Caro trucioli.it sono Barbara Satta una semplice cittadina savonese….Spett. trucioli blog della Liguria e del Basso Piemonte volevamo invitarvi al compleanno della ‘benemerita’ Autostrada Albenga – Garessio – Ceva: il 5 maggio. Per festeggiare Enrico Ceraso, unico dipendente e che è andato in pensione. Per brindare con il presidente dentista di Garessio, 70 anni, dr. Luigi Sappa (vedi curriculum), i consiglieri Amelia Cecilia e Giovanni Balocco. Con il presidente del Collegio sindacale dr. Giuseppe Muratore e i due sindaci effettivi: Giorgio Marziano e Nicola Gaiero. Invito esteso ai sindaci che detengono il capitale maggiore: Alassio, Imperia, Garessio, Albenga, Ceva, Borghetto S. Spirito, Cuneo, San Remo, Laigugeglia, Roburent, Torre di Mondovì, Savona. E magari altri sindaci di Comuni con quote minori /vedi a fondo pagina). L’idea non è piaciuta. Non ci resta che unirci nel ricordo, tutti partecipi: 41 soci e quanti del mondo politico ligure e piemontese, o se volete del Bel Paese, hanno reso possibile la lunga vita all’Autostrada fantasma che produce ‘carta’ e soprattutto denaro, un vero tesoro in questi tempi di crisi. E un augurio – ad multos annos ! – alla neo segretaria.
Chiedo se possibile portare alla luce il problema per il quale l’Asl2 non assume personale avendo dichiarato, in una delibera (vedi….) che a causa della mancanza di operatori, tra infermieri e oss (operatori socio sanitari) non si riescono a garantire i livelli minimi assistenziali e che il personale all’interno dell’ospedale deve fare turni sfiancanti per sopperire a tale mancanza…
Non è possibile che un ospedale non possa garantire i livelli minimi assistenziali… vi prego di portare in Regione questo problema… c’è bisogno di personale! E ci sono graduatorie aperte da 4 anni che non scorrono… sappiamo che la Sanità non ha mai soldi a sufficienza, quindi speriamo che la Regione si occupi di questo problema soprattutto per il bene della collettività! Sarebbe opportuno un piano straordinario di assunzioni stabile e permanente…Aiutateci ! E’ l’appello di una cittadina comune senza potere e senza voce.
Grazie per l’attenzione Barbara Satta
Il 10 aprile scorso il direttore generale dell’Usl 2, con la delibera 202, fa propria la proposta di ‘Assunzione a tempo determinato di 8 operatori socio sanitari, su proposta del dirigente dr.sa. Maria Beatrice Boccia, fissando un importo di spesa di 142 mila euro. Si da atto che il direttore dell’Organizzazione, Gestione e Formazione Personale, dr.sa Boccia, richiama u na nota del 3 marzo 2017, con la qusale il direttore della Pianificazione e Coordinamento delle professioni sanitarie e di assistenza sociale, rappresenta la necessità “di garantire tutte le prestazioni sanitarie ed il funzionamento dei servizi nella varie aree ed ottemperare alla normativa in materia di orario di lavoro, che prevede, tra l’altro, lo stacco di 11 ore nell’arcoi delle 24 ore ed il rispetto delle 48 ore di lavoro settimanali”. Da qui scaturisce la necessità di “integrare l’organico del personale di supporto OSS, fortemente carente in quasi tutte le strutture ospedaliere territoriali, con consehguente difficoltà a garantire sia l’attività ordina ria, sia la copertura delle assenze improvvise. Da un’analisi effettuata che tiene conto della complessità assistenziale in base al case mix, del minutuaggio erogato, dell’accreditamento, delle linee guida di settore risulta infatti una carenza di 113 OSS, cxhe rende difficoltosa la regolare erogazioni delle prestazioni L.E.A. Consentire ai dipendenti di fruire di riposi, delle ferie e dei recuperi delle ore accumulate, utilizzate fino ad oggi per la copertura sia delle assenze improvvise, sia di quelle derivanti da carenze organiche. Una significativo numero di unità presenta infatti, in media, un saldo ore superiore alle 80 e un considerevole numero di ferie anche pregresse (in media 25 giorni). ”
Infine si richiama la necessità si “supportare le strutture dove è presente personale in gravi limitazioni o prescrizioni”. “Alla luce delle esigenze sopra rappresentate si chiede l’attivazione di una squadra di almeno otto operatori sanitari, di livello economico Super (Bs) che, unitamente al personale infermieristico consenta di garantire principalmente il rispetto delle disposizioni in materia di orario di lavoro… Si prende atto della nota “inviata alla Regione Liguria il 22 marzo 2017 che si sarebbe proceduto, tra l’altro, all’assunzione a tempo determinato di 8 operatori socio sanitari….da assegnare a: Area di Emergenza Levante (Pronto Soccorso e medicina d’urgenza Savona, Cardiologia e Unità Coronarica Savona, Anestesia e Rianimazione Savona, Cairo e S.S.D. di Punto di Primo Intervento Cairo Montenotte. Area di Emergenza Ponente: Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza a Pietra Ligure, cardiologia e Unità coronarica Pietra Ligure, Anestesia e rianimazione a Pietra Ligure, Neurochirurgia e neurotramautologia, Punto di primno intervento Albenga e Anestesia, terapia semintensiva Albenga. “.
