Papa Leone XIV, parole caute sulla guerra di Gaza. Il nuovo pontefice appare prudente: soffre, invita e prega, ma evita per ora il termine “genocidio”
di Vincenzo Bolia
Genova. Don Paolo Farinella, sul Blog de “Il Fatto Quotidiano online” di mercoledì 24 settembre 2025, ha espresso le sue riflessioni sul pontificato di Leone XIV, soffermandosi sul linguaggio utilizzato dal Papa di fronte alla tragedia di Gaza. Nelle sue parole, il sacerdote genovese sottolinea come il Pontefice sembri limitarsi a esprimere dolore e appelli alla pace, senza tuttavia pronunciare il termine “genocidio”, che molti osservatori si sarebbero aspettati.
Secondo Farinella, il Papa appare legato a un registro istituzionale e diplomatico, più che profetico. La scelta di non usare parole nette potrebbe dipendere dal ruolo di capo di Stato, che richiede prudenza e misure di equilibrio. Tuttavia, ciò rischia di dare l’impressione di una voce meno incisiva in un momento drammatico della storia.
Il confronto con il predecessore Francesco sembra inevitabile. Mentre quest’ultimo si era distinto per gesti diretti e simbolici, Leone XIV appare orientato verso un atteggiamento di contenimento e di cautela. L’attesa di una parola chiara e forte resta dunque sospesa, lasciando aperta la domanda su quale direzione assumerà il nuovo pontificato.
Per don Farinella la comunità cristiana si aspetta che la Chiesa offra un segno profetico capace di dare voce a chi oggi non ne ha. La percezione diffusa è che la voce di Leone XIV, pur animata da compassione e dolore, sembri ancora in bilico tra diplomazia e testimonianza.
Vincenzo Bolia
(Da Liguria 2000 News)