Vivo a Torino nella precollina, in quello che un tempo si chiamava il Borgo Po, un quartiere un po’ particolare, all’ombra della Chiesa della Gran Madre e del Monte dei Cappuccini.
di Massimo Germano

Ha delle caratteristiche tutte sue, oggi è collegato direttamente alla città da uno stupendo ponte Napoleonico, ma un tempo, se il fiume era in piena, restava isolato, doveva arrangiarsi da sè.
E’ un quartiere della città che si sta trasformando in maniera epocale. Nella via in cui abito siamo tutti anziani, i pochi bambini e le poche bambine che vi si avventurano sono soggetti a fastidiose ed imbarazzanti attenzioni, vengono visti come dei miracoli. Ci sono villette del primo novecento che stanno cadendo in rovina, dietro gli infissi facce pallide vi guardano passare, i portoni sono sbarrati. Nei giardini ronzano le motoseghe, abbattono alberi centenari troppo difficili da curare e da mantenere.
Ma c’è chi non si rassegna, e molte case si stanno trasformando in Bed and Breakfast. La Torino postindustriale scopre una sua vocazione turistica, Palazzo Reale, la Mole Antonelliana, Piazza Vittorio con sullo sfondo la Villa della Regina……Ma dove la trovate una città come questa? E quale posto migliore di Borgo Po per fare tappa e riposare? Vicinissimo al centro e tranquillo, un tono liberty alla Guido Gozzano, nella via dove abito c’era la sede della Pittaluga Film, qui è nato il cinema italiano, ben prima di Cinecittà!
Con mia moglie camminiamo per delle strade che hanno visto giochi di bimbi, “qui pattinavamo a rotelle“, tra case dalle quali ogni mattina uscivano operai ed impiegati che si affrettavano al lavoro, un bacio ai figli e alle figlie, madri che li accompagnavano a scuola. Oggi siamo interpellati in spagnolo, francese, inglese da turisti che ci chiedono la strada per mete e monumenti allora a noi così famigliari che quasi non ce ne accorgevamo. Alle volte ci prende un po’ di stizza, le richieste sono strane, per esempio quando ci chiedono dove si trova la villa di Ronaldo….
E pensiamo a Noli, alle nostre vacanze di allora. Allora i turisti eravamo noi, e chi ci doveva sopportare erano i locali. Anche loro avevano visto trasformare la loro cittadina da Antica Repubblica Marinara a tranquillo luogo turistico, avevano dovuto affittare le loro case perchè di pesca non si viveva più, e si erano messi a raccontare la storia delle loro torri, dei loro castelli e delle loro chiese.
Oggi tocca a noi, il costo della vita aumenta vertiginosamente e le pensioni sono sempre le stesse, come faremo? Abitiamo in un appartamento a piano terra, comodo, con giardino, ci consultiamo. Chiedo a mia moglie: “Che ne dici di attrezzare il garage per noi due come un piccolo loft? L’appartamento potremmo adibirlo a Bed and Breakfast.”
Massimo Germano
