Ho letto nel “Trucioli” della scorsa settimana (vedi…..), sotto il titolo “Lettera dalla Svizzera”, lo sfogo di tale Silvio Laureri (Cognome indubbiamente indigeno, anzi tipico di Stellanello). Chi ha scritto trae lo spunto dal ricordo di Don Sappa, pubblicato nel numero precedente, per evocare la figura d’un altro sacerdote – Don Pelle – scomparso una trentina d’anni fa dopo essere stato Parroco di San Lorenzo in Stellanello, prima, e di San Giorgio in Campochiesa poi.
Ho avuto anch’io il privilegio di conoscere e frequentare Don Pelle da quando ero adolescente fino alla
piena maturità e posso testimoniare che fu un parroco diligente, caritatevole ed appassionato per la propria missione. Non poteva essere criticato in vita e non é giusto che oggi lo si sia dimenticato.
Unico figlio maschio d’una famiglia benestante, fu destinato al sacerdozio dai genitori ed entrò in Seminario all’età di nove anni: da allora maturò la pienezza della Sua vocazione e visse con slancio il tirocinio religioso.
Poco dopo essere stato ordinato sacerdote dovette “andare in montagna” e si aggregò al gruppo di
Partigiani, al comando del leggendario Ramòn Rossi (svizzero), nell’ambito del quale svolse la funzione di cappellano condividendo le fatiche ed i rischi dei combattenti. Ecco perché calzava scarponi militari quando fece ingresso nella chiesa di San Lorenzo dopo la Liberazione. Lo ricordo come fosse ieri.
La Sua umanità gli rendeva difficile la naturalizzazione in un ambiente retrivo (salvo rare quanto lodevoli
eccezioni) come quello che caratterizzava in particolare Stellanello. I Suoi tentativi non ebbero chiaro successo.
Sull’ormai definitivamente deserta casa canonica di San Lorenzo spicca da decenni una lapide che ricorda, con parole austere e commoventi Don Enrico – che pure conobbi – il Parroco antecedente a Don Pelle, fucilato per ragioni incomprensibili (ma intuibili per chi visse quel tempo) dopo un rastrellamento dei Nazifascisti.
Per Don Pelle é doverosa una qualsiasi iniziativa che ammonisca i posteri additando la figura di questo
esimio sacerdote come esempio di “Caritas” e “Pietas” (la traduzione italiana di questi aurei termini latini mi appare banale e fuorviante): ad esempio intitolando a Lui una via importante.
Se ciò accadesse non esiterei a riconoscervi un ravvedimento ed una testimonianza di progresso
spirituale.
lettera e – mail firmata