La sua professione non è mai stata quella da politico anche se era stato eletto consigliere comunale negli anni in cui la Dc era di gran lunga il primo partito con una sezione locale e 287 iscritti.
Lino Ebe l’ho conosciuto quando faceva il parrucchiere per uomo in corso Roma, davanti alla pineta e vicino all’autorimessa Formica. Era il barbiere dei ‘loanesi’, dei coetanei. Nel negozio la lingua più parlata era il dialetto.
Ricordo che il primo industriale, turista a Loano, che ha scelto di farsi barba e capelli da Ebe, è stato il comm. Mario Magnetto. Aveva inizialmente un attico in corso Europa. Si era affezionato alla città, era diventato un amico del barbiere. Un punto di riferimento per conoscere le ultime ‘notizie’. Forse anche con il consiglio di Lino, l’imprenditore decise di realizzare il G.H.Garden Lido, fronte mare, dopo aver comprato l’area. Anche se cammin facendo si era convinto che sarebbe stato un investimento più sicuro (rispetto al 7 miliardi per realizzare un hotel a 4 stelle) costruire due palazzi cercando un compromesso al piano regolatore che prevedeva zona alberghiera. Magnetto non aveva immaginato di trovare un sindaco irremovibile, anche con l’impresa tutta loanese, che realizzava i lavori.Era l’indipendente comm. Felice Elice. Sta di fatto che la città ha avuto una struttura ricettiva di qualità e fronte mare.
Lino dopo una vita intraprendente di lavoro, sempre con il vento in poppa, tra fortuna e capacità, impegno, sacrifici, ha trascorso una vecchiaia serena, ben voluto da quanti lo conoscevano e si intrattenevano con lui strada facendo. Fino alla scorso agosto era presente nello stabilimento balneare di famiglia ‘Marina Piccola‘ nella zona di ponente della città.
Lino Ebe che, si suole dire, non aveva frequentato le ‘scuole alte’ era un assiduo lettore di quotidiani. Il Secolo XIX, Tuttosport, il mensile La Gazzetta di Loano, a volte La Stampa a seconda del contenuto delle locandine. Perfino Il Corriere della Sera.
La vecchia, come accade quasi a tutti, ha comportato qualche problema di salute. Si lamentava perché aveva dovuto rinunciare alla quotidiana passeggiata con due o tre amici. “Le gambe non mi reggono più”. Aveva superato anche un lieve ictus con ricovero al Santa Corona e da paziente doveva sottoporsi ad una periodo di riabilitazione. Invece un’improvvisa crisi polmonare ha avuto il sopravvento. Nel corso della vita non erano mancate medaglie e riconoscimenti per la sua attività balneare, il suo impegno, con tanto estro e savoir faire.
Lascia un bel ricordo a quanti l’hanno conosciuto, ammirato, apprezzato anche da chi non condivideva sempre il suo ‘credo’. Tanti rimpianti per la moglie Rosanna i figli Emilia e Claudio.
L’aula consiliare di Loano nei primi anni ’80. Da sn il consigliere Strada, Rodano, l’on Giulio Cesco Baghino, giornalista, Vaccarezza, Ebe, Arena.ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI TRUCIOLI.IT CON LINO EBE
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