Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La storia di una mamma con 2 tumori, cristiana o musulmana, che ha un solo obiettivo: ‘fare studiare i figli’. L’inferno della Libia è indescrivibile (non racconto, per pudore)


Sul finire dell’anno del Signore 2025, si chiude il Giubileo della Speranza e papa Leone va in Turchia a celebrare i 700 anni del concilio di Nicea, oggi İznik in Turchia (20-05/25 luglio 325-2025), che fu convocato e presieduto da Costantino.

di Paolo Farinella, prete

È il primo concilio, 276 anni dopo quello apostolico di Gerusalemme (tra il 46 e il 49 d.C.) che identificò il Vangelo dell’Ebreo Gesù con la filosofia greca dell’«essere», trasformando, in meno di tre secoli, il figlio del falegname di Nàzaret in «essenza consustanziale al Padre» (Credo della Messa cattolica). Gesù e il Padre diventano automaticamente «occidentali», con tutte le conseguenze che vediamo oggi, come dimostra la storia serena della Teologia.

Da «Shekinàh/Dimora/Presenza, Dio diventa estraneo alla vita, relegato nel cielo della speculazione filosofica. Basta vedere le chiese vuote, frequentate da anziani avanti con gli anni, senza quasi più preti, completamente inadeguati, ad affrontare gli enormi bisogni dell’umanità moderna. Per paura e per autoconsolazione, ci si rifugia nelle cose esteriori come i presepi, trasformati in giochini meccanici che emozionano i bambini, lasciando indifferenti gli adulti: cose da bambini, appunto. Potremmo continuare, ma non lo facciamo.

C’ERA UNA VOLTA… NATALE SENZA GESÙ A SAN TORPETE. C’È ANCORA OGGI NATALE DEL VANGELO QUANDO GESÙ BUSSA INATTESO E TRAVOLGENTE
C’era una volta…
In questo tempo di dolore del mondo, non sappiamo perché proprio noi, senza averla cercata, dovevamo incontrare una mamma nigeriana, che, per privacy, chiamiamo J. di anni 47? Da 10 in Italia sola e ora con 2 figli (O. la femminuccia di 8 a. e M. di 6 a.). Ha attraversato il deserto tra Nigeria e Libia, ha guadato il Niger per giungere, dopo Km 2.700 (quasi tre volte l’Italia da nord a sud, a piedi) fino all’inferno della Libia, per subire l’indescrivibile (non racconto, per pudore). Determinata a cambiare la sua sorte maledetta, e, non ancora domata, ha attraversato il Mediterraneo, sarcofago di morti, arrivando in Italia, per lei, la Terra Promessa.
La «Civiltà Occidentale, oscenamente pure cristiana», l’ha costretta alla «invisibilità clandestina», calpestando i suoi diritti di persona umana. Quando riuscì a riorganizzarsi la vita da sola, fu pervasa da dolori atroci alla testa, iniziando a perdere la vista. Ricoverata d’urgenza all’Ospedale San Martino di Genova, fu operata d’urgenza di tumore maligno al cervello.
L’intervento di oltre 8 ore è riuscito. Il primario e la sua équipe l’hanno curata con delicata attenzione. La sua amica, B., pure lei sola e con un figlio di 2 a. (P.), si offrì per accudire i due figli piccoli. Sono tutti con documenti provvisori e un solo diritto: «sparire dai piedi» (parole evangeliche e devote del missionario Salvini, uso a un linguaggio osceno, proprio del personaggio).
Dopo la terapia intensiva, in attesa del responso della biopsia, che fu inesorabile: massa tumorale sovrastante il rene sinistro. J., immagine della Madonna profuga in Egitto per salvare suo bambino dalla polizia di Erode, meno di un mese fa, per quelle vie misteriose e imperscrutabili, incontrò l’Assistente Sociale, Dott.ssa Maria Cristina Pantone, socia dell’Assoc. Ludovica Robotti-San Torpete.

