Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ferrovia a Tovo S. Giacomo. Il sindaco: Le nostre 4 osservazioni. Il cantiere in località Bottassano. Viabilità di collegamento con la nuova fermata di Pietra. Tutela falde acquifere. Deposito materiali di risulta scavi


Con Finale Ligure, Villanova d’Albenga e Provincia, Tovo S. Giacomo è tra i Comuni che, con diligenza, avevano presentato osservazioni, nei tempi previsti (vedi Trucioli.it…) a tutela del proprio territorio con il trasferimento dei binari a monte. Il sindaco ora annuncia ulteriori 4 chiarimenti-richieste che saranno portati al vaglio del consiglio comunale.

Alessandro Oddo (sindaco) – Si è svolta a Savona la Conferenza dei servizi per la nuova tratta ferroviaria tra Finale e Andora che prevede lo spostamento a monte della linea ferroviaria ed il suo raddoppio. Si tratta di un’opera pubblica da 2,6 miliardi di euro di investimento, opera di cui di parla da oltre mezzo secolo e che, questa volta, sembrerebbe essere sul punto di concretizzarsi.

Per il comune di Tovo San Giacomo erano presenti l’assessore Luigi Barlocco ed il responsabile dell’Ufficio tecnico Comunale ing. Danilo Muraglia.
Dalla Conferenza, oltre che una serie di informazioni tecniche sull’opera e la spiegazione delle varie procedure, è scaturita anche la tempistica – entro il prossimo 31 ottobre – per esporre ulteriori pareri ed osservazioni ed il Comune di Tovo San Giacomo, come del resto già fatto in precedenza, lo farà con un passaggio formale in Consiglio comunale.
L’Amministrazione Comunale di Tovo San Giacomo, in continuità con espressioni o manifestazioni di pareri rese nei precedenti accordi di programma, già con delibera di Consiglio Comunale di dicembre 2021, seduta alla quale avevano presenziato rappresentanti dei comuni di Borgio Verezzi e di Giustenice, aveva confermato il proprio parere positivo alla realizzazione della nuova infrastruttura ferroviaria relativa al nuovo tracciato Finale Ligure – Andora, ma allo stesso tempo aveva chiesto, proprio attraverso atti pubblici, la tutela degli interessi pubblici.
Anche per questo motivo, lo scorso 17 dicembre 2024, il Consiglio comunale di Tovo aveva approvato all’unanimità una serie di osservazioni su 4 aspetti e precisamente:
– l’area di cantiere in località Bottassano;
– la viabilità di collegamento con la nuova fermata di Pietra Ligure;
– la tutela delle falde acquifere;
– il deposito dei materiali di risulta degli scavi.
Queste osservazioni sono già state inoltrate a RFI e confluiranno poi nel documento finale che il Comune inoltrerà agli enti preposti.
Post di Daniele Negro, consigliere comunale di opposizione a Pietra e ex sindaco della città: Bella…..la “fermata” in Regione Corte! Proprio sopra ad un sito archeologico, probabile sede dell’antico Pollupice! Complimenti!!!!
Il rendering della fermata di Pietra Ligure, il cui consiglio comunale aveva votato all’unanimità di rinunciare alla propria stazione motivandone le ragioni (vedi Trucioli.it….). La giunta De Vincenzi sarà coerente con l’impegno preso? Sarà modificato dunque il progetto originario. Per la storia Pietra con Borgio e Loano si opposero al raddoppio in sede optando per i binari a monte. I più tenaci avversari erano stati i compianti sindaci Rembado (Borgio) e Rembado (Loano) entrambi Dc.

2/La nuova ferrovia – tempi di costruzione 8-10 anni- cosa si è pure letto sui social.

Il vice sindaco di Pietra, Rembado, il sindaco Barlocco e la consigliera Regionale, Sara Foscolo durante una cerimonia religiosa

Il prof. Quaglieni rappresenta se stesso. Invece c’è chi si è auto impesto il silenzio. Che male c’è a esprimere il proprio parere o quello concorde dell’amministrazione comunale, precisando se il caso che la minoranza condivide o meno

