Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, Commissione sanità per l’Ospedale: audizione Pubbliche Assistenze, ma quando saranno ascoltati i medici che operano al PS del S. Corona che fanno i turni all’ospedale di Albenga


Il Presidente della Commissione Consiliare per il potenziamento dell’Ospedale di Albenga, Giorgio Cangiano, ha convocato una nuova riunione per venerdì 1° agosto, ore 18.45. All’incontro parteciperanno i rappresentanti delle Pubbliche Assistenze del territorio.

Afferma Giorgio Cangiano: “Anche per questo incontro, d’accordo con il Sindaco e con gli altri membri della Commissione, la convocazione è stata estesa non solo all’assessore regionale alla Sanità Nicolò, ma anche agli assessori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti eletti nella provincia di Savona, al Presidente della Provincia e ai consiglieri provinciali. Mi auguro che lo spirito sia lo stesso della scorsa seduta: non fare polemiche né guardare al passato, ma lavorare concretamente per migliorare il funzionamento del Punto di Primo Intervento, attualmente operativo 24 ore su 24, e dell’intero ospedale.

Capire nel dettaglio, direttamente dalle Pubbliche Assistenze – ovvero da chi quotidianamente presta soccorso e accompagna i pazienti in ospedale – come si svolge il servizio, è fondamentale per individuare le criticità e apportare i necessari miglioramenti”.

Durante la precedente seduta della Commissione, si era espresso all’unanimità il desiderio che l’apertura h24 del Punto di Primo Intervento non fosse considerata un periodo di prova, ma diventasse un servizio permanente da garantire tutto l’anno, per rispondere in modo adeguato ai bisogni del territorio. Questo contribuirebbe non solo a migliorare l’assistenza ad Albenga e nel suo vasto comprensorio, ma anche ad alleggerire la pressione sull’ospedale Santa Corona, dove gli operatori sanitari lavorano in condizioni di sovraffollamento e con tempi di attesa spesso inaccettabili.

Il Consiglio Regionale ha successivamente approvato all’unanimità una mozione in tal senso. “Consentire alle ambulanze – conclude Cangianocome avveniva in passato, di portare i casi meno gravi direttamente all’ospedale di Albenga è un passo fondamentale per rendere più efficiente il servizio e trasformare finalmente le parole in fatti concreti”.

Afferma il sindaco Riccardo Tomatis medico di famiglia in aspettativa: “È una vera e propria corsa contro il tempo: dobbiamo mettere il Punto di Primo Intervento di Albenga nelle condizioni di poter operare al meglio, per garantire un servizio efficiente ai pazienti del nostro territorio e, al contempo, alleggerire la pressione sull’Ospedale Santa Corona. Uno degli aspetti più rilevanti è quello legato al servizio di emergenza prestato dalle ambulanze delle Pubbliche Assistenze. Durante il periodo estivo, infatti, il rischio è che il nostro territorio resti sguarnito di questo servizio fondamentale, proprio perché molte ambulanze sono impegnate nel trasporto dei pazienti verso Santa Corona.

È evidente la differenza nei tempi necessari per raggiungere Albenga rispetto a Pietra Ligure, e questa differenza incide direttamente sull’efficacia del soccorso. Naturalmente, è fondamentale che la scelta del presidio sanitario a cui destinare il paziente sia sempre determinata dalla gravità della patologia, senza mai mettere a rischio la salute della persona soccorsa.

Siamo pronti a condividere queste riflessioni in seno alla Commissione Sanità regionale, che non può ignorare queste criticità. Inoltre, nei prossimi giorni convocherò una conferenza dei sindaci affinché tutti i Comuni del comprensorio prendano piena consapevolezza che questo non è un problema esclusivamente di Albenga, ma riguarda l’intero territorio”.

