Il Secolo XIX ha ‘ufficializzato’ ciò che finora era rimasto quasi in sordina. Tra le associazioni degli agricoltori locali, la Cia è la più possibilista a trasferire il ‘baricentro di Albenga in frazione Bastia‘ e chiede di «Superare i vincoli di destinazione d’uso dei terreni. Ridurre i disagi». La Confagricoltura è allineata per il ‘sì’ con la destra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), il Pd, parte della sinistra, sindacati (Cgil, Cisl, Uil), Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Bagni Marini, agenzie immobiliari, tiepidi gli albergatori dopo un ‘sì’ iniziale.

ANCORA L’ARTICOLO a firma di Luca Rebagliati . “Sos Coldiretti: «È a rischio il 10% della Piana coltivata col raddoppio ferroviario».

«La Piana di Albenga non è solo un’area agricola, ma un ecosistema complesso che unisce produzione, paesaggio e comunità – aggiunge Micaela Pizzo, dirigente di Coldiretti Albenga -. Spostare la ferrovia nella Piana significherebbe interrompere la continuità produttiva delle aziende, distruggendo un equilibrio costruito in decenni di lavoro. Chiediamo che si ascoltino i territori e si valutino alternative».

Più possibilista la Cia, allineata alle richieste del sindaco ingauno, Riccardo Tomatis, con l’obiettivo di ridurre al massimo i disagi e il “consumo” di suolo agricolo. «In accordo con le richieste di salvaguardia del comparto agricolo avanzate dal sindaco Tomatis – affermano il presidente Sandro Gagliolo e il direttore Gianluigi Nario – chiediamo il superamento del vincolo di destinazione d’uso dei terreni già individuati per il ricollocamento delle aziende agricole espropriate. Riteniamo indispensabile tutelare le compensazioni e gli adeguati ristori per ogni impresa e produttore della filiera agricola».

