gli uffici, compresa la sede del ‘Savona Calcio‘.

Oltre alla diffamazione (casa Teardo, membro del Comitato Centrale del Psi, non perquisita) veniva contestata la violazione del ‘segreto istruttorio’ (per l’avviso di reato notificato a Teardo dalla Polizia giudiziaria della Procura). Il processo ai giornalisti del Secolo XIX ebbe vasta esco soprattutto sui quotidiani ‘vicini’ al presidente. In particolare Il Lavoro, Corriere Mercantile, La Stampa (un suo cronista in Liguria chiamato da Teardo come testimone a favore e poco importa se fosse un massone, ma non nella stesso loggia del presidente che deteneva tre ‘iscrizioni’ (Palazzo Giustiniani, Piazza del Gesù e P2).

Il processo si concluse con l’assoluzione del direttore, la condanna a 100 mila di lire di multa e un risarcimento danni morali e materiali fissato in 400 mila lire. La Cassazione dichiarò prescritti i reati e non segui la causa civile. Per Il Secolo XIX la difesa era affidata agli avvocati Ernesto Monteverde e Romano Raimondo. Uno degli argomenti difensivi fu che una ‘vocina’ anticipò a Teardo nella tarda serata quanto avrebbe pubblicato Il Secolo XIX il giorno dopo. Ma il presidente negava, con un comunicato delle ore 23, sia l’avviso di reato (consegnato) che la perquisizione (non avvenuta). Traendo in inganno il cronista che non aveva alcuna inimicizia con la parte lesa e vide personalmente due sottufficiali della Pg varcare il portone di ingresso dell’edificio di Albisola dove dimorava, con la famiglia, moglie e due figli, il presidente della Regione.

All’epoca degli arresti-retata (giugno 1983) a finire nel mirino il giudice istruttore titolare dell’inchiesta Michele Del Gaudio al quale si addebitava (altri titoloni in prima pagina) di aver comprato casa, a Savona, da uno storico esponente del Pci. Lo ‘scandalo’ si sgonfiò presto come neve al sole. L’avvocato, nella veste di venditore, risultava del tutto estraneo agli atti processuali. Nessun ruolo tra le parti civili, privati imprenditori ed enti pubblici.

DA PRIMOCANALE.IT/ 6 agosto 2024 – GENOVA –  Alessandro Barbano prossimo direttore de Il Secolo XIX: vice direttore del Messaggero per 5 anni, ha avuto una brevissima direzione, dal 3 maggio al 3 giugno, che parrebbe essersi conclusa per una scelta repentina dell’editore Caltagirone.

Le foto di Primocanale.it

Barbano negli ultimi anni si è dedicato alla battaglia “garantista”, pubblicando libri dai titoli come ‘L’inganno’ (in cui ha parlato di antimafia) o ‘La gogna’ (dedicato alle intercettazioni). In passato ha fatto parte della direzione di Azione. Sicuramente una posizione molto diversa da quella della direttrice attuale del Decimonono, Stefania Aloia.

Il passaggio delle azioni da Gedi della famiglia Elkann/Agnelli alla Blue Media, società appositamente costituita dal Comandante Aponte per rilevare lo storico quotidiano, è stato spostato da fine luglio a fine settembre per definire ancora alcuni punti operativi emersi durante la due diligence. La direttrice Aloia, che doveva lasciare in concomitanza con il cambio di proprietà, è rimasta dunque in carica con l’azionista uscente, rappresentato dall’Ad Scanavino, fino alla conclusione dell’operazione.

Già Alfonso Lavarello, che era alla ricerca di un direttore, aveva chiesto a Stefania Aloia di fermarsi almeno fino alla fine del mese di settembre: ipotesi che in un primo momento non sembrava praticabile, forse perché dopo questa esperienza la direttrice sperava in una conferma senza limiti di tempo. A quanto sembra la Aloia, che aveva sostituito Ubaldeschi alla guida del Secolo XIX, ha molto apprezzato la sua esperienza genovese e sarebbe rimasta volentieri. Msc, al contrario, vuole un suo direttore di riferimento e così, completato il passaggio delle quote, l’attuale direttrice rientrerà a pieno servizio nel gruppo Gedi che ancora edita la Repubblica e La Stampa.

