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Intervista / Carlo Pistarino, un comico da prendere sul serio. Il nuovo romanzo “Il falcone”. E Antonio Ricci? “Un purosangue ligure molto riservato. Genio assoluto della comunicazione e dei programmi televisivi”


Carlo Pistarino, cabarettista, attore e autore televisivo celebre presso il grande pubblico per la partecipazione ad ormai storiche trasmissioni di grande successo (citiamo per tutte “Drive in”, “Emilio”, “Buona Domenica”, “Scherzi a parte”, “Bellezze al bagno”, “OK il prezzo è giusto”.

 di Gianfranco Barcella

Carlo Pistarino (Genova, 16 maggio 1950)  attore, cabarettista e autore televisivo.Diplomato all’Istituto Professionale Alberghiero, prima di approdare al mondo dello spettacolo, ha svolto diversi lavori: barista, cameriere in Italia e Inghilterra, vigile del fuoco e autista di linea nell’AMT di Genova per 11 anni (dal 1971 al 1982). Nell’estate del 1981 partecipa al concorso per cabarettisti indetto dalla Cantina Cabaret di Genova vincendolo e aggiudicandosi così il Gavettino 1981. Il suo repertorio è frutto semplicemente di ciò che realmente vede svolgendo quel che è il suo lavoro, ossia l’autista di bus, o le burle che quotidianamente propina ai passeggeri – in pratica – uno spaccato della vita di tutti i giorni.

Pistarino è alla terza prova letteraria con il romanzo: “Il Falcone” De Ferrari Editore. Il libro racconta la Genova degli Anni’70 e 80 attraverso la storia di un ragazzo  che cerca di confrontarsi con il suo passato ed il suo presente, affrontando sofferenze e tragedie che ne hanno segnato l’esistenza. La sua è una vita vissuta come un’altalena, tra salite faticose e baratri improvvisi, dove scelte dolorose e momenti di crudeltà si intrecciano con il destino, tra ciò che possiamo determinare e ciò che è già scritto, forse <un pesce di pregio che si trova a nuotare in acque sbagliate>.

Essendo il brivido, il tema dominante del libro, appropriata è la prefazione di Massimo Spica, nella doppia veste di appassionato di libri gialli e criminologo il quale scrive tra l’altro: “Dopo aver letto il primo thriller di Pistarino dal titolo: “Un selfie bello da morire”, in questo nuovo lavoro, l’autore ha fatto centro. Con uno stile narrativo moderno, direi <televisivo> la narrazione scorre via sotto gli occhi del lettore senza fronzoli. Nel racconto non ci sono supereroi (in negativo od in positivo), ma gente comune, ognuno con la propria vita ed il proprio ruolo, ben definiti. Il vero protagonista è la storia stessa, narrava con dovizia di particolari, con sapiente attenzione alle tempistiche ed ai luoghi, in questo caso Genova, territorio <di casa> per Pistarino. Siamo alle prese con un libro intenso, godibile ed avvincente fino all’ultima pagina”.Incontro Pistarino alla libreria Ubik di Savona durante la presentazione de “Il Falcone”

“ Ha abbracciato la carriera artistica per caso”

