Un altro capito dell’inedita ‘storia di Ceriale’, ieri e oggi, tra il passato che onora tanti concittadini, i ricordi ora tristi ora gioiosi, dello sviluppo rurale, urbano, civile e morale della città dei nostri avi, dei nostri padri. Ciò che ci hanno lasciato, insegnato e noi lasceremo ai posteri; quanto oggi Ceriale offre, il suo percorso storico e culturale, nel bene e nel male, pensando alle occasioni mancate o sprecate. Ai traguardi e ai risultati positivi raggiunti. Giovanni Cerruti, geometra, figlio di imprenditore venuto dalla gavetta, pensionato, ex sindaco, scrive col il cuore e con la mente per raccontare la sua città, la sua gente.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Un’altra guerra mondiale , 1939-1940 , prima la guerra spagnola , partono i volontari , poi la guerra alla Francia , a morire di freddo sulle Alpi , senza scarpe e vestiti adatti , poi l’Africa con i prigionieri portati in India , l’Albania , romperemo le reni alla Grecia, che aveva un governo che ammirava il Duce, poi la Russia e il paese ha pagato il suo tributo di sangue con tanti feriti e morti che ricordiamo poco e con indifferenza , come se la colpa era loro che sono andati a morire per la patria.
Nei primi anni di guerra , si pensava che la guerra durasse un anno con la vittoria certa , a parte le famiglie con padri e figli al fronte, tra parenti ci si aiutava , la vita in paese continuava con il suo ritmo, il mangiare non mancava essendo la dieta prettamente di prodotti agricoli, si faceva il sale con l’acqua di mare per scambiarlo con la farina, l’olio era ricercato. Con il passare degli anni é cominciato a mancare lo zucchero e nel latte si metteva il sale , il pane era nero , le tessere per acquistare il mangiare .
Dopo l’otto settembre 1943 arrivano i tedeschi nella villa di Sasso in fondo al paese , i bersaglieri nel castello Borelli , le cravatte rosse nella fabbrica, le camicie nere controllano il mercato nero, l’olio si metteva in latte sagomate che stavano sotto la giacca , dalla Cameriera c’era un posto di blocco per controllare il passaggio e prendevano l’olio alla gente . Di notte c’era Pippo un piccolo aereo che gettava dei spezzoni e dei bengala, si costruiscono dei rifugi scavati nell’argilla nel rio S. Rocco e nel rio Torsero , si pensava che bombardassero dal mare .
I tedeschi decidono di fare un muro con dei bunker da capo S. Spirito fino al confine con Alassio , credevano che gli alleati sbarcassero nella pianura di Albenga. Il comune viene spostato provvisoriamente , i giovani scappano a Balestrino e a Bardineto per non essere presi e arruolati , o si nascondono , poi ritornano in paese e alcuni ragazzi di Ceriale e dei paesi vicini vanno a lavorare con la Wermacht per raccogliere munizioni e armi da portane a Prato Grande nelle casermette , altri lavorano nella Organizzazione Todt per la costruzione del muro, di notte arrivava il treno con il cemento ed il ferro si lavorava con le fotoelettriche , non tutto il cemento finisce nel muro, d’accordo col tedesco per del vino, si spengono le luci e chi ha il sacco in spalla si infratta , poi i tedeschi capiscono lo spirito e cominciano a vendere il cemento ed il ferro per conto loro, alcuni vanno in montagna con i partigiani, il fratello della “triste” viene ucciso in uno scontro a fuoco , un cerialese viene fucilato ad Albenga vicino al fortino dal Centa , insieme ad altri , come rappresaglia per l’uccisione di un tedesco ubriaco nel centro della città .
Un caccia inglese bombarda la chiesa ed uccide il parroco don Serrato e ferisce due bambini figli “dù parma” e molti altri , un’altro caccia sgancia due bombe che non scoppiano , una è ancora sotterrata davanti all’oratorio , delle bombe al “vapore” , vengono minate le gallerie del treno verso Borghetto , si scappa nei rifugi per paura ma le mine sono sabotate , scoppiano in parte , crolla una galleria con la strada soprastante , il treno armato rimane nella galleria e viene spogliato di tutto, esiste una foto del treno armato certamente, colui che ha preso la foto ha rischiato la vita per documentare una struttura militare di importanza strategica per un eventuale sbarco.
Finisce la guerra i tedeschi scappano , i partigiani scendono in paese e prendono i fascisti , prima li portano in Comune , arrivano dei partigiani di Bardineto e vogliono portarli via tutti ma il parroco don Morchio e l’ing. Cirilli si oppongono mettendosi davanti ai mitra , vengono portati nella colonia Elioteti , tenuti prigionieri per un certo periodo e poi rilasciati , si tagliano i cappelli ad alcune donne .
