Furto di volumi nella Biblioteca Geromini di Napoli. La Corte d’Appello riduce le condanne per 6 imputati. Inammissibile il ricorso della Procura contro le assoluzioni. Esce dal processo, sotto ogni aspetto, don Sandro Marsano, nato a Genova. E’ stato parroco di Dolcedo e Vessalico fino al 2009, nonché segretario del vescovo Mario Oliveri e vicario parrocchiale di Andora.

Poi nominato Preposito della Congregazione dell’Oratorio San Filippo Neri di Napoli.
IL PROCESSO – la prima sezione penale della Corte d’Appello di Napoli, presidente Eduardo De Gregorio, ha riformato la sentenza di primo grado per 6 degli imputati. I giudici, dopo una lunga camera di Consiglio, hanno dichiarato prescritti alcuni reati e rideterminato le pene.
Pene ridotte- La pena per l’ex direttore della Biblioteca dei Girolamini Massimo Marino De Caro, condannato in primo grado a 5 anni e 3 mesi, è stata ridotta a tre anni e nove mesi (oltre ai 7 anni da condanna del 2013); Mirko Camuri da 5 anni e 8 mesi a 6 mesi; Stefano Ceccantoni da 2 anni e 6 mesi a 2 anni; Luca Cableri, da 4 anni e 6 mesi a 3 anni; Maurizio Bifolco da 5 anni e 6 mesi a 4 anni e 9 mesi; Stephane Delsalle da 4 anni a 3 anni.
Ricorso della Procura inammissibile- Per Viktorya Pavloskiy, Lorena Paola Weigant Lorena, Alejandro Cabello e Federico Roncoletta, assolti in primo grado, il ricorso della Procura è stato giudicato inammissibile dai giudici perché presentato oltre termine.
Definitivamente fuori dal processo don Sandro Marsano, preposito della Congregazione dell’Oratorio, difeso dagli avvocati Manlio Pennino e Bruno Von Arx, che era stato già assolto da tutte le accuse in primo grado.
Nel marzo 2016 Riviera 24.it aveva dato notizia che La Corte dei conti di Roma ha respinto l’appello dell’ex direttore Marino Massimo De Caro che è stato condannato in ultimo grado a risarcire la biblioteca del centro storico napoletano per 19,4 milioni di euro insieme con l’ex conservatore padre Sandro Marsano. Il collegio presieduto da Nicola Leone ha confermato la sentenza di primo grado. A condurre l’inchiesta era stato il sostituto procuratore Francesco Vitiello. Per la Corte si è trattato di “un’opera di spoliazione architettata e realizzata da De Caro e altri nei confronti della biblioteca è stata tanto scientifica e pianificata da inglobare e travolgere ogni possibile pregressa incuria o disattenzione da parte ministeriale”. Il danno è stato originato dall’asportazione e spoliazione tra giugno 2011 e aprile 2012 di libri o di manoscritti di enorme valore o di pagine degli stessi e di incunaboli e carte geografiche facenti parte delle preziosissime raccolte della biblioteca costituita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII dai Padri Filippini e divenuta governativa nel 1866”. Secondo i giudici contabili il danno riguarda anche il “degrado e abbandono in cui versava la biblioteca nel 2012 a seguito della pur breve direzione da parte di De Caro (dal 2011), nominato dal conservatore della congregazione Marsano”. La condanna al pagamento di 19,4 milioni è stata così conteggiata: 5,9 milioni dovuti “allo smembramento dell’unità delle collezioni librarie”, 13,5 milioni per “amputazione di circa 2500 libri sottratti e rientrati dopo il sequestro della biblioteca e per i libri non recuperati di cui 10 manoscritti e 140 incunaboli e opere di geografie”.
COMUNICATO STAMPA- La Diocesi di Albenga-Imperia apprende con sollievo e gioia dell’assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste del sacerdote don Sandro Marsano già Preposito della Congregazione dell’Oratorio di Napoli negli anni 2009-2012. Don Marsano Conservatore del monumento nazionale dei Girolamini fu accusato di essere complice nel furto di alcuni volumi della biblioteca annessa al Monumento. Sottoposto a lungo processo penale ne è risultato completamente innocente e non colpevole nemmeno in vigilando. Sebbene all’epoca dei fatti il sacerdote non fosse in servizio presso la Diocesi di Albenga, rientrò in seguito al sequestro del Monumento perché impossibilitato a vivervi con la sua Congregazione e a svolgere qualsiasi azione pastorale; in seguito ha svolto coscienziosamente i vari incarichi affidatigli dagli superiori fino ad oggi.
Il Vescovo Guglielmo, la Diocesi, clero e fedeli auspicano, per senso di giustizia, la sua piena riabilitazione, la restitutio ad integrum e il giusto risarcimento dei danni patiti per ben tredici anni. Ringraziano il Signore per la verità emersa che difende l’onorabilità della figura sacerdotale oggi tanto facilmente vilipesa”.
2/DIANO MARINA, ANCHE I PARROCI SONO AFFASCINATI DALLE ‘RIMPATRIATE’
Invitati da don Don Luca Gabriel, originario di Imperia Oneglia, che lasciate le parrocchie di Lusignano e S. Fedele di Albenga, ha mantenuto l’incarico di direttore dell’Ufficio Pastorale Scolastica, e con grande slancio e impegno ha preso il posto del benvoluto don Gianfranco Minasso, andato in pensione per raggiunti limiti d’età. Lasciandosi alla spalle anche la ‘casa soggiorno di Nava’ alla quale ha dedicato tempo e passione sostenuto dai parrocchiani che accompagnano all’aria salubre i loro ragazzi.

