
“È vero che gli interventi di manutenzione straordinaria dell’alveo e degli argini, con riqualificazione della barra fociva, riguardano anche la zona antistante i “Granatini”? Una risposta chiara aiuterebbe molto a far tacere le male lingue».

Il 4 dicembre con il commento ad una notizia di cronaca comunale, riguardante Gaggero, scrive Diego David, Direttore Editoriale su ‘la voce di Imperia‘: “…..Fa specie che parole così scomposte siano uscite dalla bocca di Gaggero, un tempo elegante nelle espressioni e cresciuto politicamente alla scuola dei “portorini” di via Cascione. I suoi mentori non si sarebbero mai espressi in questi termini. Forse, la lunga militanza amministrativa del geometra – assessore non lo aveva mai messo di fronte alla necessità di affrontare un’opposizione puntuale e critica?….”
Il 13 ottobre 2011 da il Fatto Quotidiano: “….Un’altra casa all’insaputa, ma stavolta del Comune. Claudio Scajola non è fortunato con il mattone: ha costruito un campetto di calcio, uno spogliatoio nella sua splendida villa sulle alture di Imperia. Peccato soltanto che non abbia chiesto il permesso. Non basta: la costruzione che gli è costata sanzioni per migliaia di euro è stata realizzata proprio dalla ditta del geometra Gianfranco Gaggero. Sì, proprio il vicesindaco e assessore alle Opere Pubbliche di Imperia, il Comune cui doveva essere richiesto il permesso…. GAGGERO, vicesindaco e titolare dell’impresa che ha costruito, spiega: “È tutto secondo la legge. In quella zona il piano regolatore prevede che si possano costruire gli impianti che abbiamo realizzato”. Aggiunge: “Noi lavoriamo da quindici anni per Scajola e sappiamo che lui ci tiene a rispettare la legge. È stato lui a insistere per pagare il massimo delle sanzioni previste”. Gaggero è uomo di fiducia di Scajola. “.
2/Il giorno dopo la revoca del mandato al leghista «focacciaro» di via Cascione. La visita del sindaco «addolorato»: «La nostra amicizia non si interromperà» L’assessore silurato, la corsa alla poltrona agita la maggioranza. E Scajola va da Gagliano.
La scia di sospetti, generata dalla storia che ha portato alla revoca dell’assessorato ad Antonio Gagliano, serpeggia ancora tra i consiglieri. «So chi è stato e qualcuno voleva le mie deleghe», aveva detto a caldo l’ex assessore alla Viabilità riferendosi al “corvo” che, dall’interno della chat di maggioranza, ha divulgato il messaggio incriminato generando così la bufera. E ha portato alla luce una spaccatura netta tra i gruppi di maggioranza che, fatta eccezione per le parole del sindaco Claudio Scajola, non si sono pubblicamente espressi a difesa dell’assessore.
Il primo cittadino, accompagnato da alcuni membri del consiglio, ha fatto colazione al bar di Gagliano, in via Cascione. «Oggi non c’era altro posto in cui iniziare la giornata, se non accanto al mio amico Antonio – ha detto Scajola, via social – La decisione che ho dovuto prendere è stata per me motivo di profonda sofferenza. Con Antonio, che è una persona davvero buona, ho sempre avuto un rapporto sincero e franco. Un’amicizia costruita nel tempo che certamente non si interromperà. Era mio dovere agire rispetto a quanto accaduto. Quando si hanno responsabilità di governo, ci si trova talvolta a dover prendere decisioni che il cuore non vorrebbe mai affrontare. Ma nulla cambia la profonda gratitudine per la sua vicinanza che mi ha dimostrato in tanti momenti della mia vita».