Prima la decisione dell’esproprio di un’area destinata a parcheggio pubblico. Ora dal ‘cappelloì è uscito, con l’Amministrazione del sindaco Scajola, un progetto edilizio di privati.
Il consigliere comunale di opposizione Luciano Zarbano, già Capo di Stato Maggiore del Comando Legione Carabinieri Liguria, si dice: ‘Sconcertante cambio di rotta’.

IMPERIAPOST.IT scrive: ‘Nuovo colpo di scena nella vicenda dell’area ex Granatini alla Foce, da anni al centro di una sorta di braccio di ferro fra privati e Comune per l’eliminazione dell’attuale stato di degrado. Dopo aver bocciato le proposte precedenti e approvato un progetto per la realizzazione di un parcheggio pubblico, con conseguente esproprio dell’area, ora il Comune ci ripensa, pronto ad esaminare un progetto presentato dai privati”.
L’area è di proprietà fa riferimento a Caterina Garibbo Siri e alla famiglia del consigliere di opposizione Edoardo Verda del PD.
Luciano Zarbano di ‘Imperia senza Padroni’, ha chiesto e ottenuto specifiche spiegazioni sulla vicenda. Ha sostenuto: “L’area ex Granatini, alla Foce del Caramagna, è l’emblema della lentezza e dell’incapacità amministrativa. Da anni si trascina tra polemiche, annunci, promesse e atti formali rimasti lettera morta. E parliamo di un’area che dovrebbe diventare verde con un con un parcheggio pubblico in una delle zone più congestionate della città. Il 21 marzo 2023 il Consiglio Comunale aveva già approvato in variante al piano regolatore, un vincolo preordinato all’esproprio, la demolizione dei ruderi e la realizzazione di parcheggi, aiuole alberate, illuminazione, impianti e segnaletica, oltre che una nuova pavimentazione, impianti di raccolta e smaltimento acque bianche. L’obiettivo era chiaro: sopperire alla mancanza di posti auto in un quartiere densamente abitato, pieno di attività commerciali e sottoposto a forte pressione soprattutto nella stagione estiva. L’Amministrazione aveva escluso ogni edificazione privata proprio per tutelare un contesto storico già saturo e privo di servizi.”
I proprietari avevano prima fatto ricorso al TAR contro l’ordinanza antidegrado e poi presentato un progetto di riqualificazione bocciato dalla Commissione Paesaggio.
Nel Consiglio del 25 febbraio scorso era arrivata anche la soluzione transattiva: 480mila europer acquisire l’area ed evitare l’esproprio forzatogià autorizzato dal Consiglio nel marzo 2023. In aula il sindaco aveva tuonato: “C’è un degrado vergognoso… Quello scempio deve sparire. Fa vergogna. Dobbiamo mettere del verde e fare posteggi a rotazione”. Parole forti, applausi facili.
Poi girava voce che l’Amministrazione comunale avesse cambiato ideasulla destinazione dell’area ex Granatini. Anche per la comparsa di un progetto di privati diversi dai proprietari, interessati all’acquisizione di quello spazio. Il consigliere Zarbano ha chiesto al Comune chiarimentisullo stato della proposta transattiva.
La risposta è stata: “l’Amministrazione ha ricevuto dall’attuale proprietà una proposta urbanistica – edilizia volta alla riqualificazione dell’area che prevede anche la realizzazione e cessione di una significativa area adibita a parcheggio pubblico. Per questo motivo è stata sospesa la proposta di acquisizione dell’area in oggetto”.
Per Zarbano “una risposta sconcertante“ e aggiunge: “Dopo aver bocciato il progetto dello stesso proprietario, imposto un vincolo, deliberato l’esproprio, stanziato 480mila euro e definito l’area “una vergogna”, si torna a trattare con quel proprietario… e si sospende l’acquisizione. Un’inversione a U che definire singolare è un eufemismo. E allora le domande sono inevitabili: che fine ha fatto quel “degrado vergognoso” da “far sparire”? Che senso aveva allora deliberare un esproprio, se poi si cambia idea? Perché si sospende una procedura già avviata per rincorrere l’ennesima proposta privata dopo anni di immobilismo e rifiuti? Chi ha deciso questo cambio di rotta e nell’interesse di chi? I cittadini meritano risposte, non giravolte”.