Racconto nella mia pubblicazione precedente dal titolo : “La spigola nel lago” un episodio che ha determinato la svolta della mia vita. Era l’ora di cena. Mi chiama al telefono l’amico  Cencio grazie al quale avevo fatto un provino a Milano alla Fininvest, ora Mediaset come come comico-cabarettista. “Ciao, Pista, buone notizie…”Guarda che questa settimana ho il turno serale (facevo il ferrotranviere) e non posso andare da nessuna parte, ho anche finito le ferie…”.Ti ho chiamato perché ho chiuso un contratto per te :èenderai 40 milioni! Vabene? Mentre cercavo di riaccahiappare la cornetta, che mi era sfuggita di mano, io ho gridato: “Va beneee”. Sono tornato in cucina da mia moglie e per un minuto non sono riuscito a parlare; mi tremavano le mani, sudavo e pensavo a quel contratto da quaranta milioni in un anno quando il mio stipendio era di circa 800 mila lire al mese, con gli straordinari. Ho comunicato a mia moglie la proposta che avevo appena ricevuto. Lei ha sgranato gli occhi, ma io ho aggiunto: “A questo punto devo licenziarmi o prendermi un anno di aspettativa? Non so cosa devo fare ma, tra serate e quello che mi proporranno alla Fininvest, credo ce non ci sarà altra scelta”. Irene restò in silenzio per quasi un minuto e poi…”E, va bene, ormai,se rinunci lo rimpiangerai per tutta la vita”. “ E se andasse male “. “Siamo giovani, ricominceremo insieme tutto da capo! Ci siamo abbracciati forte e il giorno dopo sono andato alla direzione dell’azienda. Tutti i miei parenti, compeso mia mamma Margherita e nonna Maria, mi hanno dato dell’incosciente che abbandonava un posto fisso per un’avventura dai mille punti interrogativi”. “Avete una bambina di 2 anni, la vori solo tu, come potete pensare di andare avanti, se Carlo perde  il lavoro, è una follia!” “E io ribadivo che quel contratto mi avrebbe offerto la cifra di quattro anni di stipendio e comunque sarebbe stata la mia grande occasione. Ho preso in braccio mia figlia Stefania, le ho dato un tenero bacio e l’ho stretta forte al mio cuore sussurrandole: <amore mio, papà parte per una bella avventura, ma non temere, comunque andrà, a te no mancherà mai nulla”.

Ha cominciato la sua carriera di scrittore in tarda età”

“ Non è corretto! Naturalmente all’inizio della mia carriera ho scritto esclusivamente per i miei spettacoli, cercando di capire i meccanismi della comicità, andando ad analizzare i comici di tutti i livelli. Soprattutto parlando con quelli più famosi ho imparato tanto. Per prima cosa go appreso a non rubare mai le battute, perché molto spesso si verrà <scoperti>. Molte mie battute, mi è stato riferito, sono state risposte da altri, ma non ne ho mai fatto un dramma, e nemmeno l’ho riferito al comico in questione, pensando che in fondo, la brutta figura l’aveva fatta lui, nei confronti del pubblico. Il tempo comico è alla base di tutto, e quello è un dono naturale, ma si può ottenere con tanto lavoro ed impegno. Lo dimostra quanti attori e comici sono usciti dalla scuola di Gigi Proietti, un grande maestro che ho avuto la fortuna di conoscere. Oggi esistono si sicuramente altre scuole, ma non penso alla sua altezza. Mi sono permesso di  descrivere l’origine de miei monologhi con qualche curiosità sull’argomento, che non ha voluto essere un insegnamento ai colleghi, ma è soprattutto rivolto a chi vuole conoscere il mio modo di lavorare. Ovviamente il primo impatto è quello denominato<ansia del foglio un bianco>, ovvero <ora di cosa parlo> e questo può durare da un tempo minimo di 10 minuti ad un tempo massimo di <lo scrivo domani>. Il non senso è sicuramente molto raffinato ma richiede molta abilità perché molte batture rischiano di essere capite un po’in ritardo, e non è simpatico se una parte del pubblico, dovesse ridere improvvisamente in auto mentre sta tornando a casa. Esempio: il doppio salto mortale non esiste perché vuol dire che hai sbagliato il primo. Quindi la mia scelta è sempre andata su argomenti di attualità o di vita quotidiana, sfiorando solo la poltica, a meno che non mi abbia dato spunti verament e da riderci sopra (accade molto spesso) ma sono di breve durata come i politici. Quindi la prima scelta è di parlare delle cose che il pubblico ha vissuto in prima persona e che basta osservare attentamente nella vita di tutti i giorni”. Naturalmente ho scritto anche per altri, specialmente per i Comici, o per gli ospiti di una trasmissione televisiva e le assicuro che non è certo passeggiata. Ho scritto tra gli altri, per Zuzzurro e Gaspare, Gigi ed Andrea e soprattutto per Giorgio Panariello. Durante il tour teatrale di Giorgio, ogni data, preparavo nuove battute per lo spettacolo della sera. Sul palco interpretavo anche il personaggio del Sommelier che ha avuto molto successo e poi si confrontava anche con Merigo, personaggio storico di Panariello.