Alla fine di settembre, dunque, il Decimonono avrà una nuova guida che, come detto, dovrebbe essere Alessandro Barbano, giornalista e saggista nato a Lecce nel 1961. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, Barbano è giornalista professionista dal 1984 e ha alle spalle quasi quarant’anni di giornalismo in testate nazionali e locali…..

Ha insegnato teoria e tecnica del linguaggio giornalistico, organizzazione del lavoro redazionale, sociologia delle comunicazioni di massa, retorica, linguaggi e stili del giornalismo, giornalismo politico ed economico all’Università La Sapienza di Roma, all’Università del Molise, alla Link Campus University e all’Università Suor Orsola Benincasa. L’8 e 9 aprile 2022 ha partecipato come relatore al convegno dal titolo “Scienza e conoscenza” organizzato dal Grande Oriente d’Italia (con 23 mila membri la maggiore obbedienza massonica d’Italia ‘con scopo culturale e sociale’ ndt) al Palacongressi di Rimini. Nel marzo del 2024 diventa direttore de Il Riformista. Dal 3 maggio 2024 al 3 giugno 2024 ha diretto il quotidiano romano Il Messaggero.

10 agosto 2024- DA GENOVA3000– Alla guida della redazione di Telenord dal febbraio 2022, Giampiero Timossi ha lasciato l’emittente dell’editore Massimiliano Monti per iniziare, dal prossimo 1° settembre, una nuova avventura a Primocanale. Ex giornalista della ‘Gazzetta dello Sport’ e de ‘Il Secolo XIX’, ex commentatore sportivo di Rai e Sky, Timossi ha contribuito in maniera decisiva al successo delle trasmissioni dedicate al Genoa e alla Sampdoria di Telenord. Attraverso la sua visione editoriale, è riuscito a coinvolgere ex calciatori e commentatori di rilevanza nazionale, il cui contributo ha avuto un impatto significativo sull’audience dell’emittente di via XX Settembre, che ha continuato a crescere negli ultimi due anni e mezzo. Timossi a Primocanale ritroverà Matteo Angeli, che a Telenord aveva ‘retto’ solo sei mesi.

Michele Brambilla 64 anni, laurea in Storia alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano, è giornalista professionista da 1984.

2 settembre 2024. Da Scippingitaly. Aponte debutta nell’editoria con la neocostituita Blue Media e un nuovo direttore al Secolo XIX. La nuova società controllante del giornale ha sede a Genova e a sua volta fa capo alla holding di partecipazioni svizzera Multi Investment Holding SA. Diverse fonti danno per certo l’imminente annuncio di Michele Brambilla come successore di Stefania Aloia Vedi…..

3 settembre 2024- DA PRIMOCANALE.IT. Michele Brambilla sarà il nuovo direttore del Secolo XIX

2/DA PRIMOCANALE.IT – 2/16 agosto 2024- GENOVA – Dall’aprile del 2023 ad aprile 2024 il Secolo XIX ha perso quasi 3.000 copie e passa da 23.722 copie vendute al giorno a 20.966 con un calo del 11.62% come risulta dalla classifica di Primacomunicazione. (Nulla si dice sull’aumento degli abbonati e lettori online ndr). A fine giugno però grazie all’inchiesta giudiziaria, diventata il tema principale del quotidiano genovese che con particolare ossessione quotidianamente dedica titoloni e ampi spazi all’inchiesta, il quotidiano giustizialista diretto da Stefania Aloia ha recuperato ben 400 copie passando a 21.302 e una percentuale di perdita copie rispetto all’aprile 2023 del 9.27%. Un risultato eccezionale di cui certamente sarà contento il futuro acquirente del XIX, il comandante Gianluigi Aponte, che dovrebbe chiudere l’operazione entro fine settembre.

