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Il lupo, le montagne, il clima: bugie e incoerenze per sostenere cause giuste! Mentre i giornalisti non approfondiscono e non verificano le fonti


Dice un proverbio che le bugie hanno le gambe corte. E, si sa, i proverbi sono la saggezza dei popoli. E lo sono perché dicono sempre la verità. Prendiamo il caso del numero di lupi che vivevano in Italia.

di Franco Zunino *

Negli ultimi anni e quelli ancora oggi ufficialmente dichiarati: sempre bugie! Sempre fake news per sostenere la difesa del lupo (quando è notorio che una causa giusta non dovrebbe mai avere bisogno di bugie per essere difesa!). Eppur si è andati e si continua andare avanti a colpi di bugie, peraltro così facendo, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, negando sia la dinamica riproduttiva della specie sia la matematica.

Invece lo hanno fatto e lo continuano a fare fior di studiosi e di autorità! È stato già dimostrato come, proprio per una questione di biologia e di matematica, che i lupi, quando si diceva che fossero 1.000, erano già almeno 3/5.000! E oggi che dicono essere 3.000 sono non meno di 10.000.

Ora si apprende che secondo gli ultimi rilevamenti, nei soli ultimi cinque anni ne sarebbe stata registrata la morte di circa 1.700 (il che vuole dire almeno 3.000 reali, visto che si tratta di ritrovamenti casuali!). Ecco, senza dilungarci nel commentare questo dato, c’è qualcuno che si sia accorto che ciò SMENTISCE le cifre ufficiali sopra citate? Ovvero, che si smentisce la biologia e la matematica? Ed è grave che chi lo fa sia gente studiosa e autorevolmente responsabile! Eppure di questa verità indirettamente rivelata, nessun commento! Disquisizioni sulla struttura della popolazione, queste sì, e tante, ma sul suddetto fatto che il dato indirettamente rileva, silenzio assoluto!

Ovviamente con la notizia dei circa 1.700 lupi uccisi non dalle autorità, ma da cittadini che ne hanno preso (giocoforza!) il suo posto, ci si lamenta, quando sarebbe il caso di far notare che queste uccisioni erano e sono necessarie e che andavano caso mai programmate dalle autorità proprio per tutelare le esigenze dei cittadini che fino ad oggi continuano a pagare di tasca loro il mantenimento vitale di una specie il cui costo spetterebbe allo Stato e quindi a tutta la collettività! Ma non solo, silenzio assoluto anche sul fatto che queste uccisioni non hanno affatto messo a rischio di estinzione la popolazione (altra smentita!), e che anzi, nonostante detta cifra negativa, la popolazione è florida e in continua crescita, segno che quindi la riduzione di presenza (leggasi contenimento numerico, che andrebbe programmato e non già negato!) si può fare senza rischio alcuno per la specie.

Se non altro anche per rispetto di quella frangia di cittadini che dal lupo riceve solo danni, danni che lo stesso Stato non gli rifonde come dovrebbe! Eppure le mistificazioni condizionate dall’ideologia lupofilo-animalista colpiscono anche i media più autorevoli (ad esempio, in molti casi anche dal Corriere della Sera ritenuto tale dalla vulgata giornalistica, evidentemente erroneamente quando si parla di animali selvatici!), i quali si prestano a servizi di scarsa inchiesta giornalistica, e di evidenti o intuibili “veline” lupofile, prese per buone per principio (come le ultime, appunto, diffuse sulla mortalità dei lupi per uccisione), quando, appunto, basterebbe una seria inchiesta giornalistica per capire come i media siano strumentalizzati nel portare avanti una tesi “buonista” (ma mistificatoria!) precostituita, solo perché le “veline” le passano le autorità o personaggi ritenuti “autorevoli”, quando sarebbe comunque il caso, ed eticamente corretto per i giornalisti, almeno fare qualche verifica, sentendo anche chi sostiene l’opposto o tesi diverse. Perché è pur notorio come non sempre le “autorevolezze” dicono la verità, visto le loro personali esigenze, che non sempre fanno il bene della società! Per concludere, certo che, come titola il Corriere della Sera (“Pianeta 2030” del 4.12.25), la “convivenza è possibile”. Ma a condizione che si mantenga in equilibrio, con ambiente società civile (leggasi rurale), il numero dei lupi!

Al solito, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Lo abbiamo scritto tante volte che per controllare la crescita eccessiva di lupi e di orsi nei nostri paesi iper-urbanizzati e coltivati l’unico modo coerente, giusto e corretto per farlo sia il mantenerne basso il numero a livello di sopportabilità ambientale e della società civile. Lo fanno in tutto il mondo. Ma in Italia è un tabù! E non se ne capisce la ragione.

Recentemente hanno fatto notizia le numerose aggressioni di orsi all’uomo, con attacchi anche mortali, in Giappone («Da aprile a ottobre di quest’anno quasi 200 persone sono state uccise o ferite», hanno riportato i media). E sentite qual è il motivo, secondo i media giapponesi: perché «la caccia è diminuita negli ultimi decenni»! Ma non solo, esaminiamo i provvedimenti che il governo giapponese ha preso per ridurre tali fatti: «militari sono stati mandati come supporto nell’installazione di trappole, ovvero gabbie in cui gli orsi rimangono bloccati e vengono poi uccisi». Sebbene «il compito di abbatterli non spetti ai membri dell’esercito, ma a cacciatori con l’apposita licenza […] Ed agenti della polizia antisommossa». Ma non solo, sono anche stati presi provvedimenti «per permettere ai cacciatori di sparare agli animali anche in zone abitate […] e aumentato il personale responsabile per gli abbattimenti». Nonostante questo, gli animalisti (che evidentemente esistono anche in Giappone) hanno proposto le solite soluzioni alternative (meglio chiamarle palliative! Per dire che non servono a nulla!) apparecchi sensori che disturbano gli orsi, i soliti cani anti-orso e fischietti e campanellini per spaventarli.

Tutte cose che se sono utili ad evitare aggressioni non impediscono la crescita delle loro popolazioni, che poi è il VERO problema! Tutti provvedimenti che, come nel caso dei lupi in Italia, non risolvono il problema alla radice (ovvero il fatto che più di tanto le popolazioni di grandi predatori non possono né devono – dovrebbero -, crescere! Che poi è l’ovvietà, la logica e il buon senso a dirlo; che notoriamente in Italia latitano, e non poco!). E questo non perché si voglia lo sterminio di lupi ed orsi, ma proprio perché li si vuole salvare. Perché e solo con popolazioni “sopportabili sulla base delle esigenze ambientali e sociali che lo si può consentire e ce lo possiamo permettere. Rendendo così accettabili alla gente la presenza del lupo. Una regola che in Italia ed Europa deve (dovrebbe) valere per ogni popolazione animale.

Franco Zunino

(segretario generale AIW)


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