Un viaggio attraverso la storia di Ceriale, ieri e oggi, a firma del geometra Giovanni Cerruti, un liberale che è stato sindaco e ha conservato l’indipendenza per raccontare, testimoniare. Cerruti ripercorre, in questo ultimo capitolo, le tappe del suo paese dal 1980 al 2013. Con aspetti e notizie inedite, con lo spirito critico di chi nella vita ha fatto l’imprenditore ed amministratore di condominio, un osservatorio privilegiato, si direbbe. Ceriale come la vorremmo, cosa ci attende, l’urgenza di unire le forze migliori per far vincere l’ottimismo della ragione e non quello della fantasia o delle promesse elettorali di comodo. Ceriale che per essere governata va soprattutto conosciuta dai suoi cittadini – elettori, ma anche dai proprietari di seconde case. Più informazione e all’insegna della trasparenza, senza condizionamenti. Ceriale che non può permettersi l’autogol di Borghetto facendo prevalere le divisioni alla coesione sociale e politica. Mentre si avvicina la prossima scadenza elettorale 2018 per il rinnovo del parlamentino locale e c’è chi ha già ‘incoronato’ il pio Piero Revetria, l’uomo di tutte le stagioni, a futuro sindaco. Per lui e i suoi fans, tutti siamo utili, nessuno è indispensabile, non fa testo.
I NOSTRI GIORNI dal 1980 al 2013 di Giovanni Cerruti
Il paese comincia a decadere, dal lato commerciale siamo una frazione di Albenga. Ceriale diventa un dormitorio e si accentua la separazione tra la zona agricola che gravita sull’albenganese e il centro, gli uffici comunali sono sempre divisi, con costi esagerati per la comunità. Abbiamo la farmacia comunale che non rende (nel frattempo è stata venduta all’asta ad un titolare di farmacia di Finale Ligure ndr), la spiaggia comunale con dei problemi, si chiudono le elementari in paese e tutte le scuole si spostano in via Romana, viene finito il campo sportivo, la scuola materna, marciapiedi, acquedotto con vasche, fognature tutte a Torsero con vari pompaggi, una proposta per una zona commerciale dalla fabbrica al confine con Albenga larga 100 ml. per parte, viene bocciata da una confederazione agricola perché gli immobili facevano ombra ai terreni, masochismo. Manca infatti una zona artigianale.
Era previsto il Municipio nelle scuole elementari con tutti gli uffici accorpati, i servizi con un unico server, il condizionamento centralizzato, nel vecchio Comune si voleva portare la biblioteca per lasciare spazio alle scuole e aggregare gente in paese, nella sala consigliare un centro per anziani, nel resto gli uffici sociali e lo Iat. Non esiste attualmente nei locali comunali un termostato ambiente, il calore è distribuito ad ore, anche se fuori ci sono 25 gradi, si aprono le finestre, buttiamo via una cifra incredibile di energia elettrica, spese fisse per contatori inutili , e di metano, se non bastesse si disperde il 20% circa di acqua dell’approvvigionamento idrico causa tubi usurati, si aprono i supermercati Il Famila (ora Mercatò) , Lidl , Conad , ma chiudono tanti negozi famigliari.
A fine anni ’90 arriva la legge Bassanini che demanda ai TPO la responsabilità della gestione del Comune, personaggi strani girano nel territorio, si costruisce al Borgo e l’immobile viene sequestrato, a Parei fanno delle case per i dipendenti che vengono vendute ai privati. Aspettiamo sette anni il metano per una lite tra Edigas e Italgas per colpa di un appalto non chiaro, vari costruttori si vendono gli appartamenti convenzionati, non chiediamo come hanno fatto, poi costruiscono 24 alloggi per il Comune, viene demolita la fontana sul Rio Fontana e fatta un’opera pop, con una vasca al filo pavimento, il vento ci porta di tutto: una tristezza ! Un’altra aiuola rotonda in lamiera di ferro non pitturata con dei tubi in inox per innaffiarla, demoliti i tubi, la ruggine si sta mangiando la lamiera…evviva !
Il bel pontile con i listoni di legno che si svitano. Un parcheggio camper sopra l’Autostrada che non ha mai visto un camper, un bagnotto automatico bloccato dalla sabbia e buttato via, dissuasori in paese per traffico bloccati dalla sabbia e abbandonati, una vasca per gli asini e gli uccelli intorno al monumento ai Caduti, unica in Italia, con dei getti davanti al Monumento adoperati per lava piedi dai turisti e quindi abbandonati. Uno studio di Milano stravolge la circolazione in paese, cartelli di divieto, sensi vietati , sensi unici, strisce pedonali, spesi un casino di euro e poi buttato tutto via per chiara stupidità.