DAL 45 AL 60 – Il dopoguerra lascia il paese senza troppe distruzioni , la spiaggia è minata , la pineta tagliata , la chiesa di San Sebastiano e S. Eugenio sono state demolite , la galleria crollata , sulla strada sopra la galleria viene costruito dagli americani un ponte Bailey, si ricomincia a vivere dopo l’immane tragedia della guerra, ritornano i soldati dal fronte e dalla prigionia , si demolisce il muro antisbarco ed i bunker in paese , si tolgono le mine , un soldato muore perché si sporge sopra il muro per controllare, un altro annega quando la tramontana gli porta via la bustina e lui con una barca cerca di recuperarla, viene costruita la galleria del treno e rifatta la strada, nella pineta un campo sportivo con partite viste da sopra il fortino . Nel 1946 apre la prima Cassa di Risparmio e nel 1947 apre la farmacia Franchi.
Un negozio dell’Unra distribuisce generi alimentari inviati dagli americani , riaprono i negozi e ricomincia la vita del paese , non molto diversa da prima della guerra, in comune il segretario Accinelli genero ” dù mutilau” con negozio nel caruggiu con un pò di tutto, Egidio unico dipendente , ” ù steva“ messo ,“felise” puliva il paese e faceva tutto il resto compreso il cimitero, riapre l’asilo delle suore con il primo pane bianco, riaprono le scuole con tanti ripetenti per colpa della guerra, tutti con il grembiale nero, colletto bianco e fiocco blu , alcune maestre erano suore, Suor Alfonsina, Suor Federica poi c’era “ a busa” , la Ghiglia, il maestro Corrado di Toirano .
Si balla all’Eleoteti ancora chiusa , sulla rotonda dai comunisti con una baracca di legno sulla spiaggia vicino al Rio Fontana, da “ù briga” dove suona l’orchestra dei Crema, sopra un palchetto, il ballo è a pagamento si paga tramite due corde tirate da un pilastro a due persone che prendono i soldi e fanno entrare chi ha pagato in mezzo , ci sono i balli all’incanto, chi lo compra fa ballare chi vuole e “sù botte” , quando si discute è norma dire “ andemmo a maina” per darsele , si suole dire “in tu canneo” per significare disordine , si coltivavano le canne per il sostegno ai pomodori ed ai fagioli e con le foglie messe a bagno si legavano le piante. Davanti alla casa del fascio c’era il lavatoio con l’acqua della rio Fontana , il paese finiva da rio S. Rocco, poi canneti ed abbandono, perché le terre vicine al mare non erano coltivabili. Nel 48 si scarica una tromba d’acqua nel bacino della Fontana un’inondazione epocale, tutto il paese allagato e molti danni, il torrente alla foce era coperto e scava una grande buca, annega il figlio della “pullaioa” , andavamo a prendere le anguille che risalivano la corrente arrivando dal mar dei Sargassi.
Il primo campo sportivo era al posto della Colonia Veronese poi è stato spostato nella pineta quando ancora c’era il muraglione ed andavamo a vedere le partite sopra il bunker .Vengono costruite le colonie La Veronese , la Trevigliese e la Saluzzese i primi palazzi alti cinque piani senza ascensore . Si uccidevano le rondine , al passaggio della sera in riva al mare, con delle canne di bambù. Andavamo a caccia anche noi che avevamo 15 anni con dei moschetti trasformati in 32 , caricavamo le cartucce e al posto della borra mettevamo “ ù brennu”. Si trovavano tante armi , pistole , fucili , baionette, bombe a mano e c’era tanta polvere da sparo in giro tipo spaghetti che mettevamo nelle canne per fare dei razzi , quadratini che accesi giravano nella strada e chiamavamo “scurridonne” , mettevamo “le trappe” con “ù vischio”, alcuni mettevano le reti , poi mangiavamo gli uccellini con la polenta e come erano buoni. Si giocava alla “primpinella” , a “guardia e ladri” si faceva il conteggio con una filastrocca che non ne ho mai capito il significato “ arsa a picca da radicia fa la posca pà chi pò”, ” a cavallo marsù“, con “ù cacciaprie”, col sambuco si faceva una specie di schioppo e si sparavano dei proiettili di cart , altre filastrocche “ basetta vegne bassa …. “ , “ Maddalena pim pum pena scarpe cianghe e roba negra……” , “ ù ciove ù baiscina a gatta va a maina …” , canzonette cantate da “ ù caporale”e da “gambalesta “, ‘ ù ferà di cavalli “ “ ti m’ai cacciau u capello in tù puzzu ti sai che schersi a nù n’oggiu u capello ti me ù vai a piggia……”
In piazza c’era il cinema di “Giuditta” Ascoli marito di Maria da vice , scaduta la convenzione con il demanio viene demolito, staccava i biglietti Motterlini con la gamba lecca ed il bastone, operatore era Manfrino “cassola” quando si rompeva la pellicola il pubblico , nella nebbia del fumo delle sigarette, protestava e lui dal buco del proiettore gridava improperi a tutti , nell’intervallo si vedeva Lascia e Radoppia; d’estate si ballava fuori verso il mare e una volta hanno fatto i fuochi di artificio ed uno è caduto in mezzo al ballo bruciando delle persone, cominciano i primi stabilimenti balneari , vicino al cinema ci sono i bagni Vittoria di ” patracche” Patrone Vittorio . C’era un cinema all’aperto vicino alle scuole elementari prima di costruire il nuovo asilo.
