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Il prete: Trump, Putin, Netanyahu. Asinus asinum fricat. Lo spirito genocida e vendicativo. Si torna all’età della pietra


I «contractors» di Trump sono il genero e, se non sbaglio, un cognato di qualcuna/o del suo clan. Gaza e la Cisgiordania sono «appaltati» allo spirito genocida e vendicativo di Netanyahu e dei suoi sgherri religiosi invasati con lo stesso obiettivo su Ucràina: smembrare per appropriarsene, con tutte le ricchezze del sottosuolo, sia a Est sia a Ovest.

don Paolo Farinella, prete

Carissime Amiche e Amici, mi permetto di darvi conto della vostra partecipazione, ben sapendo che qualcuno/a ha fatto un vero sacrificio, privandosi del necessario.

A volte, mi sento a disagio, per cui cerco di essere moderato, sebbene i bisogni siano tanti, che diventano ancora più gravi quando li tocchiamo con mano direttamente e conosciamo le persone. Così misuriamo la nostra insufficienza e limite.

Da una parte, il cuore vorrebbe rivoltare il mondo e il cosmo, perché troppe persone, specialmente bambini e anziani, sono privati di beni prima necessità, beni di sopravvivenza; dall’altra le condizioni reali svelano la nostra impossibilità di risolvere tutto, per insufficienza di mezzi e disponibilità economica. Eppure, facciamo lo stesso più di quello che vorremmo fare.
Voi ne siete una prova, davanti alla quale io “sto in silenzio, prego e amo”, ringraziando Dio che il mondo è anche questo, nascosto e fruttuoso che lavora per la vita e non per la guerra. Personalmente, e non da solo, oltre a essere uno di voi, mi dedico a fare anche il mediatore operativo, come punto di coagulo e di organizzazione. In questo momento abbiamo aperti due fronti:

a) Gaza e Cisgiordania, dove «il trucco» della pace trampi-putiniana, addirittura in 28 poi 19 punti, è un escamotage per non fare parlare più di Gaza e Cisgiordania, permettendo così a Netanyahu di fare «il lavoro che deve essere fatto: eliminare il Popolo palestinese». Ci stanno riuscendo, con il silenzio stampa mondiale, secondo la logica del «occhio non vede, cuore non duole», facendo affari e guadagnandoci sopra. Trump e Putin sono simili, se non uguali e si attraggono, secondo la logica del «asinus asinum fricat – l’asino si strofina con un [altro] asino». La sorte dell’Ucrània e quella di Gaza sono speculari e la loro sorte è segnata, se noi lo permettiamo: gli Usa che, come Stato (Governo), promisero di difendere il diritto dell’Ucraina (costringendola alla guerra) a non essere aggredita da Putin, dittatore aggressore, ora, con «nonchalance» la tradisce e la consegna direttamente a Putin per ingraziarselo e cementare un reciproco interesse d’affari.

Non è un caso che i «contractors» di Trump sono il genero e, se non sbaglio, un cognato di qualcuna/o del suo clan. Gaza e la Cisgiordania sono «appaltati» allo spirito genocida e vendicativo di Netanyahu e dei suoi sgherri religiosi invasati con lo stesso obiettivo su Ucràina: smembrare per appropriarsene, con tutte le ricchezze del sottosuolo, sia a Est sia a Ovest.

 Il Diritto è finito e se finisce il Diritto, come fondamento della legge e della convivenza libera e democratica, finisce, si instaura la legge della demokratura e del più forte o più ricco. Si torna all’età della pietra, certificata nella volgarizzazione del marchese del Grillo: «Io so’ io e voi ‘un siete un …». Ognuno di noi, ogni nostra scelta, ogni nostra relazione non saranno più sorrette e fondate sulla «maestà della Legge» che regola il rispetto della dignità di ciascuno come soggetto di diritto, ma il capriccio di chi comanda. In una parola: il Fascismo raggiunge la sua pienezza e Meloni si gonfia di soddisfazione come un aerostato.