Quali sono gli interessi dei cittadini? A volte siamo ad un bivio, anzi ci sentiamo con le spalle al muro: curarci oppure no? Una sanità
pubblica che fa acqua da tutte le parti, una sanità privata che ti cura se ne hai la possibilità e se la cura richiesta è remunerativa. Siamo al paradosso, continui tagli a tutto ciò che è indispensabile alla salute dei cittadini, di converso siamo pronti a spendere miliardi per lo spostamento a monte della ferrovia Finale Andora.
Un progetto che non tiene conto dei fabbisogni dei pendolari, scolari e turisti, al punto che viene spontaneo chiederci: una ferrovia costosissima, con un tracciato incredibilmente scomodo e
irraggiungibile, ha senso di esistere? Ecco la provocazione, città senza stazioni e ospedali, sono l’inizio di una desertificazione, come già avvenuto nell’imperiese? Una stupenda ciclabile per un
turismo “mordi e pedala” o una ferrovia a servizio dei residenti?
La risposta per noi non solo è facile, anzi ovvia, gli interessi dei cittadino sono quelli di avere una sanità in grado di curarci e un servizio di mobilità efficiente.
Hanno inizio questa settimana, le consultazioni per l’accordo di programma, confidiamo e speriamo vivamente in un rinato senso civico dei nostri amministratori, per le reali esigenze dei
cittadini.

Finale Ligure metri 7,75 slm, Borgio Verezzi metri 32,00 slm, Loano sotto il torrente Nimbalto, Albenga metri 30,50 slm, Alassio metri – 2,55 sotto il livello del mare, Andora metri 15,81 slm.

3/Chi ha la memoria corta? Ecco la verità.
Come ben si sa, la volontà di ferrovie di ammodernare il tracciato risale agli anni ottanta, inizialmente con il raddoppio in sede, progetto approvato già nel 1992. Alcuni comuni rivieraschi, inizialmente Borgio e poi Pietra e Loano, si opposero alla soluzione prospettata, seguendo l’onda dell’imperiese.
Ecco da dove nasce lo spostamento a monte dei binari, non come soluzione ideale per il potenziamento del trasporto pubblico, ma come mera necessità speculativa dei comuni rivieraschi, che grazie ad una campagna ostativa per qualsiasi miglioria degli impianti esistenti, compreso il rifiuto maturato a Loano per la realizzazione dei sottopassi, hanno scaturito l’idea
che, le stazioni in centro abitato, fossero un ostacolo alla vita quotidiana. Un aiuto è sicuramente arrivato da ferrovie, depotenziando tutte le stazioni, dimezzando i collegamenti e aumentando il tempo di percorrenza.
Oggi siamo all’inizio di un nuovo percorso, il 10 settembre, amministrazioni comunali e ferrovie intraprendono il confronto sul progetto dello spostamento a monte. I nostri amministratori e i
partiti politici hanno una grande possibilità, quella di ridiscutere ed opporsi ad un progetto oramai non corrispondente ai bisogni della comunità.
Nel lontano 1995 alcuni partiti politici, sostenevano la comunità civile nella battaglia contro questo progetto che, a fronte di un investimento mastodontico, decreterà la fine del trasporto pubblico sostenibile-FINALE- Così sui due piedi non ricordo un attimo della mia vita in cui non si sia parlato del raddoppio della ferrovia verso Ponente. Oggi che si è forse giunti ad intravedere la compiuta realizzazione di un’opera iniziata nel secolo scorso, da più parti, anche autorevoli, giungono dubbi di ogni sorta.

Sugli aspetti ambientali va da sé che i 7 km in superficie dei 32 km totali della tratta modificheranno il paesaggio ed è altrettanto indubbio che i 25 km che saranno invece in galleria avranno comunque un’incidenza ambientale.
Tuttavia i 32 km che saranno liberati dal peso di una linea ferroviaria fronte mare, potranno migliorare vivibilità e paesaggio dei paesi attraversati, anzi di un intero territorio.
Su questo punto ho invece letto poco.
Ad occhio, niente.
Eppure un disordinato riutilizzo dell’area, come è avvenuto nella tratta verso Levante, potrebbe trasformare una grande occasione (di nuovo) in un irreparabile disastro.
In assenza di una progettazione omogenea, che privilegi una mobilità sostenibile, potremmo desolatamente ritrovarci con un miscuglio di destinazioni, pubbliche e private, che daranno in pochi casi qualche vantaggio ai singoli, ma più diffusamente causeranno un grave danno ad un intero comprensorio.
Sul raddoppio abbiamo capito le posizioni.
Sul resto meno. 🚲

 

 


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