Cominciano a ritornare i turisti genovesi, a caccia ed i primi piemontesi, spesso per ragioni di salute , si affittano le case, i magazzeni , “ù briga” apre il Miramare, d’inverno incesta la verdura , d’estate una scopata sul pavimento di cemento , sedie e tavolini diventa ristorante , apre l’Elioteti affittata al S. Corona , si scambiano le conchiglie del Torsero con i giornalini , si pesca alla Tusa ed alle Anfore , perché c’è una nave romana affondata; tanti pesci , pagheri , dentici, orate , di notte si va con la lampara “ aù frasché” con il carburo e poi con il gas , dalla Varatella al Centa , nessuno pescava con la canna da riva , buttando l’olio quando arrivava “ a vascia” per spianare il mare , si pesca anche sul Sassari il vapore affondato davanti al castello con una pietra per ancòra per non restare agganciati ai rottami.
E’ una vita semplice, si mangia patate con verdure , acciughe , sardine , polpi e gli altri pesci , la “zeaia” facendo bollire nel brodo per molto tempo ossa e carne si formava una gelatina con dentro pezzi di carne , i soldi sono chiamati “franchi” ed i centesimi “citti”, finalmente il bagno in casa con il scaldabagno a legna , vengono fatte le fognature che scaricano dopo il molo, si prende l’acqua del Cuore per il paese , la stufa a legna per riscaldare la cucina si usa anche la sansa, nelle camere sempre un freddo feroce, ci si lava sempre al sabato ed a scuola ogni tanto appaiono i pidocchi , mosche e zanzare , flit e carta moschicida. A scuola ci si scalda con le stufe a legna che spesso dobbiamo portare da casa, finalmente una radio la Magnadyne , camion di prima della guerra , motocarri Guzzi 500 ,Balille, 1100 senza riscaldamento per andare a ballare ad Albisola , biciclette le Vespe e le Lambrette 125, andavamo ad Albenga al cinema togliendo la marmitta per fare del rumore . Dopo le elementari le medie e l’avviamento a Loano, in corriera o in bicicletta, ad Alassio dai Salesiani . Alcuni ragazzi vengono mandati a Mondovì in collegio al Vescovile ed al Civico . Poi arriva la 600 e poi la 500 viaggi allucinanti senza autostrada.
DAL ’60 ALL’80 –Arrivano gli anni 60 e scoppia il boom, gli americani mandano i soldi alla Dc ed i russi al Pci e tutti insieme cominciamo a mangiarsi l’Italia , i fascisti si riciclano gli altri si aggiustano, la mafia imperversa e comincia un’economia da socialismo reale in salsa americana, i partiti per aver consensi assumono nello stato un numero spropositato di persone, dove ci vuole un impiegato ne mettono dieci, i sindacati impazzano, non si può licenziare nessuno, lo stato diventa la balia del paese e il limone da spremere, le industrie decotte passano all’IRI , la Motta e l’Alemagna sono costrette a tenere gli operai stagionali e passano pubbliche, la Fiat foraggia partiti e politici e noi paghiamo le auto due volte, una comprandole e l’altra con la cassa integrazione, cominciano le migrazione dei siciliani, dei calabresi e dalle altre regioni del sud, la massima aspirazione per i giovani è di entrare nelle amministrazioni statali, lavorare è un optional, non possono controllarti né dirti qualcosa e tanto meno licenziarti, la scuola diventa una fabbrica di asini con gli esami di gruppo e le espropriazioni proletarie , nascono le cosi dette Brigate Rosse e Nere dove dei cattivi maestri mandano al macello ragazzi e le loro vittime per un utopia demenziale .