Si da atto che la graduatoria concorsuale aziendale è stata utilizzata in condivisione con l’Asl 4 Chiavarese, a seguito dello scorrimento della stessa la prima posizione utile per assunzioni a tempo determinato, corrisponde al 149° classificato. …e pertanto procedere all’assunzione per un anno di Rosa Ficca, Michela Calcagno, Ayme Cruz, Regiane Pera, Sonia Bianchi, Naima Haddad, Giuliana Pizzocri, Franca Bianchi“. In caso di rinuncia si procede, in accordo con l’Asl Chiavarese, al subentro delle prime in graduatoria che risponsano ai requisiti richiesti.
AUTOSTRADA ALBENGA – GARESSIO – CEVA . Era il 5 maggio, ma registrata l’11 maggio 1967, quando si è ufficialmente costituita la ‘Albenga – Garessio – Ceva Srl. Trasformata in società per azioni (Spa) il 14 ottobre 2004 con rogito davanti al notaio Massimo Martinelli di Fossano. La sede è a Cuneo in via XX Settembre 47/bis e la durata, salvo imprevisti, è fissata al 31 dicembre 2065. Ovvero tra 48 anni. Quasi un secolo di esistenza terrena con iscrizione al registro delle imprese dal 19 febbraio 1996. L’oggetto sociale è chiarissimo e non si presta ad interpretazioni malevoli o biricchine: “Realizzazione di un’autostrada che, attraverso il colle San Bernardo di Garessio, mediante traforo, colleghi Albenga con Garessio e Ceva e la promozione, la progettazione e la realizzazione di soluzioni atte a migliorare la viabilità esistente tra Albenga e Garessio realizzabili anche per tronchi funzionali e propedeutiche a salvaguardare la redditività della società anche nell’ipotesi minima di realizzazione, in un primo tempo, nel solo traforo di valico a pedaggio”. Il capitale sociale (sottoscritto e versato) è di euro 600 mila diviso in 493.703 azioni del valore nominale di 1 euro cadauna”.
La giornalista Donatella Alfonso, dalle colonne di la Repubblica, edizioni ligure, il 3 ottobre 2016, aveva diligentemente ricordato che il “signor Enrico Ceraso all’autostrada dei sogni è affezionato”, L’unico dipendente da 15 anni e in pensione dal primo gennaio 2017. Grazie alla segnalazione dei lettori di trucioli.it possiamo ricordarlo almeno per il compleanno che si ‘celebra’ in silenzio tra qualche giorno. Enrico, con la moglie insegnante, ha prometto che girerà il mondo in camper, la scorsa estate ha raggiunto Capo Nord. Tra i sogni anche quello di essere il primo utente della Albenga – Garessio – Ceva. “Peccato – ha detto – non ci riusciremo”. Peccato soprattutto per l’economia della Liguria di Ponente e del Basso Piemonte. Non serve neppure spendere troppe parole per descrivere che quest’angolo d’Italia è sacrificato ormai da decenni per la carenza di infrastrutture stradali capaci di favorire lo sviluppo nel suo complesso, a partire dal turismo, all’agricoltura, al commercio e interscambio. Gli ambientalisti hanno gioito e festeggiato, è vero che sono rimasti in quattro gatti (colpa loro ?), ma si sono accontentati di vedere crescere cemento e asfalto lungo la Riviera, la pianura e i terreni fertili, assistere da spettatori all’abbandono di paesi, borghi, frazioni montani. In compenso hanno ricevuto l’eredità di un’autostrada che almeno resta sulla carta, rende quattrini, assicura qualche prebenda ed un posto di lavoro. Eccezionali questi ‘Verdi’, a scanso di equivoci nessuna parentela con i ‘Verdi’ pragmatici e di governo di alcuni paesi europei.