La rotonda dal passaggio a livello fatta e rifatta, in modo che non ci passino i camion, con cartello di divieto, bastava farla a filo strada, costava troppo poco. Adesso i quattro capolavori: le isole ecologiche, mentre tutti i paesi le tolgono a Ceriale ne fanno quattro per circa 500.000,00 euro con allacci Enel per tirare a livello i cassoni dal costo esorbitante. Un’isola la demoliscono subito e le altre tra poco tempo perché fanno la differenziata. Facendo la strada per il villaggio Sole e Mare viene costruito un muro , con fondazioni, pali e rete, lungo circa 50 metri e dopo due mesi si demolisce per fare un parcheggio previsto da anni.
Palazzo Pesce acquistato da un imprenditore immobiliare, un accordo che prevede la demolizione dell’immobile, una piazza con parcheggi, in cambio il Comune concede le scuole elementari per costruire un palazzo di cinque piani con tre di autorimesse interrate da cedere in parte al Comune, ma in ritardo si accorgono che degli alloggi devono essere in convenzione, oltre 16 anni di attesa e per fortuna non verrà mai fatto, mentre le scuole elementari erano vuote si spostano i vigili e lo Iat dal centro paese sulla via Aurelia, ristrutturando dei locali privati e pagando fcirca 3.000,00 al mese , poi vengono abbandonati ed i vigili spostati alla Croce Rossa e lo Iat in Pineta su di una strada in uscita dal paese dove non si ferma mai nessuno; credevo che fosse idiota lo Iat sull’Aurelia mi sono ricreduto, non c’é limite al peggio, una persona nel deserto, quanto ci costa..
Casa Girardenghi , immobile senza mercato , viene comprato in cambio di oneri, costi di manutenzione da incubo, spese Enel, usata per una settimana per la Fiera del Libro in crisi di identità e di persone, chi poteva dargli un senso lo hanno mandato via, adesso viene l’Università a carico di chi (?) e noi paghiamo .
Si è raggiunta l’apoteosi con la T1 , a parte le vicende della vendita dei terreni con strani accordi tra avvocati e acquirenti, il cambio dell’imprenditore con acquisizione all’UTE di un tecnico incapace e chiacchierato, si cambiano dal lato estetico i progetti con case tipo periferia di Milano, si approva la convenzione con panegirico dell’impresa , cominciano i lavori, si arriva al 70% di molte costruzioni e improvvisamente si sveglia il Comune scoprendo che manca qualcosa, forse delle proprietà delle aree, sequestro anche per altri motivi , ma prima in ufficio dormivano, ora abbiamo dei monumenti alla protervia e alla insipienza umana. Uno spettacolo di desolante abbandono, con i tempi lunghi della giustizia italiana e dei curatori fallimentari. Informazione e trasparenza all’anno zero.
Il palazzetto dello sport fantasma, pensato, definito, progettato, approvato dato in appalto sopra la cava Accornero , quando iniziano i lavori si accorgono che sotto è sabbia , stranamente hanno acquistato i travi ed i pannelli di copertura , messi nel deposito comunale come perpetuo monumento allo spreco.
Poi le barzellette , ci sequestrano la passeggiata perché non hanno chiesto un documento alla Regione e sarà finita a metà perché i soldi sono bloccati , ci fermano i lavori in via Libertà , ma prima viene asfaltata , perche c’é un pozzo medioevale fantasma , poi si trovano le fondazioni della casa “dù grigiù” spostata due volte per allargare la piazza , con vasche per l’olio . Alla fin fine la passeggiata viene ultimata e ci auguriamo tutti che sia stata realizzata a regola d’arte per durare negli anni senza troppi costi di manutenzione ordinaria.
L’ USL chiude il pallone della Croce Rossa perché non hanno trattato le travi in legno ed i soldi li hanno messi altrove ad insaputa dell’amministrazione , spariscono e non sono sostituiti i portarifiuti perché non ci soldi , di buono hanno salvato molte palme dal punteruolo rosso , mentre in altri Comuni le hanno tagliate complimenti ai dipendenti , la lite con il giostraio speriamo sia davvero finita, intanto paga pantalone.
Mario è andato in pensione nessuno dà informazioni , la sala di aspetto sono le scale , sembra di essere nel quinto mondo: manca l’ascensore per gli handiccapati , però quando non avevamo il depuratore , senza ascensore , un casino di uffici separati abbiamo avuto le certificazioni , soldi buttati , la biblioteca rimasta chiusa da mesi perché un volpino ha fatto una cavolata , si vergogni.