3/LISTA TOTI- 22 AGOSTO 2024 : “AZZECCARE UNA PREVISIONE SEMBRA REATO, EPPURE SAPPIAMO GIA’ COSA SCRIVERA’ DOMANI CERTA STAMPA”

“Per fortuna il presidente Toti non ha detto: ‘scommettiamo chi vince?’ Altrimenti oggi il Secolo XIX avrebbe titolato su un nuovo filone d’inchiesta contro gli allibratori clandestini. E invece siamo alle solite note, ripetute a cadenza quotidiana da certa stampa”, interviene la Lista Toti a commentare l’ennesima diffusione contemporanea su precise testate di materiale d’indagine già noto. “Ribadiamo il diritto di ogni giornalista di scrivere ciò che meglio crede, come il nostro di esprimere critiche e dubbi al proposito, ma osserviamo anche che la correttezza avrebbe imposto di specificare che la previsione fatta dal presidente Toti era relativa a una gara sulla quale Regione Liguria, e quindi lui stesso, non aveva alcuna possibilità di influire.

Offriamo volentieri uno spunto di cronaca per i prossimi giorni. Ci lanciamo anche noi in una previsione. Siamo sicuri che il Matteo Indice sul Secolo XIX e magari qualche collega di altre testate (come ad esempio l’ex candidato sansiano Marco Preve su Repubblica, non eletto seppure forte dei suoi 200 voti) con cui sembra ci sia un lavoro in team per uscire in contemporanea persino nella riproposizione dei video, pubblicheranno l’estrapolazione di qualche intercettazione già nota anche domani, e dopodomani, e dopodomani ancora. Se ci azzeccassimo saremmo anche noi colpevoli di averci visto lungo”, conclude la Lista Toti.

4/LISTA TOTI – 6 AGOSTO 2024- La ripetizione delle notizie crea un effetto “Giorno della Marmotta”.

“Anche oggi leggere Il Secolo XIX produce un effetto straniante simile al famoso film “Giorno della Marmotta”, in cui il protagonista è costretto a rivivere ogni giorno le stesse scene. Le notizie riportate a pagina 12 nel pezzo  a firma di Fregatti e Indice, con tanto di richiamo in prima pagina, sono identiche a quelle già pubblicate in un precedente articolo relativo all’informativa della Guardia di Finanza sugli stessi temi. Vengono riproposte come nuove accuse, come fatti nuovi, ma sono sempre le stesse note dall’inizio dell’indagine, riproposte come se il presidente Toti avesse commesso chissà quali nuovi reati”. Commenta così, la Lista Toti, la pubblicazione di nuovi articoli di stampa che annunciano novità nell’indagine che in realtà tali non sono.
“Questa volta, però, l’articolo è stato copiato male, con particolari facilmente riscontrabili, come l’incontro tra il presidente e Briatore, che non sono semplicemente veri. Ma quando si copia, succede così. Mancano quasi tre mesi al voto e, per chi se le fosse perse, siamo sicuri che rivedremo queste notizie altre volte”, concludono gli arancioni.

5/LISTA TOTI -9 AGOSTO 2024-Lista Toti:“Libertà di cronaca e di Critica: Un appello alla coerenza e all’equità”.

Se la libertà di cronaca è sacrosanta, la libertà di espressione del pensiero e dunque di critica lo e’ altrettanto per la nostra Costituzione.
“Ci auguriamo che i giornalisti del Secolo XIX non si ritengano al di sopra della Carta. Abbiamo sottolineato che le notizie pubblicate erano già note e una in particolare inesatta: a Montecarlo Toti non ha incontrato Briatore. Ma nessuno ha verificato. Comprendiamo la difesa della Associazione ligure dei giornalisti  e ci auguriamo che con altrettanta veemenza difenda i colleghi, ad esempio, di una emittente locale, verso la quale si è scagliato più volte un leader politico ligure, invitando addirittura a disertala.
Se libertà di cronaca vale, dovrebbe valere per tutti” così la Lista Toti commenta la reazione dell’Associazione ligure dei giornalisti e dei giornalisti de Il Secolo XIX a seguito della nota sull’articolo di Fregatti e Indice.