“Lei ha conosciuto dunque tutti i grandi dello spettacolo e della Televisione…”

Antonio Ricci con il prof. Nicola Nante (Clinica San Michele), albenganesi doc

Mi permetta di ricordare innanzitutto Antonio Ricci. Antonio è stata senza dubbio la persona più importante per l’inizio della mia carriera televisiva. Fu lui che mi fece il primo contratto per 30 puntate di Drive In e negli anni a seguire ho imparato a conoscerlo bene. E’ un genio assoluto della comunicazione e dei programmi televisivi in genere, tante sono le sue idee innovative che lo hanno fatto diventare un numero 1 in assoluto, tanto che la scritta:<un programma di Antonio Ricci>, è diventato un marchio di qualità. Antonio Ricci come persona rispecchia le caratteristiche del purosangue ligure. E’ sempre molto ironico e cordiale, ma anche riservato. Cito ancora Pippo Baudo, di recente scomparso. Era una persona gentile, attenta, curava i dettagli ed era anche un direttore artistico come pochi nell’ambiente televisivo ed aveva quasi sempre ragione quando si arrabbiava”.

E ancora Postarino continua a ruota libera:La celebrità, il diventare all’improvviso <famosi> è senza dubbio qualcosa che cambia in un lampo la tua esistenza, il mondo che ti circonda e le persone che incontri. Repentinamente cambia il modo di vivere e si insinua nella tua mente al pari di una droga invisibile quanto letale se non ne prendi da subito, il controllo. Quando arriva il successo ti svegli una mattina e sei cosciente di essere la stessa persona del giorno prima, ma scopri che sono cambiati gli altri nei tuoi confronti: hai privilegi, tutti sono innaturalmente gentili; basta entrare in un qualsiasi negozio e in cambio di una foto, avere in regalo qualsiasi cosa. D’altronde in 40 di carriera come Comico, Autore, Attore e Sceneggiatore, ho partecipato da protagonista a film, commedie teatrali, importanti, sit- come ai più prestigiosi varietà televisivi su Rai1, Italia1 e Canale5. Ma nella vita è come trovarsi sempre di fronte ad una pagina bianca.

Però ad una certa età si vive anche di ricordi…

“Ci sono tanti momenti importanti nella vita di un uomo come quando si diventa maggiorenni, si prende la patente, il primo amore, il servizio militare, il posto di lavoro sicuro, il diventare papà per la prima volta. Ma io penso che diventare nonno sia qualcosa di tanto bello che difficilmente saprei trovare le parole per descriverlo. Ma comunque ci voglio provare: è come se in piena notte, apparisse improvvisamente il sole! Era il 19 gennaio 2016 quando Dio concesse il permesso ad un piccolo angelo di scendere sulla terra per raggiungere i suoi genitori e naturalmente anche a me, e così nella mia vita arrivò il piccolo Tommaso. Io passeggavo davanti alla sala parto come un qualiasi papà tanto da lasciare una specie di solco nel corridoio, che poi mi venne intitolato con il nome di <sentiero dell’ansia>. E finalmente risuonò <è nato, potete entrare> e l’ho visto per la prima volta, in braccio a mia figlia Stefania. La prima volta che l’ho avuto tra le braccia ho compreso il significato dell’amore assoluto, quello che ti fa scoppiare il cuore, che può riempire e cambiare la tua vita”

Ricordando la Sua Irene che l’ha sempre sostenuto soprattutto di fronte alle scelte di campo determinanti per la sua carriera, Pistarino si commuove. Mi sovviene una frase del suo collega Alberto Sordi: “Si può ridere su quasi tutto”, ma la comicità non è solo la ribellione di fronte  all’angoscia, alla tristezza ed alla malinconia della vita. E’ pur sempre la rivelazione del suo volto più gradevole.

Gianfranco Barcella

 


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G.F. Barcella

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