La svolta. J., ora non è più sola: né lei all’ospedale, né i figli, affidati per il tempo della malattia all’Amica B., che, pur non avendo nulla, si rese disponibile.
Tutti salirono sul cavallo del Samaritano della parabola evangelica. Senza voltarci dall’altra parte, cominciammo a valutare «cosa si potesse fare», rispondendo alla loro presenza, capitata a noi «per caso, ma non casualmente», con la nostra presenza e la stessa fiducia di Abramo: Sul monte – la strada è veramente in salita – il Signore provvederà.
Alla domanda di Maria Cristina, se avesse bisogno di qualcosa, J. ha risposto, infiammando gli occhi: «Fai in modo che i miei figli possano studiare». Ecco il segreto della sua invincibilità: ha attraversato il deserto, guadato il Niger fino in Libia, ha resistito all’inferno in quella Libia, pagata dal governo italiano, con pubblico denaro, perché J. fosse bloccata lì a subire le fiamme dell’orrore e della violenza, ma «lontano da noi» per non vedere e non sentire il dolore e le grida di disperazione dei torturati da aguzzini al soldo dell’Italia complice.
Eppure, nonostante l’Italia, «popolo di Santi, Poeti e Navigatori», ma pure nazione maledetta, che ha smarrito la propria natura nel mondo: nonostante la Libia di Almasri, torturatore e stupratore di bambini, nonostante lei fosse una donna sola contro il mondo, NESSUNO È RIUSCITO A FERMARLA. Chi può fermare J., donna, mamma, cristiana o musulmana che ha un solo obiettivo: «fare studiare i figli»? Nella Bibbia, che i cristiani non sanno cosa sia, nel libro dei Proverbi è scritto: «Una donna forte chi potrà trovarla?» (Proverbi, 31,10). Eccola, la donna
forte, ecco J. perché è di lei che la Bibbia tesse le lodi di beatitudine.
La potenza rivoluzionaria del desiderio dello studio, espresso da lei che tutto spinge alla disperazione, aumenta la pienezza della vita: è deflagrante, invincibile. Nessuna legge, nessun decreto, nessun governo, nessuno potrà mai fermarla. Chi ha patito tutto il patibile senza essere piegata o scoraggiata, nemmeno Satana in persona può piegare e nessun governo potrà spaventare o intimorire. J., forgiata dal fuoco, è vita e futuro, nonostante la pesante ipoteca
di due tumori.