6/LISTA TOTI-15 AGOSTO 2024-  “BUONE LETTURE PER UN BUON FERRAGOSTO”

La Lista Toti interviene così in merito agli articoli apparsi oggi sul Secolo XIX:”Prendendo spunto proprio da chi invocava una medicina  contro il totismo, viene da pensare che serva davvero un buon antibiotico contro l’ossessiva faziosità del Secolo XIX. Un antibiotico che ci difenda dal furore ideologico della direttrice pro tempore,  evidentemente delusa dagli ultimi dati sulle vendite (-9,27 % rispetto a giugno 2023 fonte Prima Comunicazione) e i pezzi di Fregatti ed Indice che certamente non vinceranno mai il Pulitzer, visto che aggiungono solo considerazioni che molto probabilmente imbarazzano anche gli stessi Pm. Oggi per esempio raccontano di normalissimi colloqui generici su strade e barche elevandoli a grandi notizie, testimoniando ancora una volta il quadro esatto della posizione del giornale. Un’attitudine autolesionista che, pur di criticare tutto e tutti, non esita a colpire quotidianamente il territorio che un giornale locale dovrebbe difendere e sostenere evidenziando, ogni tanto, anche i suoi punti di forza. Evidentemente il disagio di sentirsi inadeguati rispetto alla realtà circostante, la consapevolezza di declino inarrestabile di una testata che fu prestigiosa, produce questi effetti.
A nessuno, ovviamente neppure ai giornalisti, è impedito parteggiare, anche smaccatamente, per una fazione politica e quotidianamente agire come pervicaci sostenitori in supporto alla stessa abusando del diritto di critica che peraltro impone di sentire sempre entrambe le campane.
Ma, allo stesso modo, è concesso a noi auspicare un cura verso questo atteggiamento: cari amici, chi ama la Liguria oggi lascia in edicola quel giornale che quotidianamente la distrugge. Leggete altro sotto l’ombrellone, non fate tarpare l’ottimismo e la verità dal pessimismo di quel foglio. Ai giornalisti la sacrosanta libertà di usare e anche di abusare della propria penna. Ai cittadini che non si riconoscono in quel giornale, la libertà di risparmiare i propri soldi per leggere una storia che non è la loro. Attendiamo ovviamente le solite repliche ma aspettate domani, oggi è festa: buon ferragosto e buon riposo!”

7/19 luglio 2024- Sondaggio commissionato da P.T.V. Programmazioni Televisive S.p.A. Il giudizio dei liguri su Primocanale e il Secolo XIX.

L’ultimo sondaggio di questa settimana lo abbiamo voluto fare su di noi e sul più importante quotidiano ligure il Secolo XIX. Avendo avuto una forte campagna di informazione molto negativa e giustizialista, con Primocanale continuamente nominata ingiustamente nell’inchiesta che ha sconvolto la Regione Liguria, volevamo capire se il gradimento dei cittadini fosse positivo o negativo.
Sul Secolo XIX perché ha avuto una linea editoriale molto giustizialista e dura in questi mesi e volevamo capire se di fatto questo taglio giornalistico avesse comportato un gradimento molto alto o meno da parte dei lettori.
I dati li lasciamo giudicare a voi, ci guardiamo bene da esprimere una nostra posizione. Risulta comunque chiaro che non seguono Primocanale solo il 6% degli intervistati contro il 35% del Secolo.
Hanno un parere positivo di Primocanale il 71% dei cittadini contro il 48% del Secolo XIX. Ed hanno un parere negativo di Primocanale il 23% contro il 17% del Secolo XIX.
Il sondaggio. commissionato a Tecnè, è stato fatto l’11 e 12 luglio con copertura regionale nel pieno dell’inchiesta e dopo oltre due mesi nel corso dei quali siamo stati associati pesantemente a tutta l’inchiesta avendo il nostro editore Maurizio Rossi indagato sebbene, come dice l’accusa, per clip elettorali per la Lista Toti Bucci che sarebbero passate sul maxi schermo posto sopra la Terrazza Colombo in numero superiore a quante contrattualizzate: Nessun coinvolgimento alcuno e sia chiaro (ma sembra lo abbiano capito bene i nostri utenti) per attività legate all’informazione fornita da Primocanale. Siamo quindi lieti di verificare che il gradimento della nostra testata, che utilizza ben 9 piattaforme tra web, social, app, newsletter, You Tube e 2 canali Tv, rimane molto elevato addirittura ben del 23% superiore allo storico Secolo XIX ( 71% contro 48%) che sta per passare di mano da Gedi, la holding editoriale del gruppo Agnelli/Elkann a MSC del Comandante Gianluigi Aponte.
Ringraziamo tutti i cittadini per la grande fiducia che ci confermano ogni giorno. Faremo di tutto per cercare di far cambiare idea anche a parte di quel 23% di utenti che hanno una immagine negativa di noi.

