Trucioli

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Noli: si ritorna a parlare di tunnel a Capo Noli (o forse non si è mai smesso?)


Martedì 7 ottobre 2025 sul quotidiano “Il Secolo XIX” si è ritornato a parlare del Tunnel a Capo Noli.

di Marco Genta

Su questo blog ci sono parecchi articoli che si occupano del Tunnel a Noli, oltre al sottoscritto (vedi, tra gli altri, l’articolo sul numero 58 del 17/10/24 e l’articolo sul numero 31 del 14/03/2024) hanno scritto anche il Comandante Carlo Gambetta e l’Ing. Giovanni Toso (articolo sul n. 27 del 16/02/2023).

Non essendoci stata alcuna frana in questo periodo non si capisce come mai sia “uscito” questo articolo (lo si riporta in calce). Forse per far credere come l’intervento del tunnel sia assolutamente necessario ed urgente? Ma si ricorda, come più volte scritto, che il tratto ove negli ultimi due anni si sono verificate frane non riguarda l’Aurelia sotto Capo Noli nel Comune di Noli, bensì il tratto successivo nel Comune di Finale Ligure (l’ultima frana a Capo San Donato, ove ancora oggi si è costretti a percorrere un tratto a senso unico alternato e, notizia di questi giorni, dal 26 ottobre si riprenderà la circolazione normale).

Forse si è nuovamente scritto del tunnel perché la Regione Liguria sta’ portando avanti il progetto della Ciclovia Tirrenica e 10 giorni fa la stampa locale si era occupata del tratto di Ciclovia posta più a ponente. Sul sito “ImperiaPost.it” del 02/10/2025 ho letto la critica dei Sindaci di Diano Marina, San Bartolomeo al Mare e Cervo che precisavano come, in relazione ai lavori della ciclovia sui loro Comuni, non fossero stati menzionati nel Comunicato stampa fatto dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Imperia (vedi articolo a fondo pagina)

Pertanto, forse in risposta a tale critica, con l’articolo sul “Il Secolo XIX”, si è voluto far vedere come, nel tratto di Capo Noli, le amministrazioni locali (Noli e Finale) vengano sempre citate e siano d’accordo con il tunnel.

Nell’articolo, poi, si riporta che “Anas ha già avviato i contatti con i Comuni di Noli e Finale, con la Provincia e la Regione per definire un protocollo di intesa per la proprietà e la gestione di quel tratto di Aurelia”. Occorre, però, per precisione, notare come la fase della “definizione” del protocollo di intesa sia ormai superata. Infatti, le parti (Provincia di Savona, Comune di Noli e Comune di Finale Ligure) hanno già sottoscritto il protocollo di intesa in data 6 febbraio 2025. Pertanto, l’articolo, oltre a riportare fatti non nuovi, ne riporta altri ormai superati.

Del Protocollo d’intesa se ne era già occupato subito Trucioli.it nell’articolo sul n. 69 del 09/01/25 ove veniva anche pubblicata la Delibera della Giunta Comunale di Noli n. 98 del 18/12/24 che aveva approvato la bozza del Protocollo d’intesa e nell’articolo pubblicato sul n. 75 del 20/02/25 con allegata la richiesta di annullamento in autotutela presentata dal WWF. Richiesta che era stata respinta.

A Noli, appena si era venuti a conoscenza di tale protocollo di intesa, se ne era discusso ed i Consiglieri di minoranza avevano programmato di fare un’apposita assemblea pubblica per portare a conoscenza tutti i cittadini del contenuto di tale protocollo e della sua valenza giuridica. Io, nella mia veste di legale, ero stato contattato affinché facessi un intervento nell’Assemblea che si stava organizzando. Ho accettato volentieri, in prima battuta perché era un’iniziativa che le due “forze” della minoranza in Consiglio Comunale organizzavano congiuntamente e, per me, poteva anche essere un primo momento per vedere se queste due forze potevano lavorare insieme in modo da avere, per le future elezioni Comunali del maggio 2027, due sole liste (con una nuova lista che abbia un nuovo approccio per affrontare le problematiche di Noli, con idee nuove superando quelle posizioni, anche politiche, che a Noli da sempre portano a rimanere fermi e a non risolvere i problemi) e non tre. Poi, ho anche accettato in quanto, visto il contenuto del Protocollo d’intesa, vi erano argomenti molto interessanti da far emergere ed incongruenze.