Noi «occidentali e cristianucci per caso», al contrario, siamo già morti e senza più eredi, perché abbiamo perduto la nostra anima per salvare le nostre case vuote, i nostri confini inesistenti che i cambiamenti climatici, ogni giorno, erodono; la nostra (in)civiltà da noi stessi tradita, ci costringe a vagare nel deserto della paura e della morte.
Natale! Che favola! La «Civiltà occidentale e cristianamente pagana» si appresta a giocare con le tradizioni del presepe «vuoto», senza Gesù, il Rifugiato di 2.100 anni fa. Siamo soli, abbandonati a noi stessi. Ebbene, la chiesa di San Torpete di Genova grida sopra i tetti, ai quattro venti, che anche quest’anno 2025, a Natale chiude porte e battenti per difendere Gesù dai suoi persecutori e preservarlo dall’ignominia della bestemmia, per collaborare con la dott.ssa Maria Cristina, con l’Ass. Ludovica Robotti-San Torpete, con Amici e Amiche di San Torpete disponibili ad accompagnare J., B. e i loro figli e farli sedere a tavola e mangiare la focaccia che tanto piace ai bambini figli di J. e B. J. e i suoi due bimbi (O. e M.); B. e il suo figlioletto di 2 anni (P.), 2 donne e 3 bambini salveranno le nostre anime e i nostri corpi senza vita.
Dio li ha mandati a noi per «convertirci» alla Giustizia e alla «Pìetas», quella che l’occidente decadente e morente ha perduto perché, tradendo se stesso e la propria anima, non può, non vuole ri-nascere.
Dovendo accompagnare i bambini a scuola (dal Lagaccio alla Val Bisagno, Doria) due e tre volte al giorno, in attesa di concludere le pratiche, già avviate per i documenti necessari alla loro esistenza civile, abbiamo acquistato blocchetti di biglietti autobus AMT, anche per educare alla legalità e al senso della comunità locale. Stiamo programmando un piano completo (casa in affitto, vitto, scuola) e quanto serve in attesa di un futuro che ora appare molto oscuro.
Sollecitato dall’Assistente Sociale, Dott.ssa Maria Cristina Pantone, che conosciamo per la serietà del suo impegno…
MI RIVOLGO A PARROCCHIE, ISTITUZIONI E PRIVATI: CERCHIAMO IN VAL BISAGNO, ZONA DORIA UN APPARTAMENTO CHE, OLTRE CUCINA E SERVIZI, ABBIA ALMENO DUE STANZE DA LETTO: PER J., CHE, NEL
SUO STATO pluri-tumorale, DEVE CURARSI (chemio e altre cure); PER B., CHE LA SOSTITUISCE NELLA CURA DEI DUE BAMBINI PIÙ IL SUO; UNA SALA PER LA VITA E LO STUDIO.
L’AFFITTO E ALTRE SPESE CONNESSE SONO GARANTITI DALLA PARROCCHIA DI SAN TORPETE INSIEME ALL’ASS. LUDOVICA ROBOTTI-SAN TORPETE.
È inutile dire che accogliamo chiunque vorrà avventurarsi con noi, contribuendo a realizzare il «presepe vivente» di San Francesco, perché sia «segno visibile» di un Natale di Ri-nascita per ciascuno.
Abbiamo già segnalato le necessità alla nostra Ass. «Ludovica Robotti-San Torpete», che sostiene molti bambini e molte famiglie con risorse sempre più ridimensionate. Vorremmo alleggerirla un poco, conoscendo bene quello che fa, ormai da 15 ininterrotti anni, ma siamo disposti a collaborare in cooperazione e solidarietà, in nome del Vangelo, della Costituzione, sempre vivi ed esigenti.
Per eventuali contributi, fare riferimento alla Parrocchia di san Torpete, che utilizza (vedi sotto) un solo IBAN per tutte le attività (Parrocchia, Gaza-Cisgiordania, J. e B., ecc.). Per questi motivi, È IMPORTANTE LA CAUSALE, con l’avvertenza di inviarne conferma o con una e-mail: paolo@paolofarinella.eu o un Whatsapp (cell. 3343533870), specificando bene la destinazione.
Ecco l’Iban: IT61C0306909606100000112877 (per chi vive fuori Italia: CODICE BIC: BCITITMM) intestato a Parrocchia S.M. Immacolata e San Torpete Genova. Per indicare in modo unifornme la CAUSALE, indispensabile per la contabilità, ecco la forma: 1. Per Gaza e Cisgiordania, lacausale è: GAZA. Per J. e B. e i bambini, la causale è: BAMBINI. Per i debiti restanti, dopo il rifacimento del tetto crollato di San Torpete, e già rifatto, la causale è: TETTO CHIESA.
Su tutto verrà fatta resoconto dettagliato.
Per quanto riguarda Gaza e la Cisgiordania, continuiamo a fare la nostra parte attiva e concreta attraverso il canale sicuro di amici personali di Paolo Farinella, prete che vivono in Palestina/Israele, a Gerusalemme, con il supporto della Custodia di Terra Santa (Padre Giovanni Claudio Bottini, confratello del Patriarca Pierbattista Pizzaballa (il primo professore di Scrittura e il secondo di ebraico di Paolo Farinella, prete, allo Studium Biblicum di Gerusalemme).
Abbiamo ricevuto una lettera dal Patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, OFM, al quale avevamo inviato direttamente, perché ne disponesse secondo la sua valutazione di gravità € 4.000,00 cioè la 4a parte degli € 16.000,00 inviati tramite P. Giovanni Claudio Bottini. Di seguito, pubblichiamo la lettera, a sostegno e gratitudine di quanti si sono a noi accompagnati nello spirito di affiancare i fratelli nella fede e amici musulmani che a Gerusalemme e Palestina convivono pacificamente, nonostante episodi di avversione, che non ci distraggono dal mandato del Signore: non ci ha ordinato di «amare tutti», ma di «amare i nostri nemici», la vera misura della gratuità, sacramento della grazia di Dio.
Ho vissuto personalmente questa realtà in Cisgiordania, dove ho abitato 4,5 anni, tra arabi cristiani e arabi musulmani. È tragico che proprio parte del Popolo ebraico, che aveva la missione di andare a tutti popoli, nel segno dell’unità, sia diventato, per propria libera scelta, strumento di oppressione e di «scandalo» per il mondo intero.
Oggi è nostro dovere camminare e lavorare perché i popoli camminino verso l’unità, come aveva sognato Isaia: «Tutti i popoli cammineranno verso il mondo te del Signore… e non si eserciteranno più nell’arte della guerra» (Is. 2,1-6). Noi siamo e vogliamo restare dentro questa ottica, dentro questo sogno, dentro questo impegno che è anche il nostro destino. O il mondo si salva insieme, o il mondo si sfracellerà in miliardi di frammenti e ciascuno morirà nella propria insipienza solitaria.
Come possiamo rassegnarci alla guerra che è la distruzione per definizione? I credenti dovrebbero avere un motivo in più per coltivare non solo la speranza come auspicio, ma come impegno nella storia. I non credenti dovrebbero avere nella Costituzione italiana e nella loro coscienza la forza e la chiarezza per essere luce e fortezza di rivoluzione per la vita.
Paolo Farinella, prete

 


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P. Farinella

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