E lascia perplessi la ‘sordina delle sordine‘ messa in atto dalla Confagricoltura Liguria con il presidente Luca De Michelis, 58 anni, di agiata famiglia loanese, dottore in agraria, imprenditore agricolo della Piana di Albenga dove conduce un’azienda di un ettaro a produzione monovarietale di dipladenia.Già presidente di Confagricoltura Savona, Presidente del Distretto florovivaistico ligure e presidente della FNP “florovivaismo” di Confagricoltura, è in carica dal 2017 come presidente ligure di Confagricoltura, rieletto per un secondo mandato nell’assemblea del 2020. Dal gennaio 2024 è presidente dell’Unione Unica Regionale (Confagricoltura Liguria). A La Stampa-Savona del 23 ottobre 2025 ha dichiarato: “Abbiamo chiesto un tavolo di confronto con RFI ove presentare le problematiche delle singole aziende”.
La strategia e il beneplacito della Confagricoltura al progetto di trasferimento dei binari avrebbe creato, senza clamori, più di una delusione tra gli associati e in parte minore tra componenti del direttivo. Si fa il nome, ad esempio, di Davide Michelini giovane imprenditore della maggiore azienda agricola di Borghetto S.Spirito e che fa parte, con il cugino Lorenzo (altra azienda agricola di prim’ordine) del Comitato Territoriale schierato contro lo scempio dei binari a monte, ai danni soprattutto del tessuto agricolo della più estesa e dinamica piana della Liguria. La piccola piana di Borghetto, comunque, vede poco meno di una decina di aziende, interessate, un paio destinate a ‘sparire’, in un caso con l’intero immobile di famiglia.
Passano in Consiglio comunale le osservazioni poste dal Comune di Albenga al progetto del Raddoppio Ferroviario: richiesta più tutela ai privati, una viabilità e mobilità sostenibile, servizi e spazi pubblici, un’attenzione particolare all’ ambiente e al comparto agricolo e molto altro. La minoranza, pur facendo dichiarazione di voto, decide di allontanarsi al momento della votazione.
Il sindaco Tomatis: “Comportamento insensato, sintomo di chi vuole mettere un piede nelle decisioni, ma al contempo non farlo. Abbiamo cercato di coinvolgerli convocando commissioni dedicate, ma non si sono mai presentati. Ora la minoranza si lamenta di essere stata esclusa. Forse avrebbero voluto partecipare a tavoli dove non era prevista la loro presenza e non a quelli dove davvero avrebbero potuto portare il loro contributo.”
Durante il Consiglio comunale di Albenga di mercoledì 29 ottobre 2025, sono state illustrate dalla dirigente dell’Ufficio tecnico, ing. Franca Briano, le osservazioni del Comune di Albenga al progetto del raddoppio ferroviario.
Il sindaco Riccardo Tomatis afferma: “Voglio innanzitutto ringraziare gli uffici che hanno lavorato attentamente per analizzare il progetto e presentare le nostre osservazioni, e il consigliere Raiko Radiuk, che ha portato un grosso contributo non solo come consigliere, ma anche mettendo a disposizione le sue competenze tecniche da ingegnere. Come Comune abbiamo predisposto osservazioni sia tecniche sia politiche, queste in particolare sono quelle riferite alle opere compensative che spettano, secondo il Codice degli Appalti (d.lgs. 36/2023), per la mitigazione dell’impatto ambientale e sociale che l’opera avrà sul territorio. Parliamo del 2% del valore dell’opera, pari a 50 milioni di euro, che chiederemo vengano dedicati in buona parte ad Albenga, proprio perché è il Comune che subirà maggiormente l’influenza dello spostamento.
Consideriamo che il raddoppio riguarda il tratto tra Finale Ligure e Andora, per una lunghezza complessiva di 32 km, di cui 25 in galleria e 7 fuori galleria, 5 dei quali nel territorio di Albenga”.
“Tra le altre osservazioni che mi preme sottolineare– sottolinea il sindaco – vi è la richiesta rivolta a RFI affinché tutti gli interventi sulla viabilità vengano realizzati prima della cantierizzazione dell’opera, per non sovraccaricare le strade del centro e delle frazioni”.
“Abbiamo inoltre chiesto che i privati che dovranno subire espropri (che chiarisco non stiamo votando in questa sede e che avverranno solo dopo un primo tentativo di trattativa bonaria che farà RFI) vengano indennizzati subito, in modo da non bloccare eventuali aziende che, grazie a quanto ricevuto, potranno riaprire la propria attività altrove”.
Un altro aspetto che ci sta a cuore è l’utilizzo che avrà la sede dell’attuale ferrovia che diventerà una pista ciclabile. Abbiamo proposto che parte del materiale di risulta dagli scavi possa essere usata per il ripascimento delle spiagge che costeggiano la massicciata ferroviaria. In quella zona, grazie al progetto dei moli, si sono già formate nuove spiagge, ma con un nuovo ripascimento potrebbero essere ampliate, proteggendo così la massicciata ferroviaria da eventuali mareggiate.”
Il sindaco di Albenga ha poi fatto un approfondimento in particolare sulle opere di mitigazione, precisando che le stesse saranno discusse in sede separata anche con Regione Liguria. “Siamo consapevoli dell’impatto dello spostamento a monte della ferrovia e, infatti, abbiamo chiesto molti interventi sul nostro territorio. Tra questi, quello di utilizzare l’area delle Vallette per il conferimento dello smarino. Tale area, nel 2022, è stata attraversata dal fuoco e pertanto servirebbe una deroga alla normativa vigente per permettere di trasformarla da boschiva in zona agricola e restituirla così al mondo agricolo. Tale osservazione è stata condivisa in particolare da Cia e Confagricoltura e pensiamo possa dare risposte importanti a questo settore.
Abbiamo inoltre chiesto la realizzazione di impianti sportivi, campi da calcio, l’ampliamento del polo scolastico, la riqualificazione dell’ex scuola di Bastia e la realizzazione di un acquedotto irriguo (anche se siamo stati rassicurati che non saranno toccate né danneggiate le falde acquifere del territorio).”
“Impedire questa operazione non è possibile: il nostro obiettivo è e deve essere quello di ottenere il più possibile in questo contesto” conclude il primo cittadino.
