DA ADNKROS – AGENZIA di stampa- “Non conta il ‘quando’, ma il ‘quanto’. Bisogna mangiare poco”. Sono le parole del professor Silvio Garattini, direttore dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. A ‘La volta buona’, si parla di alimentazione e salute. Garattini ridimensiona l’efficacia dei vari digiuni.

“Alla fine, è questione di abitudini. Se uno ha poco tempo a mezzogiorno, mangerà poco a pranzo. Se ha più tempo a disposizione, concentrerà l’alimentazione lì. Ma l’importante in generale è mantenere l’organismo ad un ritmo costante e mangiare poco, come dicevano i nostri nonni: bisogna alzarsi da tavola con un po’ di fame, oggi è più complicato perché i frigoriferi sono sempre pieni. Uno dei segreti della longevità è mangiare poco”, dice, prima di ‘gelare’ lo studio con una risposta sul celeberrimo bicchiere di vino che accompagna il pasto: “Il vino è cancerogeno, contiene alcol. In Italia c’è una cultura del vino, ma” come effetti “non cambia niente tra vino rosso o vino bianco. E’ difficile per noi accettare questa idea vista la nostra cultura. Molti stanno lavorando per produrre il vino dealcolato”. Capitolo ‘dolci’: “Il cervello ha bisogno di 90 grammi di zucchero al giorno, dipende sempre dall’equilibrio complessivo dell’alimentazione. Se si mangiano poco altre cose, ci si può concedere un dolcetto. Se si mangia relativamente poco, il dolce si inserisce nelle calorie della giornata”.
Aggiungiamo che medici di famiglia e specialisti consigliano di non superare uno-due bicchieri a pasto.
I DANNI AI PRODUTTORI- LA LEGGE SALVINI HA GIA’ PROVOCATO UN CROLLO DEL 30% DEL CONSUMO DI VINO AL RISTORANTE. LE INFORMAZIONI DEGLI ADDETTI AI LAVORI SOSTENGONO CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE CANTINE LIGURI ABBIA UN NOTEVOLE INVENDUTO. Forse è utile far presente che molti ristoratori praticano un ricarico non alla portata di tutti i loro commensali. E non parliamo solo dei ‘vini di nicchia’ o ‘superiori’.
Si tenga inoltre conto che il prezzo di vino Doc e IGP della Liguria, in particolare il ponente, non è inferiore ai 9,50€ alla bottiglia. Prezzo praticato dai viticoltori che riforniscono i supermercati. Se può confortare c’è un’altra regione d’Italia con una produzione ed una viticoltura molto più estesa che in Liguria, ovvero l’Alto Adige. Ormai da un paio d’anni, almeno nei supermercati liguri, è difficile trovare bottiglie di vino dell’Alto Adige e se in rari casi si trovano, i prezzi più bassi ricalcano quelli liguri. Ovvero sopra i 9 euro.
Mentre lasciano molto a desiderare i prezzi di Dolcetto e Barbera di provenienza da cantine del Piemonte. Sempre al supermercato si possono acquistare a 4,5 € a bottiglia, ancora meno a chi vende sfusi i due vini. Si aggiunga che anche il cuneese e l’astigiano dove è in grande espansione l’industria turistica, soprattutto di stranieri, di pari passo con la ristorazione, sono alle prese con un brusco calo di invenduto, non solo quello a prezzi più popolari.
