L’l’intervista del giornalista i Michele Santoro a Marwan Barghouti, nel 2001, durante la seconda Intifada dopo il fallimento degli Accordi di Oslo, che mi pare interessante e merita una riflessione nel dibattito di questi giorni.

Ascoltando le risposte di Barghouti si può constatare come già allora i Palestinesi resistevano all’occupazione, avevano riconosciuto lo Stato di Israele e venivano massacrati come oggi. Anche allora gli Ebrei israeliani, allora il Primo ministro era Ariel Sharon, non volevano la pace e non rispettavano le tregue perché non volevano rinunciare all’occupazione ed alla colonizzazione della Palestina per la costruzione dello Stato ebraico secondo il progetto del sionismo politico.
Marwan Barghouti, rispettato da tutte le fazioni palestinesi e dirigente unificante, favorevole ad una convivenza tra Palestinesi e Ebrei israeliani, avrebbe potuto essere rilasciato negli scambi di prigionieri avvenuti in questi giorni tra Hamas e il governo Netanyahu, ma nonostante le insistenza di Hamas, il governo Netanyahu ha rifiutato il suo rilascio, sapendo che con il suo carisma avrebbe potuto dare un grosso contributo alla costruzione di una rappresentanza palestinese per trattative di pace , è infatti considerato il Mandela palestinese e quindi considerato pericoloso.
In questi giorni é in corso su Change.org un Appello di giuristi, politici intellettuali per la liberazione di Marwan Barghouti, vessato, picchiato e umiliato, in pericolo perché le torture sono un fatto comune nelle carceri israeliane in cui é rinchiuso da 23 anni con l’accusa di 5 ergastoli che gli sono stati inflitti da tribunali israeliani che considerano terrorista tutti i palestinesi che si ribellano all’occupazione, ma Marwan Barghouti, Segretario di Fatah e Parlamentare palestinese é un resistente, un partigiano che lotta per la sua libertà e quella del suo Popolo, come un tempo i partigiani italiani contro i nazifascisti e non ha mai riconosciuto i Tribunali dell’occupante.
Marwan Barghouti é nato a Ramallah 66 anni fa, Entra in Fatah, la principale forza di resistenza palestinese alla colonizzazione israeliana, all’età di 15 anni. Arrestato per la prima volta a 18 anni, impara l’ebraico in carcere, dopo la liberazione si laurea in Storia e poi in Scienze politiche. E’ uno dei principali capi della prima Intifada nel 1987 e, dopo gli Accordi di Oslo del 1994, viene eletto Parlamentare nel 1996 e diventa capo del Tanzim, il braccio armato della Resistenza di Fatah. Catturato nel 2002 a Ramallah, viene processato da un tribunale israeliano, non riconosciuto da Barghouti, e condannato a 5 ergastoli come terrorista, ma Marwan é sempre stato un resistente, un combattente per la sua libertà e quella del suo Popolo, come é evidente in questa intervista di Michele Santoro nel 2001, pochi mesi prima del suo arresto, durante l’operazione militare israeliana “Scudo protettivo“, una delle tante operazioni terroristiche contro la popolazione gazawi nel corso di un genocidio che secondo lo storico Ilan Pappé é iniziato già nel 1948 con la Naqba e si conclude con il genocidio attuale, riconosciuto dalla Commissione d’Inchiesta dell’Onu. Nell’intervista Barghouti chiarisce perché Arafat respinse, nel 2000 a Camp David, le proposte di Ehud Barak e come Israele usa gli omicidi extragiudiziali illegali.
Marwan Barghouti, considerato per il suo carisma e per la sua attività il Nelson Mandela palestinese, potrebbe unire le fazioni palestinesi e costruire una rappresentanza palestinese in grado di partecipare a trattative di pace, ma proprio per questo é considerato un pericolo dal governo Netanyahu che ha negato il suo rilascio nelle trattative di questi giorni con Hamas per lo scambio dei prigionieri..
In questi giorni un gruppo di giuristi, politici, intellettuali italiani ha lanciato un Appello-Petizione su Change.org per la liberazione di Marwan Barghouti.
Marwan Barghouti, considerato per il suo carisma e per la sua attività il Nelson Mandela palestinese, potrebbe unire le fazioni palestinesi e costruire una rappresentanza palestinese in grado di partecipare a trattative di pace, ma proprio per questo é considerato un pericolo dal governo Netanyahu che ha negato il suo rilascio nelle trattative di questi giorni con Hamas per lo scambio dei prigionieri..
In questi giorni un gruppo di giuristi, politici, intellettuali italiani ha lanciato un Appello-Petizione su Change.org per la liberazione di Marwan Barghouti.
