Loano – Consiglio Comunale del 30/01/2013, oggetto: Approvazione convenzione fra il partenariato “Lavoriamo insieme per crescere”… Dino Sandre ha detto: “… è il solito atteggiamento che dobbiamo sottolineare di preclusione della minoranza su ogni attività dell’amministrazione.” Doverosamente, come è nostra abitudine, riportiamo integralmente gli interventi fatti dai Consiglieri comunali e le risposte date dagli Amministratori (sindaco e Assessori), lasciando ai lettori di trarre le proprie considerazioni e riflessioni nel merito. Come sempre, sarebbero graditi commenti (in forma collaborativa) inviati via email.
Consigliere Roberto FRANCO: Questa deliberazione volevo chiedere qual’è stato il criterio della scelta dei soggetti come cooperativa.
Presidente Pietro OLIVA: Ci sono interventi di altri Consiglieri?
(Nella foto) Consigliere Dino SANDRE: Questa pratica per la territorialità e la pluralità dei soggetti che coinvolge, le finalità cui aspira il sostanzioso finanziamento della Regione che ringraziamo, avrebbe necessitato di tempistiche di informazione ed esamine diverse, gli spazi c’erano, la deliberazione della Giunta Comunale del 14 marzo 2012, quella regionale del 5 ottobre, la pratica è rimasta ferma 4 mesi prima di arrivare alla visione della minoranza. Peccato, perché avremmo potuto collaborare ed eventualmente suggerire alcune osservazioni sia nel progetto che nella convenzione, purtroppo è il solito atteggiamento che dobbiamo sottolineare di preclusione alla minoranza su ogni attività dell’amministrazione. Questa sera siamo chiamati a deliberare sulla convenzione tra Provincia e Comune di Loano capofila per sbloccare l’acconto del finanziamento ed avviare il progetto “Lavoriamo insieme per crescere”.
Un progetto molto articolato che fotografa un territorio individuato nell’Ambito Territoriale Sociale 20, il progetto rileva una serie di situazioni negative che necessitano di attenzione e di interventi urgenti, dalla sofferenza dell’occupazione da incrementare, l’occupazione naturalmente, non la sofferenza, ad un metodo di fare impresa superato e da innovare, dall’ambiente da tutelare, al patrimonio artistico monumentale culturale da valorizzare, dai servizi sociali integrati da potenziare, ai luoghi di aggregazione e svago per adulti, minori da rivitalizzare, dalle biblioteche alle aree verdi da rilanciare. Certo una fotografia in bianco e nero nuda e cruda che alza il sipario su un territorio sofferente, che richiede interventi di riqualificazione e rilancio urgente in tutti i settori, in primis quello occupazionale. Nasce una domanda semplice: ma finora nessuno si è accorto di questa situazione? Finora cos’è stato fatto? Era necessario un invito regionale a presentare un progetto per l’inserimento lavorativo per aprire gli occhi sulle potenzialità del nostro territorio? Per riuscire a far sedere al tavolo pubblico e privato e puntare al rilancio della qualità del territorio e concertare insieme? In questo contesto territoriale si inserisce il progetto che vede il Comune di Loano capofila, coordinatore e gestore amministrativo, i comuni nell’ambito territoriale e la Caritasdiocesana con ruoli informativi e individuativi dell’utenza, 7 cooperative con ruolo di formazione, indirizzo ed esperienza lavorativa. (?)
Il progetto è finanziato dalla Regione con 578.528 euro, trasferite alla Provincia e da quest’ultima al Comune che gestirà i finanziamenti in base all’avanzamento del progetto, progetto che prevede 3 corsi: sociale, ambientale e turistico, si rivolge alla fascia di popolazione di bassa scolarizzazione, ad appartenenti all’area grigia, a chi ha problemi di emarginazione, giovani in cerca di occupazione, disabili ed immigrati. Una volta individuata l’utenza tra queste vengono scelte 40 persone indirizzate a percorsi di orientamento, tra questi si formeranno 3 gruppi di persone per corsi di trattamento dei rifiuti, di assistente familiare e per la gestione dei beni turistici della durata di 240 ore a corso, quindi inserimenti in esperienza lavorativa. Alla fine dei corsi, si legge nel progetto, si auspica di inserire in un ramo di aziende e cooperative ambientali 6 persone a tempo pieno e 6 a tempo part-time, altre 8 persone si auspica di inserirle a tempo pieno in un ramo di azienda turistica, 6 donne costituiranno una nuova cooperativa di servizi alla persona, 5 persone in aziende del settore di gestione ambientale. Il progetto ha la durata di due anni dall’approvazione della convenzione.
