“Il territorio tra Andora e Finale ha un enorme valore naturalistico e paesaggistico: vi sono siti di interesse ambientale riconosciuti dall’Unione Europea”.
“Inaugurato il raddoppio della ferrovia tra San Lorenzo e Andora, e si parla di completarla fino a Finale Ligure. Come associazione ecologista siamo favorevoli al trasporto su rotaia, che ha un impatto ambientale di gran lunga inferiore a quello su gomma. Tuttavia, perché la ferrovia resti ecosostenibile, occorre che venga progettata considerando l’ambiente nel suo complesso, inserendola nel territorio tenendo conto di tutte le sue componenti, che vanno rispettate.
Purtroppo in Italia manca, storicamente, la visione d’insieme del territorio e si tende a progettare opere come se restassero poi su un foglio di carta bianca, e non tra boschi, fiumi, montagne e paesi. Le conseguenze sono: cementificazioni, disboscamenti, frane, perdite di sorgenti d’acqua, aggravamento degli effetti delle piene. ( Gli effetti tremendi dell’alluvione del 1994 in Piemonte furono in gran parte dovuti a ferrovie e autostrade costruite senza tenere in debito conto il territorio circostante)”.
Il territorio tra Andora e Finale Ligure ha un enorme valore naturalistico e paesaggistico: vi sono siti di interesse ambientale riconosciuti dall’Unione Europea, con grotte, sorgenti carsiche, boschi di pregio. Alle spalle di Borghetto S. Spirito, per esempio, si trovano piccole valli incontaminate, abitate da animali rari e a rischio di estinzione, come micromammiferi, anfibi, coleotteri cerambicidi e fioriture rarissime, come le orchidee selvatiche o la campanula savonese”.
Non vorremmo che qualcuno pensasse di distruggerle, colmandole con detriti per posarci sopra i binari (e magari risparmiare costosi viadotti) cancellando il reticolo idrografico minore della piana del Varatella, fondamentale per l’equilibrio idrogeologico. La ferrovia, poi, ha senso solo se è in stretto rapporto con i centri abitati. Chi sceglie il treno, lo fa perché non ha – o non vuole usare – l’auto, perciò la stazione deve essere raggiungibile comodamente in qualunque momento. Che senso ha progettare stazioni lontane e scarsamente servite dai mezzi pubblici? Come si può pensare che i passeggeri camminino, carichi di valige, per 20-30 minuti?”.
“Infine, solleviamo il problema della piana del Varatella sulla quale verrebbe collocata la stazione comprensoriale Borghetto-Loano. Questa pianura ha subito, negli ultimi anni, una spaventosa cementificazione. Sono già stati realizzati l’area industriale di Toirano, il casello autostradale, il parco commerciale, il depuratore, ecc. La recente alluvione che ha devastato Borghetto palesa come sarebbe stato meglio lasciare liberi quei terreni e usarli come casse d’espansione per far sfogare le piene del Varatella, salvaguardando il paese”.
“La nuova stazione porterà invece altro cemento e ulteriore impermeabilizzazione dei suoli a monte di Borghetto. Possiamo permettercelo? Quante volte i borghettini dovranno ancora prestare il loro territorio per opere a servizio di tutto il comprensorio?”
Laura Onesto vice presidente di ATA-PC Savona Onlus (da Savonanews).