A Ceriale arrivano in maggior parte calabresi, per lavorare nell’edilizia, abitano nelle case più vecchie e fatiscenti , lavorano nel Centa a caricare la sabbia e inizia lo scempio della costa, arrivano i palazzinari da tutta Italia. Borghetto senza regolamento edilizio viene Rapallizzata , la nostra bella Liguria viene stravolta , andando in Francia veniva da piangere .
Ceriale ha un regolamento edilizio, si dovrebbe fare un piano regolatore, ma la DC al potere lo tiene nel cassetto , non fa pagare neanche gli oneri, poi il partito si divide e vince il PCI, fanno un piano che neanche il più bieco capitalista immagina, nascono i palazzi di cinque piani in centro, la famigerata ubanisticamente T1 di Andrea Nucerta, i tempi son quelli dell’edilizia selvaggia, case senza progetti, senza abitabilità, convenzione taroccate, concessioni facili, tutti costruiscono , piazze e strade rimangono private perché l’Ufficio Tecnico non fa rispettare le convenzioni , senza rendersi conto comincia un degrado morale e civile di cui oggi ne paghiamo le conseguenze. E’ l’Italia dei furbi voltagabbana , dei speculatori , delle coperte , dei magnaccia, ogni tanto una crisi , farfalle (cambiali) a gogò , i soldi facili per mancanza di responsabilità , chi lavora per lo Stato spesso ha due lavori, si fanno trasferte nei paesi socialisti, paradiso dei lavoratori, con penne biro, calze di nailon scambiate con le ragazze, nello Stato chi lavora é beffeggiato, i comunisti fanno paura.
A Ceriale costruiscono le scuole medie, un capannone industriale eseguito da una cooperativa emiliana con pareti interne in cartongesso, uno scandalo, se viene un terremoto sarà il primo immobile che crolla fanno le elementari di due piani, con delle fondazioni per un palazzo da dieci piani e finiscono i soldi, ci credo. Lacquedotto è una storia infinita, una quantità di pozzi inutili dei tubi di carta velina, il campo sportivo con materiale scadente, nello Stato si assume non per merito ma per fede politica e calci nel sedere, aprono due campeggi comunali, con giri strani .
Arrivano gli stranieri, i primi sono i tedeschi nei campeggi, nei ristoranti i prezzi variano se sono italiani o stranieri , poi si costruiscono quattro villaggi olandesi, si aprono spiagge e molti residence , pochi alberghi e tanti campeggi, gli appartamenti nei condomini sono comprati dai torinesi, tanti della Fiat , Lancia, piemontesi , bassa padana , cuneesi , il turismo rende Ceriale benestante e la gente del paese va in vacanza anche all’estero .
A parte le considerazioni morali , abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità perchè sono stati anni fantastici, tutto era permesso non c’era il vigile urbano poi è venuto “Memola”, si circolava senza patente , senza libretto , senza assicurazione perfino sulla spiaggia, al Corpus Domine si sparava dai terrazzi a salve o meno per tradizione, si sparava in spiaggia , facevamo lo sci in mare con il motoscafo arrivando fino sull’arenile, le straniere venivano per divertirsi , in Germania erano più donne che uomin , uccisi dalla guerra , e poi il maschio latino era ricercato , tanti ragazzi di Ceriale hanno sposato straniere: olandesi , tedesche , svedesi , inglesi , francesi , svizzere , ecc. Sembrava di essere nel Far West circolavano Miura, Ferrari , Mercedes e ci si divertiva con poco.
Lavorando quasi tutti acquistavano la prima casa e spesso la seconda , il paese aveva balli , discoteche , negozi , ristoranti , bar , stabilimenti , un cinema al chiuso e all’aperto in via Aurelia ed un cinema all’aperto in via Romana. Le case si vendevano come il pane e tutti guadagnavano e si aggiustavano. Davanti alla Veronese il campo da tennis poi trasformato in pista di pattinaggio. Fanno l’autostrada , innumerevoli progetti del porto piani regolatori demenziali e meno male che non approvati tra condoni , condomini , pochi parcheggi . Accornero impianta una cava per sabbia adoperata nelle fonderie , scava dove ora ci sono le Caravelle ed il campo sportivo , vicino al Torsero una centrale di lavaggio , la sabbia veniva caricata sui camion e portata alla stazione e caricata sui treni . Vengono costruite le Caravelle con qualche opposizione e circa 300.000 all’anno persone vengono a divertirsi a Ceriale . In via Magnone costruiscono dei palazzi per gli svizzeri , nasce una radio , Teletrill della famiglia dell’imprenditore edile ed albergatore, Vaccarezza di Loano, che trasmette programmi vari musicali ed informativi. Un successo e tanti ospiti che fanno divertire.
Giovanni Cerruti (continua)