Abbiamo venduto la farmacia per fare un’altro Palazzetto dello sport , megagalattico , con costi di gestione esorbitanti , in un momento in cui la crisi fa sparire le società sportive, ma abbiamo il teatro a Peagna , potremmo mandarci i burattini , visto il livello culturale del paese.
La spiaggia , fanno un appalto richiesta una cifra, offerto il doppio, risultato: sono scappati di notte lasciando tutto alla rinfusa. La boa la mareggiata l’ha spostata dall’ ultimo molo , e noi paghiamo , ma faremo una balera in pineta per avere dei fuori di testa che ballano fino alle sei del mattino e si ‘fanno’ , ne sentivamo la mancanza.
Facciamo una pista ciclabile unica al mondo con autobloccanti , passaggi per disabili , sembra un marciapiede . Il parcheggio dal cimitero, pensato , approvato con ascensore di cristallo , autorimesse sotto e posti auto sopra , progetto , appalto soldi buttati , bastavano dei muretti e l’asfalto per avere un parcheggio quasi in centro invece di uno squallido campo incolto.
Il Circolo 75 con una spesa di affitto e di funzionamento di 18.000,00 euro all’anno , mentre le vecchie scuole elementari sono vuote da oltre 15 anni grazie al ‘volpino’.
Non ci sono più cinema , balli e discoteche, i negozi continuano a diminuire e sull’ Aurelia sono quasi tutti chiusi, però abbiamo le prostitute in centro , ormai chi apre un’attività ha poche speranze. Un cambio di destinazione di un magazzino in paese costa migliaio di euro , se muore il marito la vedova per cambiare nominativo del contatore dell’acqua spende circa 80,00 euro , pratiche infinite rimpalli tra funzionari , negli uffici invidia e sopraffazioni , pratiche sbagliate fatte da personaggi senza titoli, soldi stornati a pallino, impossibilità di gestire la macchina comunale , denunce , cause , avvocati , tutti contro tutti , ci stiamo intortigliando in una burocrazia stupida fine a se stessa. Leggi nazionali incomprensibili , giustizia inesistente , dieci , quindici anni per avere un giudizio , ormai la prescrizione è la norma nelle cause. Siamo al livello del Burundi , la Russia non è caduta per il comunismo ma per la macchina burocratica e di oppressione poliziesca che ha distrutto il paese più ricco al mondo , ed ora ci sono 100 miliardari burocrati , militari e funzionari del KGB .
Abbiamo distrutto l’immobiliare , costruire case è diventato un delitto , l’industria automobilistica , l’industria nautica , l’ippica , l’aeronautica, la proprietà é un furto ed i ricchi sono tutti ladri e mafiosi . Ci hanno punito per i 50 anni di vita capitalistica sopra alle nostre possibilità e giustamente ci hanno fatto pagare una patrimoniale del 40% del valore delle nostre proprietà. Bene era ora di accorgersi che non si poteva andare avanti così, ma insieme alla rovina degli italiani non si poteva diminuire gli 800,00 miliardi di spesa dello Stato cercando di abolire una parte dei privilegi delle sanguisughe che ci governano; possiamo paragonarci ad alcuni paesi africani dove il presidente eletto democraticamente “sic”. si pappa tutto lui , il suo clan , la sua tribù e non gli interessa sviluppare il paese perché su ogni importazione ha una tangente.
In Italia è lo stesso , una casta mafiosa ha preso il posto di un dittatore e ignorando i vari referendum , per i soldi ai partiti , per la responsabilità dei giudici , indirizzando i voti delle persone secondo i loro interessi con la scusa del socialismo dell’eguaglianza , dei diritti , dell’ecologia , dell’amore agli animali , del sole che ride , ma di cosa ride , e dei 220 partiti ha distrutto il paese moralmente , economicamente e la cosa peggiore ci ha tolto il piacere del lavoro onesto , la speranza del futuro e il destino dei nostri figli , con lo spauracchio della Grecia.
Cerchiamo di essere ottimisti, praticando l’ottimismo della ragione, forse e dico forse faranno il porticciolo con il complesso adiacente e la passerella , la ristrutturazione del castello Borelli che porterà beneficio anche a Ceriale. Finalmente l’asta della T1 avrà un acquirente, si cercherà di razionalizzare la macchina comunale risparmiando sui consumi , riparare le perdite dell’acquedotto dato che buttiamo il 20% dell’acqua pompata , vendere la spiaggia al miglior offerente. Assurdo che il sindaco sia responsabile di quello che succede in mare, dovremo abbassare le imposte , togliere gli oneri sui magazzini in centro, aiutare gli anziani affittare l’appartamento vuoto sopra il deposito comunale, ultimare il parcheggio al cimitero, non realizzare il Palazzetto utilizzando il mutuo per altri scopi , spostare il Comune nelle scuole rialzando il tetto per farci la sala consigliare, spostare la biblioteca , il centro anziani 1.500,00 euro al mese più spese , lo Iat nel vecchio comune , nella biblioteca fare le scuole che mancano.