Tale assemblea doveva essere organizzata prima di Pasqua, ma, vista la richiesta di annullamento presentata dal WWF (sopra citata), si decideva di rinviarla in attesa delle risposte dei tre Enti interessati. Quando le risposte arrivarono, venne stabilita una data a giugno, ma alla fine non si fece nulla. Peccato perché la cittadinanza, a mio parere, doveva essere informata in quanto, viste anche le tre risposte, vi è un aspetto che vincola in modo eccessivo (e contrario allo spirito di un Protocollo di intesa) proprio il nostro Comune!

Prima di spiegare cosa intendo per “vincolo eccessivo”, occorre dare alcune nozioni generali sul Protocollo d’intesa che si può definire come “un documento che ha valore di indirizzo ed è finalizzato ad orientare le successive azioni strategiche su obiettivi condivisi dalle parti che lo hanno stipulato, obiettivi che corrispondono ad interessi comuni”.

Il protocollo d’intesa rientra tra gli accordi che secondo l’art. 15 L. 241/90 le Pubbliche Amministrazioni possono concludere tra loro per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune.

Il protocollo d’intesa è una semplice dichiarazione di intenti che non può prevedere già di sostenere delle spese. Il protocollo non ha valore attuativo, ma per la programmazione e l’esecuzione di ogni attività rimanda a una apposita convenzione che deve essere stipulata tra le parti. La convenzione, dunque, a differenza del protocollo, entra nei minimi dettagli dell’attività e ne definisce, tra le altre cose, i responsabili, gli obiettivi, i contenuti, le modalità di svolgimento, la durata e le risorse finanziarie messe a disposizione.

Non rientra tra quelle forme di contratto “tipiche”, cioè che hanno elementi costitutivi fissati dalla normativa, ma il contenuto è, per così dire, “libero

Proprio perché il suo contenuto è libero, le parti decidono quali condizioni inserire (la bozza predisposta dalla Provincia ed approvata dalla Giunta del Comune di Noli prevedeva alcuni punti da completare). Se si legge il Protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Noli si vede come questo abbia deciso di accettare la condizione inserita alla clausola n. 7 che impegna in modo eccessivo il Comune sotto due aspetti: 1) temporalmente è stata stabilita una durata di 5 anni; il Sindaco Repetto, pertanto, ha già “impegnato” Noli oltre al suo mandato e vincolerà anche il Sindaco che subentrerà a maggio del 2027; 2) la possibilità di recedere è prevista soltanto per giusta causa come disposto dall’art. 2119 c.c. (norma che prevede la risoluzione di un contratto di lavoro “qualora si verifichi una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria  del rapporto”). Solitamente nei protocolli di intesa si prevede che la risoluzione possa avvenire, senza un grave motivo, e con un semplice invio di raccomandata AR o, al massimo, si può prevedere una risoluzione dietro pagamento di una penale.

Secondo me il motivo di una clausola così “stringente” è solo uno: il Comune di Noli, quando era in carica come Sindaco il Dott. Niccoli, aveva manifestato, con delibera di Consiglio, la contrarietà alla costruzione del tunnel e, soprattutto a prendersi in carico la manutenzione della dismessa via Aurelia. Occorreva, pertanto, ora dare delle garanzie (alla Regione?) che Noli fosse favorevole al tunnel ed il prossimo Sindaco non cambiasse idea. Ed ecco, pertanto, una clausola che vincola il Comune di Noli al tunnel e a prendere in carico la manutenzione della Via Aurelia. Con questo protocollo di intesa, pertanto, il Comune si assume l’onere di future spese e, cosa più grave, senza neppure sapere quanto saranno queste spese!

Si è spiegato come il Protocollo d’intesa sia, in pratica, una manifestazione di intenti e, pertanto, proprio perché ha questa caratteristica, normalmente nei protocolli d’intesa si prevede la costituzione del c.d. “Comitato di coordinamento” costituito da dei rappresentanti delle singole parti sottoscriventi in modo che questo Comitato (formato da tecnici) elabori delle proposte per la redazione della “convenzione” o dell’”accordo quadro”. Perché in questo caso non è stato previsto? Ci deve essere “autonomia” decisionale e non essere vincolati dal Comitato dei tecnici?