Padre Giovanni C. Bottini di Gerusalemme mi ha informato che il francescano responsabile della distribuzione alla popolazione secondo i bisogni, attualmente è a Gerusalemme, perché coordinare le cose anche più semplici è un’impresa in un territorio, materialmente inesistente, ma colmo di corpi e spiriti di persone senza alcun tipo di assistenza. Padre Bottini mi ha detto: appena saremo pronti, ti avvertirò per il prossimo bonifico. In Israele, tutto è difficile, anche respirare e parlare. Per prudenza, altro non aggiungo. Sono, quindi, in attesa di un «via libera» dal caro mio professore, Padre Giovanni C. Bottini che da oltre 50 anni vive a Gerusalemme Est, nel quartiere cristiano palestinese.

b) Il secondo fronte d’impegno che ci siamo trovati davanti e che abbiamo accolto come una «ospite di Dio» e come una «ospite umana», riguarda J. e i suoi due bambini (6 e 9 anni) con l’amica B. e il suo bambino (3 anni) che si prende cura dei primi due, viste le condizioni di J.

Dopo il tumore al cervello, operato, per ora senza conseguenze, la biopsia conferma la presenza di un secondo tumore al rene sinistro, che, con ogni probabilità, deve essere asportato. Non sappiamo, per ora, se sono in corso altre metastasi. Per le condizioni post-operatorie, attualmente J., è accompagnata dall’Assistente Maria Cristina Pantone, operativa nel Comune di Genova e nostra collaboratrice, la quale cura direttamente i due bambini, in coordinamento con il Procuratore del Tribunale dei Minori, sta sistemando tutti i documenti personali, in scadenza in questi giorni, con i quali J. potrà accedere ad alcuni servizi importanti per sé e i suoi bimbi. Oggi, 05-12-2025, Maria Cristina ha ritirato il Tesserino sanitario cartaceo che riconosce a J. una esenzione parziale.

In questa fase di transizione, non sappiamo dove arriveremo, pertanto, viviamo alla giornata, passo dopo passo, ma con determinazione. In queste settimane, secondo un programma fatto dall’Ospedale San Martino, Maria Cristina sta accompagnando J. a fare tutti gli esami diagnostici prescritti per conoscere «esattamente» la realtà sanitaria sua e potere escludere metastasi diffuse.

Utilizzando i vostri contributi, integrati dalla cassa parrocchiale, la parrocchia, affronta le spese relative a lei dal punto di vista sanitario e della famiglia (N. 3 minori e l’amica che l’assiste, collaborando per i bambini). Abbiamo anche la disponibilità della nostra Associazione «Ludovica Robotti – San Torpete», che, per ora, si è deciso di non utilizzare, ma tenere aperta, in vista del tempo di siccità che arriverà, salvo l’imprevedibile. Infatti, una donna che ha attraversato a piedi nudi e da sola Km 2.700 di deserto e 3 inferni terribili che nessuno può immaginare, penso che possa essere in grado di sconfiggere anche il male più aggressivo. Glielo auguro per i suoi figli che con la madre hanno un rapporto viscerale. Al momento in cui scrivo abbiamo raccolto un fondo di € 4.590,00 con cui abbiamo cominciato a fare fronte alle spese ordinarie, prevalentemente medicinali.

Stiamo cercando, con forte impegno un appartamentino, possibilmente dalle parti di Molassana, zona Doria, dove i bambini hanno la scuola, ma anche altrove, dal centro di Genova a tutta la Val Bisagno, se si trovasse.
È importante che abbia due camere da letto, una sala per lo studio, cucina e bagno. Attualmente J. e i suoi figli vivono in una stanza con bagno e uso di cucina. La parrocchia di San Torpete, nonostante sia carica di discreti debiti per il rifacimento della Cupola, del tetto e degli stucchi interni (€ 64.325,76) si fa garante dell’affitto con contratto regolare e spese di amministrazione, non solo per la correttezza etica, ma anche per dare un esempio di legalità che non deve mai essere barattato, né vincolata o imposta dalle circostanze di povertà.

Per ora, in questa miserabile società che ha rigurgiti di nostalgie fasciste, negazione della dignità della persona e dello Stato, Giustizia e Diritto sono stati aboliti; in questa Italietta tisicuccia e raggrinzita da politici sciocchi, ignoranti e pasticcioni, voi avete compiuto un gesto di civiltà, luminoso e fortemente in contrasto al buio dei giorni che viviamo e continuate a dimostrarlo.

Sono fiero di vivere con persone che sanno essere se stesse, senza dimenticarsi degli altri: è il segreto più sano di concepire la vita, il mondo e il benessere universale.

Questo è Vangelo! Questo è la Costituzione nostra (art. 3 §§ 1-2).

Non appena avrò altre informazioni, sarà mia premura informarvi. Un abbraccio solenne e affettuoso a tutte e tutti.

Paolo Farinella, prete


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