La giunta comunale di centro destra capitanata da Ilaria Caprioglio con l’assessore alla polizia urbana e sicurezza, il leghista Paolo Ripamonti, a leggere le cronache quotidiane stanno ‘ripulendo’ Savona dall’accattonaggio e dai venditori abusivi. Ordinanze e multe anti clochard tanto da suscitare l’ilarità del blog più impietoso della città NiNin. E’ guerra dichiarata ad un’invasione, a quanto dice il comandante della polizia municipale, senza precedenti e che impegna in continui controlli.
Un sorridente Ripamonti, agente immobiliare in quel di Alassio, un nonno mitico comandante dei vigili urbani a Loano negli anni ’60, un papà che ha indossato per qualche anno la divisa delle Fiamme Gialle, dichiarava a Bruno Lugaro il primo dicembre 2016: “…Io non dico preferisco fare e lo vedrete. Non mi piacciono gli annunci roboanti. In futuro vorrei vedere meno savonesi dormire per strada e qualche nomade togliere il disturbo. ….Nella lotta ai venditori abusivi la polizia municipale ha fatto un mucchio di sequestri, abbiamo identificato anche le sentinelle che danno l’allarme all’arrivo della guardie….Per l’accattonaggio è quasi pronta un’ordinanza che consente margini più ampi di intervento “.
Lugaro, capo servizio alla redazione Il Secolo XIX – La Stampa, che doveva andare in pensione col 2017 e invece direzione ed editore non hanno voluto perdere un eccezionale talento, buon conoscitore della realtà savonese: “ Assessore Ripamonti, il falco che bestemmiò in pubblico a Legino, è diventato colomba ? ” Ripamonti: “Nessuna bestemmia, ho i testimoni. Tutt’al più mi uscì un’imprecazione perchè mi ero inciampato. Però basta con questa storia…”.
In effetti gli è costata un buon mesetto di ‘silenzio stampa’, senza una dichiarazione, una foto, un intervento, nonostante in quel periodo ricoprisse pure la carica di segretario provinciale. Ripamonti che ha reagito male, a muso duro, alla ‘disfatta’ elettorale alle comunali di Loano di giugno 2016, dove il candidato leghista, geometra Averame, silente assessore al bilancio della giunta Pignocca, è stato clamorosamente bocciato. Non certo per gli umili articoli, solitari, di trucioli.it. L’assessorato ai tributi, al bilancio, alle Finanze era stato sottoposto ad una perfetta cura dimagrante, due impiegate e mezza per far fronte a sei mila seconde case, 5 mila box, un’evasione galoppante di Ici-Imu, Tarsi, rifiuti, occupazione di suolo pubblico, con un impiegato (geom. Federici) ex leghista in Provincia e in Comune a Borghetto S. Spirito, troppo meticoloso ed acchiappa evasori (unico a rappresentare il Comune nel contenzioso davanti alla commissione tributaria provinciale e poi sostituito con un funzionario avvocato proveniente da Genova) messo in condizioni di non nuocere. L’assessore che poteva ‘andare fiero’, si fa per dire, di un camioncino di ambulanti ‘melonari’ di frutta e verdura napoletani che si piazzavano sistematicamente proprio davanti al suo ufficio privato, nell’immediata periferia cittadina. E che a farne le spese si era ritrovato l’anziano cronista munito di macchina fotografica.
Ripamonti che proprio da Loano si è poi preso una spettacolare rivincita piazzando e spiazzando il rivale di sempre (il big Angelo Vaccarezza, patron nel ponente e in Valbormida) con la nomina dell’avvocato Alessandro ‘Chicco’ Garassini, ex presidente Dc della Provincia, mai professatosi leghista, evidentemente gran navigatore. E ottimo prestigiatore. Doveva essere lo sfidante di Luigi Pignocca, con una lista civica di largo consenso (M5S inclusi), annunci, interviste, presenze alle riunioni preparatorie del gruppo, fino annuncio choc: “Sarei onorato e pure con buone chance, ma il lavoro dello studio professionale con mia sorella, la moglie ed i figli, mi inducono a rinunciare….”. L’estate ha portato consiglio ed eccolo al vertice della disastrata ATA che era ‘culla e serbatoio’ della sinistra più radicale. Garassini, su diretta sponsorizzazione leghista, alle prese ‘con le scelte scellerate del Pd, con la giunta Berruti che avrebbe fatto solo tagli all’ATA di 1.5 milioni al punto da mettere in grave difficoltà la società e alla quale abbiamo, nei limiti del possibile, dovuto rimediare’ ha scritto in una nota stampa il sindaco Caprioglio rispondendo alle critiche di Cristiana Battaglia, mancato primo cittadino, sui tagli forzati dell’assessore Silvano Montaldo.
Savona che finalmente fa ‘pulizia’, non solo nel servizio della Nettezza Urbana e cura il decoro urbano, rende la vita dura agli accattoni per miseria e di professione (gestiti da bande criminali straniere, bulgare e romene in particolare). Savona impegnata nel repulisti di ambulanti abusivi lungo le strade del centro, nella zona all’uscita del Terminal crociere in Darsena, sotto i portici di via Paleocapa, in piazza Duomo. La polizia urbana risponde con sequestri amministrativi a tappeto, e se la merce è contraffatta scatta la denuncia penale. Il comandante Igor Aloi che ha servito per anni la ‘tolleranza di giunte di sinistra’ ha istituto l’impiego di vigili in borghese per sfruttare l’effetto sorpresa.
Il 18 gennaio Aloi dichiarava a Secolo e Stampa: “ Abbiamo superato il dato di un sequestro al giorno, tenendo conto che il personale a disposizione è nettamente inferiore alle necessità reali del territorio. La nostra attenzione, il nostro impegno resta massimo e sul fronte delle contraffazioni abbiamo avviato le procedure ormai consolidate, con periti dei più conosciuti brand, a tutela del loro marchio. Solo in seguito viene inoltrata la denuncia all’autorità giudiziaria. Cresce pure il fenomeno degli abusivi che smerciano nel settore della verdura e dei fiori, persino chi vende carciofi di dubbia provenienza”.
UNA MATTINATA D’AUTUNNO IN CENTRO SAVONA