Ora chiediamo: terminata l’esperienza lavorativa che è la conclusione del progetto, cosa resterà a queste persone? Un diploma di formazione da spendere per altri impieghi? Saranno assorbiti dai rami delle cooperative che li hanno accompagnati dell’esperienza di lavoro durante il progetto? Avranno garanzie reali e concrete di inserimento nel mondo del lavoro? Purtroppo non abbiamo rilevato risposte a queste domande, viene da chiedersi allora questo progetto a chi è utile, per cosa? Forse per una speranza, certo anche questa è importante, ma forse ci vuole qualcosa di più concreto, dal progetto noi in effetti ci aspettavamo di più o forse non siamo riusciti a recepirlo il messaggio della concretezza, se volete illustrarci le certezze future ve ne saremo grati, perché vedete a fronte di un investimento pubblico di 578.528 euro, certo caduto dal cielo, quindi per l’amor di Dio, per un territorio di 5 comuni con una popolazione totale di 23.031 abitanti riteniamo che un obiettivo che si auspica di ottenere qualcosa, non sia sufficiente, è troppo approssimativo per essere accettato ed approvato. Di certo c’è solo una cosa, una situazione economica sociale e territoriale di grande disagio e quali sono le cause di questa situazione? Sicuramente la convergenza di fattori economici e finanziari negativi al suo peso, ma forse anche responsabilità amministrative spalmate nel tempo, che non hanno saputo individuare in anticipo segnali di allarme nei vari settori ed affrontarli prontamente in adeguate scelte risolutive. Problematiche nate forse anche da scelte sbagliate per il territorio che non credo, come si legge nel progetto, solo con l’esperienza e l’impegno dei provati partner si possa far ripartire, è vero è un territorio che sta vivendo un momento di grande sofferenza in termini di occupazione e non solo a tutti devono concorrere per rilanciarlo, ma sono convinto che deve essere l’iniziativa pubblica a trovare soluzioni, essa ha tutti gli strumenti e i mezzi per risollevare, rilanciare e tutelare il territorio e con esso l’occupazione e la qualità della vita. Tutto sta nella scelta degli obiettivi a misura di territorio che l’amministrazione si prefigge di raggiungere con giuste tempistiche e mezzi appropriati.”
Consigliere Lorenzo GOTTI: Io credo che non si possa che essere favorevoli davanti a questa proposta, come non si può non essere favorevoli davanti a progetti che sono finalizzati ad offrire a persone in condizioni di svantaggio sociale un percorso, come viene definito, personalizzato di accompagnamento permanente al lavoro. Sarebbe quindi superfluo intervenire in questa pratica perché credo che tutti noi si possa essere d’accordo sul fine, sull’obiettivo da raggiungere, che poi è quello che tutti noi si possa essere d’accordo sul fine, sull’obiettivo da raggiungere, che poi è quello di ridurre il tasso di disoccupazione attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti così definiti svantaggiati. Tuttavia ritengo anche che a questa iniziativa vada applicata la regola, la norma che dovrebbe, anzi deve guidare ogni amministratore pubblico, che poi è la famosa regola del buon padre di famiglia, quindi è indispensabile occuparsi in questa sede non solo del fine, ma anche del metodo e dei mezzi utilizzati per raggiungere tale fine. Dicevo i mezzi, i mezzi non vediamo che sono quelli coinvolti, sono i cosiddetti partner privati del terzo settore che per la maggior parte sono cooperative sociali, cooperative sociali che si presuppone, e di alcune di esse ne siano certi per la documentazione che abbiamo acquisito, che si presuppone abbiano maturato necessarie esperienze per fungere da attori – protagonisti nelle attività di formazione che sono chiamati a svolgere, tant’è vero che il contributo atteso da parte di queste cooperative, possiamo ritrovarlo nella pag. 6 della presentazione, cita che da un lato ci si aspetta che vengano a proporsi per la loro esperienza, per la conoscenza del mercato in cui operano come parte attiva, per lo sviluppo dell’occupazione e dell’altra che venga messa a disposizione la propria esperienza in specifici ambiti di intervento per supportare le attività formative. Come si può notare più volte viene citata l’esperienza che giustamente viene richiamata quale elemento indispensabile per operare in tale progetto, eppure è poco edificante, poco confortante essere costretti a verificare come dall’analisi delle informazioni fornite dai singoli soggetti proponenti di tale esperienza, soprattutto per una cooperativa, per esempio a pag. 22, non esista alcun cenno, non esista alcun cenno sulle attività e sulle esperienze dell’organismo, in questo caso sto parlando della cooperativa Tailamp, ma ciò nonostante a questa cooperativa viene affidata l’organizzazione e la gestione della work experience per un impegno economico totale superiore ai 27 mila euro, ora mi pare doveroso signor Assessore che lei ci chiarisca, ci fornisca dei chiarimenti in merito.
Passando al cuore dell’intervento che lo ritroviamo nella descrizione a pag. 27, si afferma che esiste la necessità di innovare l’offerta turistica attraverso iniziative trasversali capaci di valorizzare le infrastrutture presenti sul territorio e di potenziarne l’efficacia e l’efficienza e di dare vita a nuovi servizi e strutture, atti a supportare la qualità della vita turistica. Ecco mi pare un’enunciazione meritevole di essere esemplificata, sarebbe utile venissero forniti in questa sede delle esemplificazioni di queste iniziative trasversali, al fine di comprendere meglio questo passaggio di buone intenzioni, ma apparentemente poco concrete. Sulla stessa linea occorrerebbe, signor Assessore, che fosse decriptato quanto viene riportato in fase di sostenibilità anche economica delle iniziative, infatti si afferma che in base al principio per cui un bene ne produce altri, sostenibilità economica, in questo progetto le azioni si snodano come una catena di sviluppo, per cui dalla formazione deriva occupazione, dall’occupazione scaturiscono il miglioramento a livello sociale, naturale, ambientale e socioeconomico, l’espandersi di un settore, per esempio viene citato quello dei servizi sociali, favorisce lo sviluppo e l’incremento dell’altro, per esempio il turistico.”
Continua
Gilberto Costanza
email: gilberto.costanza@alice.it
28/02/2013 – Trucioli.it n. 30