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Lettera/Hamas e l’elmetto all’informazione. Se la Rai di Roberto Sergio attua la censura preventiva


Spettabile redazione di Trucioli.it. Ho letto dell’esistenza di un appello di giornalisti Rai per togliere l’elmetto all’informazione italiana. Lo condivido e la prima cosa che chiederei ai giornalisti é di smettere di chiamare i combattenti di Hamas ‘terroristi’.

di Ireo Bono

Hamas ma c’è chi non è d’accordo con il dr. Bono

Sono resistenti che possono usare anche il terrorismo ma combattono per la liberazione del Popolo palestinese, contro l’occupazione e la colonizzazione israeliane che durano da decenni . Definirli terroristi significa abbracciare il punto di vista degli Ebrei israeliani, disumanizzare prima i combattenti poi tutti i palestinesi, conferendo ad Israele la licenza etica di uccidere ogni palestinese, come in effetti oggi sta avvenendo.

Il terrorismo peggiore é quello degli Stati, particolarmente quello di Israele e degli Stati Uniti. Pensiamo a 20.000 bambini palestinesi uccisi dagli Ebrei israeliani con le bombe e le armi fornite dagli Stati Uniti e ai fini e  alle conseguenze della distruzione di Gaza.
Al governo Netanyahu non interessa salvare le vite degli ebrei prigionieri di Hamas, infatti ne ha uccisi molti con i bombardamenti indiscriminati e rifiuta le trattative con Hamas, ma vuole la pulizia etnica di Gaza e l’annessione della Cisgiordania.
A proposito di quanto scrivo,  segnalo il libro  uscito in questi giorni e a mio parere importante, scritto dal Prof. Enzo Traverso, “Gaza davanti alla storia“, in cui lo storico scrive che Hamas é visto con simpatia dai giovani della Cisgiordania ed é popolare perché lotta contro l’occupazione.
Ed in quanto al terrorismo di Hamas, nel capitolo ‘Violenza, terrorismo, resistenza‘, (a pag, 56) scrive :”Il terrorismo é stato spesso sostenuto e praticato dai movimenti di liberazione nazionale ed i miliziani di Hamas rientrano perfettamente nella definizione classica del ‘partigiano’ : un combattente irregolare spinto da una forte motivazione ideologica, radicato in un territorio, il quale agisce in seno ad una popolazione che lo protegge”……” Il terrorismo di Hamas é il risultato del terrorismo dello Stato israeliano. Il terrorismo non é mai bello o esaltante, ma quello degli oppressi é generato da quello degli oppressori”.
In “Gaza davanti alla storia”, lo storico Traverso rovescia la narrazione unilaterale e razzista dei governi e dell’informazione occidentali: i Palestinesi hanno il diritto di difendersi, Hamas é un movimento nazionalista-islamico di resistenza che si batte contro l’occupazione e la colonizzazione israeliana, contro il progetto sionista di uno Stato ebraico che si vuol estendere a tutta la Palestina, e parlare di genocidio palestinese é lecito e non é anti-semitismo. Ma ciò che scrive lo storico é anche la conferma di quanto dicono Relatori e funzionari dell’Onu, storici, antropologi ed esperti di diritto e di genocidi come Francesca Albanese, Craig Mokhiber, Ilan Pappé, Jhon Maerscheimer, Catherine Hass, Omer Bertov, Raz Segal, sul genocidio in corso del Popolo palestinese da parte degli Ebrei israeliani, e di quanto ha scritto Danilo Zolo, Prof. di diritto e di filosofia del diritto internazionale, nel libro “Terrorismo umanitario-Dalla guerra del golfo alla strage di Gaza” scritto  nel 2009, 15 anni fa, subito dopo le stragi di Piombo Fuso, in cui prevedeva con grande acutezza ciò che ora sta succedendo in Palestina e nel mondo.
Cito solo un breve periodo del libro a pag. 156 :“L’etnocidio del popolo palestinese continua ancora. Oggi più che mai la questione palestinese si presenta come l’epicentro incandescante di un conflitto di dimensioni globali. Fermare l’etnocidio del popolo palestinese non é soltanto la condizione della pace in Medio-oriente, é la sola via per impedire che un’ondata di follia terroristica – del terrorismo delle grandi potenze, anzitutto – ci precipiti nell’abisso di una guerra globale. ….Gaza é ormai un immenso patibolo dove si celebra dinnanzi al mondo una condanna a morte collettiva (2009)“.
 
P.s. Avrei voluto inviare questa lettera ai giornalisti Rai promotori dell’appello “No peace No Panel” ma mi é impossibile perché dal mese di marzo c.a. la Rai , senza alcuna spiegazione, blocca con il servizio Postmaster come spazzatura o posta indesiderata ogni mia e-mail. Considerato il rapporto cronologico tra il blocco Rai e una mia lettera critica nei confronti del A.D. Roberto Sergio per le sue scuse all’Ambasciata di Israele, penso che la Rai non abbia gradito le mie opinioni ed attui una censura preventiva. Se così fosse, non mi pare un buon segnale di democrazia da parte di un ente pubblico.
Cordiali saluti
Ireo Bono- Savona

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