Tutto si spiega, non interessa il tunnel, ma la Ciclovia tirrenica, parte del percorso è già presente a levante, quello a ponente è in fase di completamento, rimane scoperto il tratto di Capo Noli. Questo protocollo dà una garanzia per la futura realizzazione della pista ciclabile. Sicuramente è un bel progetto, ma allora mi chiedo; se il tunnel non è necessario (non risolve il problema delle frane sul tratto di Aurelia che ora è più colpito nel territorio sul Comune di Finale), se per il breve tratto di Aurelia a Capo Noli il problema delle frane si può risolvere con una paramassi (in altre occasioni ho già illustrato delle valide, moderne e poco impattanti “gallerie aperte a sbalzo”), perché non utilizzare per la ciclovia Tirrenica il vecchio percorso della ferrovia utilizzando la  galleria dismessa?

Quanto appena proposto, a mio parere, risolverebbe tutti i problemi con costi assai più bassi e, soprattutto, senza iniziare la costruzione di un tunnel con tutti i problemi connessi e senza sapere quando finirà e se c’è la copertura finanziaria per l’intera opera! In merito alla ciclovia, trattandosi di un’opera a livello nazionale e di ampio respiro: perché non costituire un’apposita società che la gestisca? In questo modo sarebbe questa società che avrebbe in carico le spese di manutenzione per tutto il suo lungo tratto tirrenico e non i singoli Comuni che hanno poche risorse finanziarie e neppure sufficienti per le loro necessità più urgenti. Così facendo il protocollo d’intesa si potrebbe risolvere ex art. 2119 c.c. in quanto con la costituzione di detta società si verificherebbe una condizione che non ne consente più la prosecuzione.

Su queste tematiche mi auguro di potermi relazionare in modo costruttivo ancora con le due minoranze consiliari in vista delle future elezioni.

Concludo questo mio intervento con un “monito”: prima di iniziare il cantiere del tunnel si pensi a terminare le grandi incompiute! Sia a livello Regionale (un esempio su tutti è l’Aurelia Bis tra Albissola e Savona) che a livello Comunale (Via Belvedere e via IV Novembre!!!)

avv. Marco Genta

DA IMPERIAPOST- Ciclabile, i comuni del Golfo Dianese contro Regione e Provincia: “Senza amministrazioni locali nessun avanzamento concreto sarebbe stato possibile”

In breve: La risposta dei sindaci del Golfo al comunicato congiunto di Regione e Provincia: “Poco rispettoso leggere un comunicato stampa che esclude il contributo dei comuni coinvolti”

In seguito all’annuncio da parte di Regione Liguria e Provincia di Imperia dello stato avanzato dei lavori di realizzazione della Ciclovia Tirrenica, con l’imminente apertura del tratto di Diano Marina e dell’Incompiuta a inizio 2026, i primi cittadini del Golfo Dianese Cristiano Za Garibaldi (sindaco di Diano Marina), Filippo Scola (sindaco di San Bartolomeo al Mare) e Lina Cha (sindaca di Cervo) intervengono con una nota congiunta.

La risposta dei sindaci del Golfo al comunicato congiunto di Regione e Provincia: “Poco rispettoso leggere un comunicato stampa che esclude il contributo dei comuni coinvolti”

Siamo consapevoli e orgogliosi del valore strategico e turistico della Ciclovia Tirrenica, un’infrastruttura che rappresenta una grande opportunità per i nostri territori e per l’intera Liguria. Proprio per questo, le nostre amministrazioni hanno investito negli anni risorse economiche e professionali significative, con impegno e determinazione, affinché il progetto potesse diventare realtà” precisano Za Garibaldi, Scola e Cha.

Per questa ragione troviamo singolare – e francamente poco rispettoso – leggere un comunicato stampa che non prende in considerazione in alcun modo il ruolo e il contributo dei Comuni direttamente coinvolti. La nostra azione è stata e rimane decisiva: senza la costante collaborazione delle amministrazioni locali, nessun avanzamento concreto sarebbe stato possibile. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare, come sempre fatto, ma al tempo stesso ricordiamo che un’opera di questa portata può raggiungere il suo pieno successo solo se costruita in un clima di rispetto istituzionale e di reale condivisione“.


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