Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale, l’esperienza dell’imprenditrice turistica Erika Noberasco: da 30 anni al lavoro, sì alla Tassa di Soggiorno. Non più esclusi dal richiamo di “Ligurian Riviera. Meglio tardi che mai


Era il 2016 quando esplosero le primE polemiche sulla imposta di soggiorno a Ceriale. All’epoca riguardavano principalmente le strutture ricettive e veniva considerata dannosa per il turismo.

Per lo storia, a Ceriale si iniziò a versare l’Imposta di soggiorno, con la nascita dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo nel 1970. Il primo presidente, Carlo Camino, socialista, è stato anche sindaco e assessore provinciale. All’epoca con la collaborazione di Camino,  Nello Cerisola, Giovanni Magnetto,  Emilio Ravina,  Giuseppe Vairo, venne  pubblicato il volumetto-guida turistica ‘Storia di Ceriale‘, diffuso gratuitamente in 4 mila copie.

Un’imposta che, nelle località di mare della riviera di ponente e levante, non è richiesta solo nel Comune di Andora dove non viene applicata neppure l’addizionale comunale Irpef e i parcheggi sono gratuiti.

Si può paragonare Andora ( 7.246 residenti), con il suo porto turistico e l’indotto, 33 spiagge libere (da record in Liguria), circa 18o tra strutture ricettive e commerciali, artigianali, seconde case e molte ville, con Ceriale? Diciamo che Ceriale per 4 mesi all’anno, nella stagione estiva, può offrire il maggiore ‘parco acquatico‘ (Le Caravelle, 50 dipendenti) della Regione. Ceriale che per gli amanti della natura, oltre alla spiaggia, dispone della Riserva Naturale Regionale del Rio Torsero. E che negli ultimi anni ha spinto le manifestazioni turistiche, alcune di un certo livello ed un piacevole richiamo degli ospiti in vacanza. Irrealistico credere che possano trasformarsi in richiamo, ovvero scelgono la località per gli eventi  che peraltro vanno a gara da una città all’altra. Contrariamente a quelle realtà che ospitano manifestazioni, con diverse tematiche, e hanno una durata non inferiore alla settimana.  Si pensi solo alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, da ottobre a dicembre, con un richiamo mondiale, e che nel tempo ha prodotto la nascita di strutture ricettive di buon livello, fino ai 5 stelle lusso e di pari passo centinaia di ristoranti. Il tutto in un’area sempre più estesa delle Langhe e del Monferratio. Tartufi, ristorazione, vino, outodoor e bike. Una stagione lunga fino a dieci mesi e migliaia di posti di lavoro per giovani e meno giovani, un’offerta lavorativa che non potendo essere soddisfatta dagli italiani, si ricorre e personale dell’est europa: romeni, moldavi, bulgari, macedoni, servi, montenegrini, bosniaci.

Ceriale che quanto a tradizionali strutture alberghiere è rimasta con due hotel in centro e un mini albergo-ristorante ai confini di Albenga. Ceriale che offre residence di buon livello, alcuni direttamente sul mare, oltre ai camping, dal litorale alla periferia della frazione Peagna. Il paese che purtroppo resta privo, esclusi pochi mesi estivi, di un bar. Il chiosco della Pro Loco- Comune non decolla da tempo. I visitatori, in assenza di WC, devono arrangiarsi.

Ceriale che, negli anni, si è dotata di una nuova passeggiata a mare da ponente a levante, ma sarebbe ingenuo far credere che possa essere un potenziale richiamo turistico o favorire la tanta predicata, lungo la Riviera, destagionalizzazione. Il turismo invernale è quasi scomparso pure da località (Loano e Bordighera) che pullulavano di ospiti da dicembre alla Pasqua. Ora c’è l’unico vero esempio di destagionalizzazione a Finale Ligure per via del richiamo (anche nei paesi nordici) turistico mountain bike, un’attività che può rientrare nel turismo outdoor e nel cicloturismo. E ancora il turismo di arrampicata. 

