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Intelligenza artificiale: problema o risorsa? Attenti al lupo!


A seguito del mio articolo pubblicato su questo blog il 2 ottobre scorso ho ricevuto diversi consensi ma anche qualche critica. Ed è a questi ultimi che desidero ribadire e rafforzare il mio pensiero sull’argomento.

di Pier Francesco Gardino

Il mio intento era, e resta ancora, quello secondo il quale qualsiasi materia debba essere “maneggiata” con l’uso della I.A. solo da esperti tecnici e/o umanisti nel rispetto della massima cautela e di profondi principi morali. Per profondi principi morali intendo la risposta da dare alla domanda: ciò che sto facendo con l’I.A. nuocerà al genere umano?

Ciò è confutato da quanto espresso recentemente dal prof. Edoardo Fleischner, docente universitario, secondo il quale i 2/3 degli scienziati interpellati nutrono fortissime perplessità sulla I.A. ed in particolare su quella generativa.

Ragion per cui se gli stessi scienziati vanno con i piedi di piombo allora a noi comuni mortali non resta altro che diffidarne.

Diffidare quando, ad esempio, ci viene prospettato l’utilizzo di una certa piattaforma nel trading online, mi spiego: l’algoritmo impiegato lavorerà sicuramente su dati storici ma non riuscirà mai a elaborare un dato evento che sta accadendo in qualche parte del mondo e che influisce pesantemente sul “sentiment” degli operatori borsistici.

Oppure diffidare di notizie e filmati smaccatamente irreali generati per influire malevolmente sulla psiche delle persone e, in particolare, sulla salute mentale dei giovani.

E qui si inserisce, e si capisce, l’aspro dibattito che si è scatenato negli USA e in Europa tra chi è propenso ad una regolamentazione statale e chi no.

Il problema è talmente serio che persino il nostro Presidente Sergio Mattarella, nel suo discorso del 17 novembre, riferendosi alla “guerra ibrida” ha messo in guardia “ … per capire il momento molto pericoloso che sta vivendo l’Italia e con essa milioni di cittadini e di risparmiatori.”

Ma ancora dal suo discorso “Il Consiglio Supremo di Difesa ha evidenziato i gravi rischi di una minaccia in continuo incremento, basata sulla pervasività e diffusione di attività offensive fondate sulla velocità, sul volume e sull’ubiquità della tecnologia digitale, nonché sull’impiego malevolo dell’Intelligenza Artificiale.”

Altro argomento connesso è che l’I.A., elaborando enormi masse di dati, necessita anche enormi quantità di energia elettrica. E’ inconfutabile che la sempre maggior capacità di calcolo richiederà una sempre maggiore fornitura di energia. E questo è sicuramente un ulteriore elemento di preoccupazione perché siamo sicuri che tutta questa voglia di elaborare e calcolare sia veramente necessaria?

La domanda è lecita sia per gli enormi investimenti, e relativi costi, e sia per l’inquinamento prodotto.

Pur di avere sempre più terawattora (1 terawattore è pari a 1000 miliardi di watt) si rimettono in funzione ogni tipo di centrale elettrica, da quelle a carbone a quelle nucleari da tempo dismesse.

In particolare il nucleare è ritenuto molto più affidabile rispetto alle fonti alternative in quanto producono anche quando il sole e il vento non ci sono, dunque danno stabilità di produzione.

Proprio sul nucleare le “Big Tech” come Amazon, Open Ai, Goggle, ed altre stanno investendo capitali enormi sugli SMR che sono mini reattori modulari.

Ma la mia considerazione finale tiene conto anche del fatto che l’I.A. è in continua e incredibile evoluzione, si pensi che già funzionano super computer a livello di prototipi. Questi, a differenza degli attuali classici, elaborano in uno stato quantistico ossia infinito. Questi computer saranno in grado di risolvere problemi, almeno nelle intenzioni, che gli attuali computer non faranno. Non utilizzano più il silicio bensì super conduttori a ioni e atomi.

L’I.A. quantistica avvicinerà sempre più con convinzione e perfezione alla creazione anche del genere umanoide.

In conclusione domando ai miei gentili lettori se è davvero necessario tutto questo enorme investimento in tecnologia con relativi consumi energetici abnormi al fine di vedere fin dove può spingersi l’Intelligenza Umana.

La mia risposta, rifacendomi a Lucio Dalla, è:  ATTENTI AL LUPO!

Pier Francesco Gardino

 


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