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Liguria e Basso Piemonte

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Grotte di Toirano, il cane domestico che abitò con l’uomo delle caverne 14 mila anni fa


Da quanti anni l’uomo ha addomesticato il cane, che è diventato suo fedele compagno di vita? Un numero impressionante di anni: ben 14.000 anni fa, nel periodo preistorico chiamato Paleolitico superiore.

di Tiziano Franzi

E dove è avvenuto per la prima volta questo rapporto di fidelizzazione? Proprio ä Liguria e, più esattamente, nella grotta della Basura sopra Toirano. Così ancora una volta la nostra regione dimostra di essere una delle zone d’Europa più intensamente popolata dall’uomo primitivo.

Ma andiamo per ordine:

La prima impronta umana- All’interno della Grotta della Bàsura (strega, in italiano) sono stati rinvenuti importanti resti di orso delle cavarne ( vissuto circa 30.000 anni fa) e, nella parte più interna (Grotta inferiore di S. Lucia) sono state trovate impronte di uomo preistorico , impresse su uno strato di fango che si è poi cristallizzato, vissuto circa 12.000 anni fa.

Impronta del piede di uomo preistorico fossilizzata nella grotta di Toirano
Impronte di piede umano nella grotta di Toirano
Studio con fotogrammetria dell’impronta umana

Gli individui che abitavano la grotta e i dintorni circa 14.000 anni fa vivevano preferibilmente nella parte vicina alla sua apertura, per sfruttare la luce del giorno e, contemporaneamente, il riparo da eventi atmosferici. La loro economia si basava sulla caccia (sono stati ritrovati anche resti di orsi, bisonti e di altri animali di grossa taglia) e sulla raccolta di ciò che la natura offriva spontaneamente. Gli studiosi vi hanno riportato alla luce numerose ossa di animali di diverse specie e tracce di impronte umane.

Vita di famiglia in una caverna- L’analisi dei settori della grotta “Corridoio delle impronte” e “Sala dei Misteri” nella grotta della Basura a Toirano ha rivelato che non si tratta di un’orma isolato, ma di una vera e propria serie, disposte secondo un preciso ordine. Le orme sono infatti riconducibili a una famiglia di cinque individui, 2 adulti e a 3 bambini, il primo con piedi di piccole dimensioni (L= 13.50 cm), il secondo con piedi più grandi e snelli (L= 17.73 cm), l’ultimo con piedi grandi (L= 21.5 cm) e dita divaricate. Le misure biometriche acquisite mediante fotogrammetria 3D sono state utilizzate per ricostruire statura ed età. Ne è risultato che le orme sono state impresse da un bambino alto circa 87 cm e di età inferiore ai quattro anni, da un bambino di sei-sette anni alto circa 115 cm e da un preadolescente di circa undici anni alto circa 135 cm. Per quanto riguarda i due adulti, hanno piedi più grandi e forti (L=22.8 e L=25.7) e si stima che potessero essere alti rispettivamente 148 cm e 167 cm.
Il gruppo si muoveva compatto, in fila indiana e costeggiando la parete, probabilmente per avere una maggiore sicurezza nell’oscurità della grotta rischiarata solo da fievoli torce di legno di pino. [Tiziano Franzi, Le tribù preistoriche ä Liguria, Erga ed., Ge, 2024]

Ricostruzione scientifica del posizionamento degli abitanti all’interno della grotta, durante il loro percorso interno, secondo la rilevazione delle impronte ancor oggi visibili

Cane e uomo insieme- Una ricerca appena pubblicata sulla rivista scientifica  Quaternary Science Review da un team di studiosi delle Università di Roma, Genova e Pisa rivela che nelle grotte di Toirano sono custodite le tracce più antiche d’Europa di una convivenza e interazione diretta tra un gruppo di esseri umani e un cane domestico: le impronte fossili rinvenute alla Bàsura, risalenti a 14.400 anni fa, rivelano il passaggio di un canide al fianco di un gruppo di adulti e bambini del Paleolitico, impegnati a esplorare gli anfratti più profondi del sistema ipogeo.

Le impronte di canide sono state analizzate con tecniche come la fotogrammetria e la morfometria avanzata e ricondotte a un unico esemplare, che in alcuni punti calpesta le impronte degli umani, mentre in altri avviene il contrario, a dimostrazione del fatto che tutti si trovavano nella grotta contemporaneamente. Secondo i calcoli effettuati, questo cane del Pleistocene pesava circa 39 chili, era alto 69 centimetri alla spalla e lungo 108.

La più antica presenza di cani in contesto umano, nel nostro continente, era finora rappresentata dal ritrovamento di ossa in una cava ad Oberkassel, quartiere di Bonn, in Germania, datata circa 14.200 anni fa, vale a dire duecento anni dopo la passeggiata comune all’interno della grotta di Toirano.

Rilevamento delle impronte di uomini e cane
Le impronte di uomo e cane

Lo studio ha preso in esame 25 impronte fossili di canide, che sono state analizzate con tecniche come la fotogrammetria e la morfometria avanzata, per poi essere confrontate con quasi un migliaio di orme lasciate da moderni cani domestici e lupi in condizioni controllate. I risultati delle analisi dimostrano che tutte le impronte di canide nella grotta “appartengono a un unico individuo, un cane adulto di circa 40 chili, alto quasi 70 centimetri al garrese, che seguiva da vicino il gruppo umano”, osserva Romano, professore di Paleontologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza.

Convivenza e collaborazione- “Le sovrapposizioni reciproche tra le impronte umane e canine rappresentano una prova inequivocabile della contemporaneità e quindi della relazione stretta fra i due. Per la prima volta possiamo osservare non solo la presenza del cane accanto agli esseri umani, ma un momento preciso della loro stretta interazione, cristallizzato nelle impronte”. Le tracce mostrano una sequenza di passaggi incrociati: in alcune zone il cane calpesta le orme umane, in altre avviene il contrario. Questo scambio bidirezionale, distribuito in più ambienti della grotta, è la chiave che dimostra come l’animale partecipasse attivamente all’esplorazione

Le impronte raccontano una scena chiara: in alcuni punti il cane cammina sulle orme umane, in altri sono gli uomini a calpestare le sue. Questo continuo scambio, visto in vari punti della grotta, è – secondo gli autori dello studio – una prova concreta della convivenza e collaborazione tra uomo e cane già nel Paleolitico superiore. “Per la prima volta possiamo vedere non solo la presenza del cane accanto agli uomini, ma un momento preciso della loro interazione”, sottolinea Romano.

Questo ritrovamento apre nuovi scenari sul processo di addomesticamento del cane. Secondo gli studiosi, la collaborazione tra uomo e animale potrebbe essere nata proprio in momenti come l’esplorazione di grotte o la ricerca di risorse. “Queste tracce ci raccontano di un legame che nasce da una relazione pratica, fatta di bisogni condivisi”, commenta uno dei ricercatori.

Vicino al borgo di Toirano, la Grotta della Bàsura è già famosa per le sue pitture rupestri e le sue testimonianze paleolitiche. Ora si aggiunge un nuovo capitolo: la prova diretta del più antico rapporto tra uomo e cane mai visto finora. Un dettaglio che, come ricorda Romano, “ci restituisce un’immagine vivida della vita quotidiana dei nostri antenati”.

La ricerca continuerà nei prossimi mesi con altre analisi sulle impronte e sui reperti trovati, nella speranza di capire meglio come funzionava questa antica convivenza.

Tiziano Franzi


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