NOTA DI REDAZIONE – Dal 2 settembre 2013 Luigi Leone, già vicedirettore del Secolo XIX, direttore delle news di Primocanale. Subentrato a Mario Paternostro. Nel suo editoriale di insediamento, Leone aveva puntato sull’attenzione che Primocanale dedicherà all’economia e all’economia politica, ”due versanti che più degli altri condizionano la vita quotidiana degli italiani”. Leone ha cominciato la sua attività professionale al Secolo XIX da giovanissimo e nel più importante quotidiano ligure, dopo una breve parentesi alla Gazzetta del Popolo, ha percorso l’intera carriera, da collaboratore esterno nella sua Imperia fino a vicedirettore. Ora è editorialista di Primocanale.it

8/IL SECOLO XIX DEL 27 AGOSTO 24 A FIRMA DI MARCO  FAGANDINI

…….Gli Spot e le carte di credito al setaccio

In ufficio, Mirafiori ha consegnato fatture emesse da Programmazioni televisive spa (Ptv), società editrice dell’emittente tv Primocanale e riconducibile a Maurizio Rossi, ex senatore ed editore, indagato. Così come le ricevute di bonifici partiti dal conto del Comitato o da altri, a favore di Ptv. Per chi indaga, sono acquisti di spot elettorali. Ptv gestisce anche il maxi schermo di piazza Dante, che è al centro di un’altra ipotesi di corruzione che coinvolge Toti e l’ex manager di Esselunga Francesco Moncada. Quest’ultimo, per i pm Luca Monteverde e Federico Manotti, con la disponibilità di Rossi ha pagato spot elettorali sul maxi schermo per i candidati totiani alle comunali di Genova 2022, in cambio di favori da Toti per aprire almeno un nuovo supermercato.
Ecco, fatture e bonifici consegnati da Mirafiori sono in gran parte riferiti al periodo tra aprile e giugno 2022 e alcuni a «Ptv per conto di Primocanale». Lasciando intendere che siano stati acquistati passaggi pubblicitari in tv, non solo sul maxi schermo. Il 12 giugno si era votato per le comunali. Gli altri documenti sono datati agosto e settembre 2022. In un caso il pagamento è partito da un conto denominato “Contributi Italia al Centro”. Per gli inquirenti, sono spese per le politiche di settembre 2022. Tutto questo materiale è in fase di analisi.

9/27 AGOSTO 2024. COMUNICATO STAMPA DI ‘ITALIA CENTRO CON TOTI’-CANDIDATI, MA NON AL PULITZER

Ogni giorno, leggendo la rassegna stampa, quando pensavamo si fosse raggiunto il limite, questo viene superato. Anche oggi elementi già noti, riguardanti normali controlli in un’indagine così complessa , diventano notizione su persone non indagate urlate in prima pagina solo mirate a danneggiare l’immagine di tutti i soggetti coinvolti. Ormai è chiaro che siamo di fronte a una non troppo velata campagna elettorale di certa stampa per il centro sinistra. E allora è arrivato il momento in cui il campo largo diventi larghissimo e che possa trovarvi spazio anche il partito giustizialista del Secolo XIX. Questo risolverebbe molte cose: tra i due litiganti Pirondini e Orlando potrebbe spuntarla la Aloia, così come arrivò nel 2020 Ferruccio Sansa, che come sempre ci arriva prima degli altri. Tanto la sua velocissima esperienza come direttrice dovrebbe essersi conclusa: si può fare! Nelle liste poi potrebbero trovare spazio i vari Indice, Grasso e Lignana. Ma soprattutto Marco Preve potrebbe provarci ancora e recuperare così la brutta figura del 2020 dove prese molti meno voti dei suoi lettori (e ce ne vuole eh di impegno) candidandosi con il suo amico di sconfitte Ferruccio Sansa, che incassò la peggiore debacle per il centro sinistra in Liguria.