Mezzo secolo fa era l’Italia del boom, delle utilitarie Fiat dirette al mare, degli operai Fiat, Alfa Romeo, Lancia e di tante altre piccole realtà industriali, che realizzavano il sogno della seconda casa al mare, in palazzine, palazzi, palazzoni, palazzacci. Radiosi come lo erano gli agricoltori baciati dalla fortuna ad opera dei palazzinari. Cosa è rimasto di quel turismo di ‘cemento, asfalto, massa da fine settimana’ lo sappiamo. Per fortuna il terrorismo ha ridato fiato alle ‘vacanze corte’ sulla Riviera delle Palme e Riviera dei Fiori, è andata decisamente meglio alla Riviera delle Cinque Terre dove di ‘mostri’ era difficile realizzarne e la ‘natura’ ha vinto anche senza l’aiuto dell’uomo.
Per la storia, come ha scritto la giornalista Alfonso, se il ministro socialista Antonio Giolitti, deputato e ministro del Psi dal 1958 al 1976, decise che di autostrade non se ne doveva più costruire, ce n’era già troppe, il collega imperiese Claudio Scajola, a sua volta ministro durante il regno berlusconiano, tento invano di aggregare il consenso alla Albenga – Garessio – Ceva. Pare che i primi a stracciarsi le vesti, gridando allo scempio ambientale e alla distruzione del tessuto economico, siano stati i sindaci dei piccoli paesi interessati dai lavori, spalleggiati dai difensori del territorio e della sua salvezza idrogeologica.
Il collegamento tra Liguria di ponente e Piemonte non s’ha da fare ! Le valli Arroscia, Pennavaire e Tanaro non hanno bisogno di ‘autostrade’. Meglio tutti incolonnati per chilometri a bruciare carburante che la distruzione del paesaggio da tramandare ai posteri. In alternativa c’era la Albenga o Borghetto S. Spirito, Carcare, Predosa. Utile soprattutto per l’alessandrino. Apriti o cielo, si sono aperti altri fronti e fuochi di sbarramento. Cari automobilisti, definiti i ‘forzati delle code‘, mettetevi l’anima in santa pace. Ci ripetiamo, è sempre meglio 8 ore al volante che distruggere le piante che generano aria salubre.
Nonostante tutto e tutti condividiamo la scelta di non festeggiare il mezzo secolo dalla fondazione. L’Algace Spa – questa la dizione della società autostradale – resta il simbolo che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Qui c’è di bello che la società ha comprato azioni Autofiori, di patron Gavio, gallina dalle uova d’oro. E ancora, in portafogli azioni della Torino – Milano, Satap, Sias. Negli anni ha lasciato alle spalle una decina di ‘decessi’ (vedi visure camerali), il parterre non è stato intaccato dalla bulimia.Si può vivere da autostrada senza un’autostrada. Con buona pace dei rottamatori.
La società Algace Spa è una holding, ovvero la sua attività caratteristica è quella di detenere partecipazioni in altre società (Autostrada dei Fiori, Sitaf e Astm) incassandone i relativi dividendi (vedi bilancio 2016…). Il solo dipendente, ora in pensione, costava 76 mila euro l’anno e si avvale dei servizi di terzi (tra cui i membri del C.d.a. ed il collegio dei revisori). La società ha una liquidità per 1 milione 420 mila euro. L’utile che ne deriva non è distribuito, ma messo a riserva. Evisto che le riserve ammontano ad oltre 3 milioni 500 mila euro si suppone che anche gli utili degli anni precedenti siano messi a riserva.
L’Algace non ha impianti, macchinari o beni a bilancio che potranno servire per costruire un centimetro di autostrada. Se mai si andasse in quella direzione tale attività verrà esternalizzata ad altri. In questi anni ha promosso Studi di fattibilità, analisi dei traffici, indagini e ricerche per raggiungere il proprio scopo. Continua l’azione promozionale per la realizzazione dei collegamenti viari tra il basso Piemonte e la Regione Liguria e al tempo stesso il miglioramento della S.S. n. 28 e della S.P. n. 582. Sine qua non.