Il Palazzo di Giustizia di Savona, noto anche come “le vele” per la sua caratteristica copertura vetrata (la “vela”), elemento architettonico di rilievo progettato da Leonardo Ricci e inaugurato negli anni ’90, si è arricchito del ‘tetto verde’. Meritava un’inaugurazione ‘solenne’. Un evento significativo che da un tocco di bellezza, profumi e armonia grazie alla creazione di un ‘giardino fiorito’: una selezione di 12 piante decorative, essenze arbustive selezionate di vegetazione mediterranea.

E’ il risultato di lavori di risanamento ‘con tecnologia verde pensile di tipo estensivo’. Un tetto verde a copertura dell’Ufficio del Giudice di Pace. Intervento finanziato, con 340 mila €, dal Ministero della Giustizia e che restituisce piena fruibilità alla copertura dell’immobile e si inserisce in un più ampio programma di riqualificazione volto al miglioramento delle prestazioni energetiche, ambientali e funzionali degli Uffici giudiziari.
Un meritato premio, verrebbe da dire, al Tribunale civile di Savona, che mantiene il primato nazionale per il minor arretrato di procedimenti civili; il tribunale che ha ridotto maggiormente la durata dei procedimenti civili. Un primo in classifica a livello nazionale. E che non ha avuto una risonanza oltre i confini liguri. In anni in cui non è un’eccezione leggere che in Italia siamo afflitti da una ‘giustizia lumaca’. Che non si attiro investimenti dall’estero perché non ci sono certezze sulla durata delle cause e il contenzioso civile non ha eguali in Europa.
Savona spesso cenerentola nelle classifiche nazionali, può dunque vantare una giustizia al passo con i tempi, con le aspettative della società. Primi in classifica nonostante l’organico sia carente del 50 % soprattutto nel personale amministrativo. Purtroppo sono dati assai poco conosciuti e anche ignorati da chi si erge a ‘giustiziere’ della macchina giudiziaria nel nostro paese.
C’è un tema che tuttavia, tra alti e bassi, tra polemiche, promesse impegni, incontri, dibattiti, prese di posizione, continua il suo letargo. Il 28 dicembre segna il decennale della chiusura del carcere di Savona avvenuta con decreto del ministro della giustizia Andrea Orlando. Quando chiediamo al sindaco del capoluogo avv. Marco Russo allarga le braccia: ‘Tutto ciò che si poteva fare, da parte nostra l’abbiamo fatto, dal momento che la scelta ha individuato un paio di aree in Valbormida. La proposta di realizzarlo nell’area attigua al tribunale non stava in piedi, sia perché sono necessari almeno 50 mila mq, sia perchè ci troviamo proprio in centro città”.
E’ comunque evidente l’impotenza di Savona, dei suoi rappresentanti politici a livello locale, provinciale, regionale e nazionale, di avere voce in capitolo. E’ vero che non è solo il carcere a ‘gridare vendetta’, ma ritrovarsi unica provincia del Bel Paese senza un penitenziario lascia increduli. Non è solo un problema di disagi, di affollamento delle celle, di inadeguatezza di molti istituti di pena. C’entra la credibilità delle stesse istituzioni. Non siamo riusciti, tanto per citare un esempio, se sia stato possibile incontrare il ministro della Giustizia per sottoporgli il ‘caso Savona’.

Leggiamo una notizia del 16 giugno scorso: “Con la Lega al Governo maggiore rispetto e attenzione ai territori. Come annunciato oggi a Genova dal nostro sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, entro fine legislatura la Liguria avrà un Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. Sarà

autonomo rispetto a quello odierno, con sede a Torino, che comprende Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale della Lega Sara Foscolo, già parlamentare. “Dopo questo importante passo in avanti ora occorre continuare a concentrarsi sul nuovo carcere della provincia di Savona. Secondo Ostellari e la Lega, infatti, avere chiuso ogni presidio nel Savonese è stato un errore: è quindi fondamentale individuare quanto prima il sito più idoneo sul territorio per realizzare la struttura”.
Dopo 10 anni siamo ancora all’individuazione del sito. Nel frattempo si sono avvicendati cinque governi. Quella della Meloni, del ministro della Giustizia Nordio, è in carica da oltre tre anni. E con ogni probabilità ne trascorreranno altri dieci.
A fondo pagina un altro tassello del ‘carcere story’ di Savona, una delle tante puntate. Che tristezza!