A proposito di questo troviamo francamente imbarazzante che un giornalista, candidato in una lista contro l’attuale amministrazione, oggi si occupi di raccontarne le cronache sulle pagine di un importante quotidiano, con l’oggettività di un avversario politico. Motivo per cui alla vigilia delle regionali abbiamo un appello da fare a lui e ai suoi amici con cui scrivono dal 7 maggio notizie fotocopia: candidatevi! E ai liguri: non comprate fogli di propaganda spacciati per giornali. I volantini almeno, sono gratis!

10/QUALE LA SORTE PER LE REDAZIONI PROVINCIALI NEL PONENTE. UN RILANCIO ?  LA BUONA NOTIZIA. IL NUOVO EDITORE DEL SECOLO XIX PARE ABBIA AFFIDATO LA DIREZIONE EDITORIALE AL GIORNALISTA GIAMPIERO TIMOSSI.

Giampiero Timossi, genovese, 55 anni, giornalista pubblicista dal giugno 2017 e professionista dal 1998

Timossi già responsabile della Comunicazione del Genoa CFC, vanta una lunga esperienza nel mondo dei media: ha iniziato la carriera collaborando con il Corriere Mercantile, per approdare alla redazione sportiva de Il Secolo XIX, poi passare alla Gazzetta dello sport. Dal giornale principe dello sport in Italia a Rai e Sky, dove è stato apprezzato commentatore sportivo. E ancora, inviato  speciale al Corriere della Sera e per tale giornale ha aperto le pagine torinesi del Corriere. Successivamente è tornato al Secolo XIX, come caporedattore dello sport, portando idee e linfa nuova al giornale. Timossiun inquieto giramondo mai del tutto soddisfatto‘ ricorda un decano collega ligure.

Era il 3 agosto 2014. Firmata l’alleanza tra La Stampa e il Secolo XIX. Con un comunicato congiunto gli editori annunciano la nascita di “Italiana Editrice S.p.a”, società «nella quale saranno riunite le rispettive attività editoriali e che continueranno ad uscire separatamente in edicola. L’accordo prevede che la nuova società sia partecipata al 77% da Fiat e al 23% dalla famiglia Perrone. A presiederla John Elkann, presidente dell’Editrice La Stampa e della Fiat. A Carlo Perrone la vicepresidenza, mantenendo «un ruolo attivo nella strategia del Gruppo». Obiettivo comune la «valorizzazione degli investimenti effettuati nel tempo da entrambe le società editrici e la creazione di un nuovo protagonista del panorama editoriale nazionale». Un gruppo «solido e integrato», per dirla con le parole di John Elkann, con oltre 240 giornalisti tra le due redazioni – 165 quelli assunti a tempo indeterminato alla Stampa, 77 al Secolo XIX (124 con la direzione di Piero Ottone), dove dal dicembre 2013 è in vigore il contratto di solidarietà. La distribuzione complessiva di 260 mila copie.  Perrone: “L’integrazione che caratterizzerà il nuovo Gruppo costituirà la base per affrontare al meglio le future sfide di un mercato sempre più caratterizzato dallo sviluppo digitale”.

Trucioli.it 20 ottobre 2022: Si va alla fusione tra redazioni di Savona (unica Il Secolo XIX e La Stampa), Imperia e Sanremo (unica Il Secolo XIX e La Stampa). Un tempo tra le più lette della Regione, con quella di Chiavari, e delle edizioni locali dei due quotidiani. Ci sarà dunque una redazione unica con due edizioni diverse. Ciò comporta un taglio complessivo di redattori di 10 unità. L’organico attuale a Savona è di 8 professionisti a tempo pieno, 1 articolo 1 part time professionista, 2 art.12 corrispondenti. Riduzione di 4 unità tra art 1 e 2. A Imperia sono presenti 2 art 1 e 2 art.2 , resteranno 2 tra art 1 e e art. 2.  A Sanremo sono  6 art.1, 1 art.2  e 2 art.12. Si passerà a 3 art. 1- 2 e 2 art.12.  Complessivamente dei 24 tra art 1-2-12  si passerà a 14. Con una riduzione complessiva del 42% delle forze giornalistiche. In allarme i più penalizzati, cioè i precari spesso con anni di ‘anzianità’ nella stessa redazione o come corrispondenti e collaboratori.

