A Trucioli.it, ho letto con interesse i due articoli sulla morte, a Borghetto S. Spirito, di Mariolino Acampora. Il secondo del 2014, ho notato un’inesattezza.

I “Guerra” non ci siamo estinti. Vivi e vegeti, nipoti e pronipoti di Luigi “Ciccio” Guerra, orfanello, classe 1899, capitano di imbarcazione emigrato a Ceriale negli anni Trenta, facendo la traversata in barca, seguendo la linea di costa. Sicuramente uno dei primi cetaresi a trasferirsi a Ceriale, poi raggiunto dal resto della famiglia. Socialista, non prese mai la tessera del Partito Nazionale Fascista.
Non ha più figli in vita, perché sono tutti morti abbastanza giovani, almeno per l’aspettativa di vita che si è raggiunta nel Novecento. Tra loro c’era nonna Fiorenza “Fiorina” (classe ’35, anche se lei si toglieva sempre almeno un anno), che ha sposato un altro pescatore cetarese, anche lui orfanello, Antonio Bianco, per mezzo secolo capitano (“Capitano” era anche il suo soprannome di famiglia) di imbarcazione nel porto di Loano. Se non sbaglio, con “Regina Sofia”, “Maria Alfonso” e infine “San Gennaro“. Il loro terzogenito Pierluigi Bianco è il titolare dell’unica pescheria (L’angolo Blu) di Ceriale e forse è uno dei pochi cetaresi ad avere ancora un’attività commerciale a Ceriale.