L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI VITTORIA FIORI

Signore e Signori, Autorità civili e giudiziarie, rappresentanti del Ministero della Giustizia, colleghi avvocati, progettisti, in questa occasione speciale vi porgo i saluti ed il benvenuto del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che ho l’onore di presiedere.
Oggi non inauguriamo soltanto uno spazio architettonico, ma un’oasi di verde, un segno tangibile di cura e attenzione verso chi, ogni giorno, contribuisce al funzionamento della giustizia.
Desidero anzitutto ringraziare il Ministero della Giustizia, che con sensibilità e lungimiranza ha reso possibile la realizzazione di questo progetto. Il vostro sostegno concreto dimostra quanto sia importante, anche per le istituzioni, creare ambienti in cui il lavoro non sia solo dovere, ma anche benessere. Migliorare i luoghi della giustizia significa migliorare la giustizia stessa: perché chi vi opera, se accolto da spazi accoglienti, lavora più serenamente.
Questo giardino pensile è una metafora vivente di ciò che la giustizia dovrebbe essere: un organismo che respira, cresce, si rigenera. Come una pianta che affonda le sue radici nella terra, anche la legge trova forza nell’equilibrio naturale delle relazioni umane.
Il verde che ci circonda ricorda che ogni decisione giusta nasce dall’ascolto, dalla calma, e dal tempo della riflessione.
In questo luogo, i fiori non sono soltanto ornamento: sono simbolo di un’armonia che desideriamo portare anche dentro le aule, dove ogni parola e ogni gesto dovrebbero contribuire alla costruzione di un ordine giusto e condiviso.
Una terrazza come questa, immaginandola in un giorno di sole, è molto più di uno spazio di pausa: è un invito alla contemplazione e al dialogo. È un faro di luce naturale, posato sopra il cemento del Tribunale, che ricorda a ciascuno di noi quanto la chiarezza — quella delle idee e quella dello spirito — sia fondamentale per amministrare il diritto.
Nel profumo delle piante e nel silenzio dell’aria aperta possiamo ritrovare la misura delle cose, la pazienza necessaria per comprendere, la serenità indispensabile per decidere.
Oggi inauguriamo dunque una piccola oasi di pace nel cuore della giustizia, un luogo dove radici e pensieri si intrecciano, dove la bellezza ci richiama a un senso più alto del nostro impegno quotidiano.
Vi invito, colleghi e operatori tutti, a vivere pienamente questa terrazza: come luogo di incontro, di confronto, di ispirazione. Facciamone uno spazio di equilibrio e di luce, capace di ricordarci ogni giorno che la giustizia, come una pianta ben curata, cresce rigogliosa solo laddove trova terreno fertile, cura costante e amore per la verità.
Grazie a tutti.
Avv. Vittoria Fiori
INTERVENTO DELLA VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA FRANCA GIANNOTTA

In rappresentanza della Provincia di Savona e su invito del Presidente del Tribunale di Savona, Dottoressa Lorena Canaparo, oggi ho partecipato alla Cerimonia di inaugurazione del risanamento della copertura mediante tecnologia a verde pensile di tipo estensivo, realizzato presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Savona.
2/ERA IL 30 DICEMBRE 2020 – IVG.it. Ad annunciare che il carcere sorgerà in Val Bormida, è stato l’on. Franco Vazio (Pd) con l’esclusione di Savona a causa della mancanza di un’area abbastanza ampia (almeno di 50.00 mq), ma non sono mancate le polemiche soprattutto da parte di Stefano Petrella, militante storico del Partito Radicale Nonviolento, ora nella ‘Lega’, secondo cui costruirlo a 30 km dal Tribunale “sarebbe sbagliato e creerebbe inutili disagi ai parenti”.
Ancora IVG.it: Due i comuni prescelti che hanno già presentato le loro proposte: Cairo Montenotte e Cengio. A sostegno delle realizzazione del carcere in una di questi due territori si schiera anche Carcare, altro paese valbormidese, convinto che la struttura penitenziaria “rappresenterebbe non solo una risposta ad un bisogno reale, una necessità per tutti gli operatori della giustizia, avvocati, magistrati e forze di polizia, ma anche un’opportunità di mantenere e rilanciare diversi segmenti economici che potrebbero essere impegnati nelle fasi esecutive della costruzione del carcere, con una ricaduta diretta ed indiretta in termini occupazionali e immobiliari”.
mmmmConosciamo solo, per bocca dei sindacati di categoria o di consiglieri regionali, parlamentari, o associazioni, i vuoti scandalosi nelle carceri del Bel Paese. Nulla è cambiatè con il governo delle sinistre, con Berlusconi al potere, con il centro destra. Anzi la popolazione carcerarie pare non abbia mai superato le 60 mila unita, oggi si supera 65 mila e con meno posti rispetto al passato. Paradossale lo ‘scandalo Savona’ unica provincia d’Italia senza carcere. I ‘nani e ballerine‘ nei Comuni, in Provincia, in Regione, i parlamentari eletti in Liguria, quali risultati hanno ottenuto, se non promesse, rassicurazioni, dichiarazioni che ‘questa volta la musica cambia e il governo si è impegnato a risolvere il problema in tempi brevi’. Il vice ministro…. Proprio così, si leggono dichiarazioni di esponenti del centro destra esattamente con l’ottimismo in poppa o di maniera.