Credo e auguro sia il momento di finirla di buttare via i soldi razionalizzando la macchina burocratica e cercando di diminuire le tasse sulla popolazione aumentando gli aiuti alle fasce più deboli.
Giovanni Cerruti
FOTO STORICHE DI CERIALE DELL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT
Nel libro Storia di Ceriale, edito dall’Azienda di Soggiorno nel 1970, curato da Carlo Camino, Nello Cerisola, Giovanni Magnetto, Emilio Ravina e Giuseppe Vairo, stampato in 4 mila copie da SPIGA di Genova, nell’ultimi capoverso dell’ultima pagina si legge:
Anche Certiale contribuì nello scorso secpolo ad alimentare la corrente di emigrazione verso le Americhe: un buon numero di cerialesi emigrarono in Argentina e Brasile, ritornando spesso per investire i risparmi nell’acquisto di piccoli appezzamenti di terreno. Per vari decenni, un’attività locale risultò l’estrazione di pietre da macina da una cava che venne sfruttata particolarmente dall’inizio dell’Ottocento ai primi del secondo scorso (900 ndr).
La popolazione, fino a questi ultimi decenni, non subì sostanziali modifiche, aggirandosi intonro al migliaio di unità nel capoluogo ed a poche centinaia nelle frazioni. Complessivamente circa 100 nel 1827, 1089 nel 1881, 1253 nel 1910, 1507 nel 1929 per salire a 2. 279 al censimento del 1951 ed a 2602 nell’ultimo censimento del 1961. Suddivisi in 27071 a Ceriale, 95 a Peagna, 48 a Muragne e 388 in case sparse.
In quest’ultimo dopoguerra, pur continuando lo sfruttamento agricolo della favorevole piana con la produzione ed il commercio dei prodotti ortofrutticoli (pomodori, carciofi, asparagi, verdure e primizie in genere che vengono coltivate in apposite serre; di pesche, albicocche, cachi e con la floricoltura in località Muragne, Ceriale si è trasformata in centro balneare con un notevole incremento turistico, favorito dalla vasta spiaggia rettilinea, ghiaosa e sabbioso, lungo 2600 metri e larga 40, mentre tra le attività industriali figurano soprattutto l’industria cantieristica da diporto (Sciallino e Patrone ndr) e dolciaria (Pesce nndr).
Possiamo aggiungere quanto nel corso degli anni abbiamo già su trucioli savonesi prima ed dal 2012 su trucioli.it. Il cav. Camino, nel corso delle osservazioni al piano regolatore da parte del gruppo socialista, metteva in guardia e scongiurava urbanisti e politici dal non perdere di vista la conservazione delle aree agricole. Scongiurava a non sacrificare suolo destinato all’agricoltura in una delle aree più fertili della Liguria. Ricordava che il turismo non è un’industria che possa soppiantare l’attività contadina, per una serie di ragioni. Il turismo deve essere complementare sapendo che una crisi, venti di guerra, sciagure potrebbero di punto in bianco far saltare le stagioni di vacanze e di bagni. Mentre il lavoro e lo sfruttamento delle terrà è utile all’economia locale e rappresenta pur sempre una materia prima.
Manco a dirlo serve però mettere in atto tutti quei provvedimenti che premiano ed incentivano gli agricoltori, la conservazione dei terreni agricoli, per gli stessi proprietari che non intendono vendere, ma affittare. Su questo aspetto lascia perplessi il fatto incontrovertibile che Ceriale abbia da dieci anni un sindaco coltivatore diretto, che ha ricoperto ruoli importanti a livello provinciale, regionale ed Europeo, sia stato nel consiglio camerale della Camera di Commercio. Oggi percorrendo le vie di Ceriale si ci imbatte in almeno un centinaio di appezzamenti di terreno agricolo incolti, abbandonati. Non parliamo delle aree già divorate da insediamenti commerciali. Difficile sostenere che il coltivatore diretto primo cittadino abbia scelto le strategie giuste per tutelare e salvaguardare quel bene che il precedessore Carlo Camino invocava a gran voce e lasciava in eredità ai posteri. Per non dimenticare.
QUANDO LA GAZZETTA DEL POPOLO ANNUNCIAVA, NELL’OTTOBRE 1969, L’ULTIMAZIONE DI UN COLOSSALE ‘VILLAGGIO PER 250 FANCIULLI ORFANI A PEAGNA