“…Onde procedere con urgenza…si chiede a codeste Amministrazioni comunali di voler convenire al più presto con la scrivente – Anas- un incontro per la Variante di tracciato in località Capo Noli….”. La missiva è firmata dal Capo Compartimento e dal dirigente tecnico. Curiosa parentesi. Quest’ultimo è tra i 30 indagati per il viadotto Palermo – Agrigento che ha ceduto dopo appena 6 giorni dall’inaugurazione (Leggi da Repubblica: indagati i vertici dell’Anas…..). Ultima ora: Il Secolo XIX Savona riporta ….Altri 10 milioni serviranno per predisporre la variante di Noli della ex strada statale n.1, al fine di evitare le chiusure in caso di frana”. Peccato che il progetto Anas preveda un costo di 50 milioni e il Comune proponga in alternativa l’utilizzo della sede dismessa della Ferrovia, risparmiando soldi pubblici e senza un mega progetto a significativo impatto ambientale e disagi conseguenti nella durata dei lavori.
Con i camion che farebbero la spola attraverso l’abitato di Noli, già peraltro ingolfato nella stagione estiva e nei fine settimane di week end, fino alla piattaforma Maersk di Vado Ligure. A qualcuno è venuto il sospetto che il materiale di scavo della maxi variante voluta dalla Regione già con Burlando presidente e riproposta dalla giunta Toti, sia prodromico al progetto di riempimento della rada che farebbero risparmiare ai privati (la danese Maersk) parecchi milioni di euro rispetto al primo elaborato di piattaforma galleggiante. Una bella differenza anche in termini ambientali marini e del ‘gioco naturale delle correnti’. Tutela di un mare che sulla costa ligure rappresenta un patrimonio di inestimabile portata e valore.
Come abbiamo già pubblicato (Il sindaco di ribella al tunnel che Anas e Regione impongono vedi….) il primo cittadino di Noli contesta, senza mezzi termini, l’iter e la sostanza del progetto Anas di realizzare un nuovo tratto di Aurelia a Capo Noli e che ha già ottenuto semaforo verde dal VIA (Valutazione impatto ambientale) e deliberato dalla giunta di centro destra del presidente Giovanni Toti. Non può sfuggire il fatto che anche Noli è governata da una maggioranza di centro destra. Se può consolare anche il centro sinistra burlandiano era sulla stessa linea pro mega variante.
Nella lettera del 14 novembre 2016, il sindaco Pino Niccoli sostiene che “il progetto non risponde in alcun modo alle esigenze della messa in sicurezza immediata del tratto di Capo Noli dell’Aurelia, dai noi più volte richiesta (‘opzione zero’) che renderebbe inutile il tunnel con enormi risparmi finanziari di risorse pubbliche”. E ancora: ” Non sono state valutate economicamente altre alternative meno impattanti che renderebbero inutile questa ‘Variante di tracciato’…osserviamo ancora come il progetto di Variante non sia ancora affatto già finanziato, come spesso detto e scritto molto impropriamente anche nell’ultima VIA, con prassi molto dubbia… bensì esiste solo la disponibilità ANAS di inserirlo nel proprio piano di investimenti…ci riserviamo pertanto di attivare ogni iniziativa…..per difendere la comunità di Noli (e non solo) dagli impatti devastanti sotto il profilo paesaggistico, ambientale, logistico, economico conseguenti ad un progetto che riteniamo mal progettato, sostanzialmente inutile ed impropriamente condotto nelle procedure seguite”.
L’ANAS ‘risponde’, si fa per dire, con una lettera ‘ingiuntiva’ in cui si invita perentoriamente le Amministrazioni di Noli e Finale Ligure (pure interessata alla Variante) “ad attivare le fasi procedurali per realizzare l’opera e Anas deve procedere e sottoscrivere una convenzione con la Provincia e i Comuni….al fine di definire le modalità di sistemazione , messa in sicurezza e manutenzione del tratto di Aurelia dismessa. Devono essere infatti contestualmente previste opere di riqualificazione e rivalutazione sistematiche per la parte dismessa funzionalmente come arteria principale che mantiene comunque la propria rilevanza storica”.
Firmato il capo Com dr. ing. Lamberto Nicola Nibbi e il Dirigente tecnico Federico Murrone.