Nel frattempo, oltre al perdurare dello stato di crisi, si sono aggiunti altri pensionamenti (Imperia e Sanremo), a Savona il vuoto segnato dalla morte di Giovanni Ciolina. Zero assunzioni. Meno forze redazionali e sotto costante pressione per le carenze di organico, maggiore difficoltà per un prodotto giornalistico vincente, graffiante, all’altezza dei suoi momenti migliori, delle continue sfide e irruzione dei social. Le gravi difficoltà a mantenere una voce e un’informazione autorevole. In particolare nelle redazioni distaccate. Un giornale senza timori e riverenze verso il ‘palazzo’. Pungolo e ‘cane da guardia’ per la politica e la società civile. Dai sindacati al mondo dell’imprenditoria. Alle consolidate lobby locali.

Cosa accadrà e quali accordi tra Gedi Gruppo Editoriale e la neo costituita Blue Media anche rispetto alle edizioni del ponente. Ci sarà un periodo di transizione ?  La Stampa rinuncia alle edizioni provinciali liguri ? Oppure si torna alle gloriose redazioni di un tempo? Ora siamo ancora agli interrogativi e indiscrezioni. Ma pare difficile non immaginare che le assunzioni di Brambilla (dal settembre 2014 al 23 novembre 2015 vice direttore La Stampa), l’esperienza e conoscenza giornalistica del territorio di Tomossi (se la notizia viene confermata) non sarebbero state precedute, in accordo con l’editore e il suo staff, da preciso crono-programma e strategia editoriale.

11/5 settembre 2024- Annuncio ufficiale dal Secolo XIX- È fissato alla fine di questo mese, il giorno 29 settembre, il passaggio di

Alessandra Costante, 58 anni, segretaria della Federazione nazionale della stampa italiana, origini a Toirano, ha iniziato l’attività giornalistica da corrispondente del Secolo XIX nel comprensorio di Loano, poi in redazione a Savona e Genova. E’ iscritta all’ordine dei Giornalisti dal 1990.

proprietà dal gruppo Gedi alla società Blue Media (controllata dal gruppo Msc) del quotidiano Il Secolo XIX e delle testate a esso collegate: Il Secolo XIX del Lunedì , The MediTelegraph , L’Avvisatore Marittimo , Giornale del Ponente Ligure e L’Automazione navale – Ttm . Direttore responsabile de Il Secolo XIX sarà Michele Brambilla.

È quanto riporta una nota congiunta della società Blue Media e del gruppo Gedi a valle dell’incontro che si è tenuto («con esito positivo») ieri pomeriggio a Roma, nella sede della Federazione italiana editori giornali, fra i rappresentanti di Blue Media – l’amministratore Simone Gardella e il direttore generale Maurizio Introna con il futuro direttore Brambilla – e la segretaria nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana, Alessandra Costante, il comitato di redazione de Il Secolo XIX e l’Associazione ligure dei giornalisti. Al nuovo gruppo dirigente del giornale ligure la Blue Media formula «i migliori auguri di buon lavoro», mentre Gedi ringrazi a «i colleghi de Il Secolo XIX per l’impegno profuso in tanti anni di collaborazione e augura buon lavoro alla direttrice Stefania Aloia, che, dopo aver ottimamente guidato la testata, proseguirà il suo percorso all’interno del gruppo Gedi».
Una nota del comitato di redazione informa inoltre che faranno parte del gruppo dirigente di Blue Media anche i manager Stefano Sisti e Giampaolo Guenzi.
L’incontro tra le parti a Roma si è tenuto ai sensi della procedura prevista dall’articolo 47, comma 1 della legge 428/1990.

 

 

 

 


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