Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Imperia, affitti brevi: chi li difende? A Claudio Scajola non piace il ‘modello Nizza’: “Il mio spirito liberale è contrario alle imposizioni”


Da una parte i residenti che non trovano case in affitto. Dall’altra una Liguria con 570 mila seconde case. Un fenomeno senza freni che ha trasformato la Riviera di ponente in territorio per un turismo di massa che va di pari passo con vacanze brevi. Città balneari che dopo la ‘sbornia’ estiva, invocano all’unisono, a gran voce, la destagionalizzazione.

Sono a centinaia lungo la riviera i cartelli che si leggono sia nelle agenzie immobiliari, sia ad opera di privati esposti all’esterno degli immobili. Qui siamo a Loano

Gli ultimi dati ufficiali (Osservatorio Turistico della Regione Liguria IL FENOMENO DELLE SECONDE CASE IN LIGURIA)  risalgono al 2009. Si contavano oltre 528 mila abitazioni non occupate, quasi il doppio rispetto al dato del 1991. Allora gli stessi dati indicavano in riduzione la quota di quelle destinate a vacanza, le seconde case, dal 69,3% del 1991 al 62,1%, per un totale di 328 mila unità abitative (+75% rispetto alle 187 mila del 1991).

La provincia con il maggior numero di seconde case era Savona (107.999 unità, pari al 32,9% del totale regionale), a cui seguiva la provincia di Imperia (92.678, pari al 28,3%), mentre Genova scendeva dal secondo al terzo posto (con 91.059 abitazioni, il 27,8%), seguita dalla provincia di La Spezia (36.297 abitazioni, pari all’11,1%).
Si legge nella relazione: “Una visione dinamica che tenga conto dell’andamento del fenomeno nel corso del tempo mostra un quadro più articolato a livello provinciale: a fronte di un aumento complessivo del numero di seconde case del +75% a livello regionale, sono le province di La Spezia e Imperia ad aver goduto maggiormente di tale aumento (con variazioni percentuali pari al +140,8% e +112,2%); mentre Genova ha visto aumentare il patrimonio turistico-immobiliare del +57,2% e la provincia di Savona, quella col maggior numero di abitazioni vacanza, del +52,6%. Sono le province di Savona ed Imperia ad avere il maggior numero di case vacanza in rapporto alle abitazioni non occupate (rispettivamente 71,6% e 70%).

Oggi il peso abitativo ha superato l’apice degli apici anche grazie a decine e decine di piano regolatori scaduti anche da oltre 10 anni. Si procede, per i maggiori interventi edilizi a suon di varianti, ovviamente governate dal ‘buon cuore’ del sindaco di turno e dai fedeli uffici urbanistici comunali.

Da qui la sistematica lesione agli standard urbanistici e di conseguenza al tessuto urbano. Si aggiunga, ad esempio, che la caccia al posto auto è dilatata e si è trasformata in vero e lucroso business per privati e casse comunali (park a pagamento). La corsa agli affitti brevi – monolocali e bilocali soprattutto- è scivolata al numero dei posti letto, una media di 4-6 a bilocale.

Turismo di massa. In spiaggia, con poche eccezioni, lettini sistemati come acciughe. L’Aurelia, le vie principali penalizzate da auto al passo di lumaca. Per fortuna che nella stagione estiva le due ruote a motore sono un ‘salvagente’ al caos e al blocco totale.

Turismo di massificato (non ci sono gli spazi e aree pianeggianti della costa Adriatica) con ripercussioni negative su ambiente, cultura e qualità della vita dei residenti, dei turisti, portando a saltuari fenomeni come l’overtourism e la turistificazione, prezzi elevati e perdita di autenticità locale.

Eppure turismo di massa in crescendo e che non ha intaccato i prezzi a mq del ‘mattonificio’. Anzi c’è una costante lievitazione e quella che viene definita ‘valorizzazione’ con la venuta di nuovi imprenditori edili, quasi sempre senza maestranze. Società (perlopiù Srl) con sede in città del Nord e del centro Italia. Un caso forse più unico che raro, a Loano, dove un operazione edilizia. su un’area di 6 mila mq. da sempre agricola, vede la titolarità in capo ad una SRL con un cittadino italiano, un americano, un russo.

Dove più e dove meno, la corsa si è sviluppata su più fronti. Alberghi tradizionali, famigliari, da fronte mare alle zone lievemente più interne, trasformati in ‘seconde case‘. In  Liguria è permesso, si legge nel “Piano Casa“, ristrutturazioni con ampliamenti volumetrici, inclusi bonus fino al 30% (o più, a seconda della zona e del tipo di intervento, arrivando al 40-60% in zone interne o per delocalizzazione) per demolizione e ricostruzione, e percentuali progressive (20-10%) per ampliamenti ordinari, con incentivi per zone interne e delocalizzazione, oltre al recupero di sottotetti (mansarde) e la riqualificazione energetica, estendendo le possibilità di incremento volumetrico.

Se per gli hotel siamo di fronte alla Caporetto, passo dopo passo siamo arrivati residence (RTA) un tempo con il vento in poppa già a scapito degli esercizi ricettivi tradizionali. Non sono risparmiati, dai centri storici alla periferia, edifici unifamiliari e alloggi con metratura elevate, trasformati in bilocali, da 35.45 mq. Tutte cose che del resto sono alla luce del sole. Come si è discusso e polemizzato sulla carenza, carenza  di controlli degli affitti brevi (impossibili a tappeto). Da qui accertamenti  su segnalazioni o a campione. Come accade per l’evasione fiscale.

Disincentivi e tassazione sono stati al centro di un vivace confronto. Con i partiti al governo a caccia di consenso elettorale. La finanziaria 2026 ha confermato la cedolare sugli affitti brevi: il 21% sul primo immobile. Senza distinzione tra chi gestisce direttamente l’affitto e chi si affida a intermediari immobiliari o piattaforme digitali. L’aumento al 26% previsto dalla prima versione del ddl di Bilancio scatterà solo dal secondo appartamento, mentre dal terzo in poi – ricorda Il Sole 24 Ore – l’attività sarà considerata di natura imprenditoriale, con conseguente obbligo di aprire la partita Iva. Una soluzione che risponde alle richieste di Forza Italia e Noi Moderati.

Un ultimo aspetto. Se negli anni l’affitto turistico di seconde case era mensile o quindicinale, si è passati al settimanale, fino ad arrivare a week end.

E’ diventato d’ attualità il confronto tra la Costa Azzurra e ponente ligure. Come si può leggere nei tre interessanti servizi pubblicati dal Secolo XIX edizione di Imperia.

DA IL SECOLO XIX -IMPERIA- TRE ARTICOLI DA TENERE IN ARCHIVIO

 

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto