Silvio Torre raccontato, nel giorno dell’ultimo abbraccio, con l’arte del fotoreporter e la testimonianza di Silvio Fasano che l’ha conosciuto e frequentato per lavoro negli anni ruggenti. Silvietto immancabile ospite, giornalista esperto, ad appuntamenti, eventi, feste, tavole rotonde, sui temi dell’enogastronomia, del turismo. Una carriera iniziata negli anni ’50, esame da professionista a Roma nel maggio 1955, già allora abitava nella sua Borghetto S. Spirito, in Piazza della Libertà.
Sono ormai rimasti in pochi quelli che ricordano quando Silvio Torre fu accredito nella prefettura di Bolzano, quale capo ufficio stampa, su incarico dell’allora ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani e su indicazione del collega giornalista prof. Secondo Olimpio che dirigeva l’ufficio stampa del ministero e fu sindaco di Bardineto negli anni di crescita e benessere.
Il giornalista borghettino in missione speciale negli anni degli attentati terroristici in Alto Adige ad opera di estremisti che si battevano a suon di bombe e dinamite per l’autonomia, l’indipendenza, la riunificazione con l’Austria. Poi la vita professionale di Silvietto si è divisa tra Genova, Roma, Milano. Primo capo ufficio stampa della neonata Regione Liguria. Collaboratore della Rai, Radiomontecarlo, Canale 5 con una serie di trasmissioni televisive condotte da Maurizio Costanzo. Ha anche vissuto un periodo, poco felice e fortunato, in una società armatoriale siciliana. Più dispiaceri che soddisfazioni.
Gli ultimi anni, prima che i malanni prendessero il sopravvento, Silvietto, colto, affabile, memoria di ferro, ha girato in lungo ed in largo il ponente ligure, dal mare alla montagna, da Calizzano dove trascorreva il relax estivo, a Mendatica alle prime edizioni della transumanza e della ‘cucina bianca’. Ambasciatore, professionista, gentiluomo e di compagnia; competente, mai sopra le righe, senza per questo rinunciare alla critica propositiva, ai suggerimenti; grande fautore della cucina semplice, salutare, capace di valorizzare genuinità e territorio. Conosceva dall’a alla z le ricette della nonna, dal pesce povero. Autore di libri enogastronomici della terra ligure, ponentina in particolare. Ha vissuto un’esperienza di pubblico amministratore, area democristiana, quale assessore al turismo e alla cultura, con il sindaco socialista Gianluigi Figini.