Meriterebbe il premio ‘veggente 2025 o profeta’ se il titolo di un blog imperiese fosse di buon auspicio: “Mendatica, il Comune acquisisce l’immobile dell’ex pizzeria per il rilancio del paese e il contrasto allo spopolamento”.
Il Secolo XIX- Imperia, a sua volta, aggiunge qualcosa di ‘nuovo’. «L’ex pizzeria di Mendatica riaprirà come ristorante» A seguire: “La riapertura dell’ex pizzeria garantirà un servizio strategico (che significa di rilevante importanza per l’economia del paese ndr) e utile, sia alla popolazione residente che ai visitatori. Il locale sarà valorizzato mediante una gestione affidata a soggetti individuati attraverso strumenti di evidenza pubblica. «Restituire un’attività ristorativa al centro del paese rappresenta una risposta concreta a un bisogno avvertito da tutta la comunità – dichiara il sindaco Graziano Floccia – non intendiamo rassegnarci allo svuotamento del territorio, ma al contrario costruire le condizioni per una Mendatica viva e accogliente». L’amministrazione segnala inoltre il bando regionale, destinato alle nuove imprese nell’entroterra, che prevede contributi fino a 300 euro mensili per cinque anni a favore di attività che si insediano in locali sfitti e accessibili dalla strada.
Ancora più esplicito il titolo de LOKKIO neo quotidiano on line di Albenga targato massoneria: “Comune di Mendatica acquisisce l’ex Pizzeria per rilanciare il paese”.
Nessun dubbio e soprattutto, per quanto si legge, tutti esperti di quali siano gli strumenti idonei dell’abusato termine di ‘rilancio’, un po come accade anche per le ‘eccellenze’.
Sarebbe davvero un ‘miracolo’ per chi crede ai ‘miracoli’ se un paese montano potesse risorgere affidandosi alla ‘riapertura di un esercizio pubblico, sia bar, ristorante, pizzeria’. Come non è un’impresa facile e chi ha esperienza del mestiere può confermare, che dall’oggi al domani si trovi un privato che investe una certa cifra nella certezza di un ritorno economico che non deluda.
Mendatica, come altri paesi, ha innestato un costante retromarcia anche quando poteva contare su più attività ricettive e di ristorazione. Non sono i 300 € della Regione, né un affitto simbolico del locale destinato a esercizio pubblico, in grado di dare garanzie tali da poter dire “abbiamo ingranato la marcia giusta”. Dunque bando alle illusioni, restiamo con i piedi a terra, evitiamo facili trionfalismi, ne abbiamo vissuti già fin troppi, almeno chi ha una certa dimestichezza della storia reale delle nostre valle e soprattutto dei borghi montani. Gli annunci gloriosi di chi di volta in volta si trova al potere della Regione, della Provincia, dei Comuni, si può realizzate un volume.
Di una cosa siamo certi con la testimonianza di chi da 57 anni svolge il vecchio mestiere di giornalista: ben venga un ristorante e una pizzeria, una bar, mancherebbe altro, ma per favore: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Un proverbio che non si smentisce mai.
Un’altra buona notizia si legge in un comunicato stampa della Regione. “Mendatica, intervento di sistemazione e ripristino delle normali condizioni della strada comunale per Valcona Soprana (importo complessivo di 210mila euro, di cui 199.500 euro di finanziamento regionale)”.
E Valcona docet. Si legge cliccando sui motori di ricerca: “La struttura ricettiva di Valcona Soprana, a Mendatica, è stata inaugurata il 30 giugno 2024. Si tratta di un nuovo punto sosta e ristoro sorto su un antico “teccio” e l’intervento è stato finanziato dalla Regione Liguria. L’opera è pensata per valorizzare il turismo outdoor nella zona, fornendo un punto di riferimento per escursionisti e viandanti.
Troppi squilli di tromba in quella circostanza. Troppo sicuri di trovare un gestore che avrebbe sfruttato l’occasione giusta per rispondere al bando comunale. Assicurarsi la gestione. C’è qualcosa da imparare con umiltà e buon senso della ragione, che non è un pio ancorché sincero desiderio.