Quali sono i punti di forza di Ceriale che avrebbe potuto sfruttare già da anni? Non sono molti. Uno è certamente un potenziale di fatto sottovalutato quanto a vera priorità. Chiamiamolo il percorso panoramico a mezza collina. La Costa Azzurra prediletta dai turisti italiani e non solo, ha Les trois corniches.  Ebbene se non bisogna illudersi di poter copiare Finale Ligure o la Costa Azzurra.

E’ stato un errore, che si è trascinato da un’amministrazione all’altra, mettere in secondo, terzo piano (vedi le sue più che precarie condizioni) non puntare su un percorso collinare con caratteristiche abbastanza rare. Nella valorizzazione si poteva creare un trait d’union con gli operatori turistici, coinvolgendoli in un’altra risorsa ambientale, la valletta della Riserva naturale regionale del rio Torsero, un giacimento unico in Liguria studiato già dal principio dell’Ottocento.

Luigi Giordano, quattro mandati da consigliere comunale, due all’opposizione, vice sindaco con la giunta di Luigi Romano e con l’attuale sindaco Marinella Fasano, entrato in rotta di collisione a metà mandato – non si stanca di ricordare il suo primato delle preferenze elettorali-  ha subito dichiarato di essere contrario all’Imposta di soggiorno che avrebbe un impatto negativo sul turismo e sull’economia locale. Non solo, è bastato l’istituzione a pagamento dei parcheggi (una quarantina) lungo la Pineta, per sbandierare lo slogan ‘Ceriale è diventato il paese delle tasse’.

Esperienza di un’imprenditrice turistica- Erika Noberasco. Il suo pacato e documentato commento via social –

Erika Noberasco albergatrice di una struttura che ha raggiunto mezzo secolo di vita 

Non è mia abitudine commentare su Facebook, ma mi permetto di rispondere perché ritengo sia giusto fare un po’ di chiarezza. Personalmente lavoro nel mondo del turismo da oltre 30 anni e sono responsabile di una Struttura ricettiva di famiglia attiva da oltre 50 anni.

Dal 2017, i comuni turistici della Provincia di Savona aderendo al Patto del turismo sono capofila di un progetto di gestione della tassa di soggiorno che è stato poi apprezzato anche da altre provincie italiane. E’ bene sapere che una parte del gettito della tassa pagata dai turisti che soggiornano regolarmente nelle varie strutture ricettive è destinata alla promozione territoriale della “Ligurian Riviera”, ovvero quel tratto di costa che avrete visto sicuramente sulle varie cartine dove aimè il bollino di Ceriale non esisteva, balzando da Borghetto direttamente ad Albenga.
Questo permetterà di essere inseriti in un circuito che darà visibilità al paese anche all’estero.
Naturalmente abbiamo perso molto tempo, siamo indietro rispetto ad altri paesi ma… concordo con Calcagno Gianbenedetto, l’importante è partire e il cambio di passo in un’amministrazione che ha a cuore le attività del territorio si vede anche dall’apertura alle nuove opportunità.
Veniamo ora al discorso sulla mancanza di alberghi. Rappresento la delegazione locale dell’Unione Provinciale Albergatori, solo nella nostra “piccola” delegazione di Ceriale, fra residence, aparthotel, case vacanze, alberghi e camping village generiamo oltre 80.000 presenze turistiche all’anno. Ospiti che portano un reddito su tutto il territorio. Questo permette la prosecuzione delle nostre attività che comunque “nel loro piccolo”, offrono lavoro anche ad abitanti del paese. Sono certa che tutte queste polemiche e allarmismi siano solo la conseguenza di una non corretta conoscenza del funzionamento di un’imposta che comunque non grava né sui residenti, né sui proprietari di seconde case che le utilizzano per le loro vacanze.
La parte di tassa destinata al progetto promozionale di Ligurian Riviera servirà anche a finanziare iniziative come la Tourist Card, con la quale i turisti potranno viaggiare gratuitamente su tutti gli autobus TPL spostandosi da un paese all’altro senza intasare ulteriormente il traffico. Certo sembrano tutte piccole cose ma, in confronto al “nulla” ritengo possa essere un buon inizio”.  (L.Cor.)
CERIALE: LA ‘CARTA DI IDENTITA’ TURISTICA’ NEL 1970

L.Corrado

L.Corrado

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