NOTA DI TRUCIOLI.IT – Non si discutono gli auspici, le istanze, le richieste, le raccomandazioni, i suggerimenti, incontri, riunioni, audizioni, coinvolgimenti a livello regionale. Ci limitiamo a poche osservazioni. Non risulta che sindaci, consiglieri comunali e regionali, politici abbiano trascorso alcune ore al Pronto Soccorso dell’ospedale di Pietra Ligure dove, opportunamente, si rimarca “alleggerire la pressione sull’Ospedale Santa Corona dove gli operatori sanitari lavorano in condizioni di sovraffollamento e con tempi di attesa spesso inaccettabili”. Qualche politico ha mai chiesto conto alla Regione se si siano concretizzate le promesse fatte per potenziare, sotto ogni aspetto, il PS del Santa Corona? Il consigliere regionale Sara Foscolo (Lega), pietrese, caprogruppo della minoranza a Massimino, ha di recente dichiarato: “La Regione Liguria si sta attivando per la deroga nei mesi estivi per il Ppi a 24 ore del Santa Maria di Misericordia di Albenga. Un’ulteriore risposta concreta per il nostro territorio, ma il Pronto soccorso del Santa Corona non va toccato ed essendo un DEA di II livello non deve essere depotenziato perché non si può rischiare che lavori in maniera ridotta”.

Ebbene succede che, a turno, ad Albenga, siano destinati proprio i medici che prestano servizio al PS del Santa Corona. Cosa ne pensano i testimoni più diretti? ‘Nessun politico o pubblico amministratore ci ha chiesto il nostro parere e quali siano le concrete conseguenze, sia per Albenga, sia per il S.Corona’. ‘Nessun politico – aggiunge una delle caposala che turnano al Santa Corona- se non nelle passerelle ufficiali, seguite dagli operatori dell’informazione locale e regionale, si è mai seduto una mattinata, un pomeriggio, una nottata, durante gli affollati week end, in quali condizioni si lavora e quali pazienti arrivino dal ponente savonese. Insomma politici ed amministratori parlano, propongono, decidono senza ascoltare chi è sul fronte di lavoro e delle emergenze, stesso discorso per chi opera al Punto di Primo Intervento di Albenga, nei giorni feriali e in quelli festivi,notturni, quale sia lo stato delle effettive prestazioni ai pazienti, non quelli da codice bianco“.

Insomma pare di capire un concetto al quale è difficile ribattere con coerenza e imparzialità di giudizio. Albenga dovrebbe tornare operativo al 100%, come lo era ormai in un lontano passato il Pronto Soccorso. In provincia di Savona, come nel resto della Liguria e a quanto pare in molti ospedali d’Italia mancano medici ospedalieri (e ora anche quelli di famiglia), ma le carenze più gravi lasciano il segno nei Pronto soccorso. Come si può realisticamente pensare di depotenziare (sta avvenendo di fatto al S.Corona) un pronto soccorso, per un Punto di Primo Intervento ad Albenga, tenendo conto anche della distanza tra i due ospedali (22,2 km in autostrada, 14, 2 km sull’Aurelia). E’ vero che c’è l’entroterra, resta ferma la distanza tra le due località.

Silvia Rozzi infermiera professionale, già al Pronto Soccorso del Santa Corona, già capogruppo di Fratelli d’Italia a Pietra Ligure, prima eletta con 213 preferenze alle ultime comunali in una lista indipendente, poi dimissionaria, concludeva un post facebook nel marzo 2022: “Perché nessuno, medici e infermieri, vuole più lavorare in pronto soccorso, questa è la verità che si ignora”. Ebbene sarà un giorno da segnare sul calendario quando politici e pubblici amministratori, senza galloni, da semplici cittadini, trascorreranno una giornata al Santa Corona o ad Posto di Primo Intervento ad Albenga. Perlomeno potranno dire, parliamo e proponiamo, chiediamo con cognizione di causa.

C’è da un paio d’anni la proposta, presentata da diverse medici ospedalieri, anche al neo assessore alla Sanità  Massimo Nicolò, ricercatore e professore universitario, specializzato in maculopatie, responsabile del Centro Retina medica, Maculopatie e Uveiti del policlinico San Martino di Genova. La richiesta-consiglio è la presenza di un medico al triage del PS (anziché un’infermiera-e) in modo che possa dare subito un’indicazione. Finora la risposta è stata “condivido ma vedremo se realizzabile”.

2/COMUNICATO STAMPA
di Eraldo Ciangherotti – operatore sanitario e militante di Forza Italia. “Sanità, finalmente un piano serio. Altro che chiacchiere da bar”.

ALBENGA – Finalmente qualcuno ha deciso di mettere mano alla sanità pubblica con serietà. Mentre da anni si campa di slogan e rattoppi, Forza Italia presenta un Piano Strategico che ha la stoffa della riforma vera: concreta, strutturata, utile. Non una collezione di buoni propositi, ma una tabella di marcia con obiettivi chiari, misure intelligenti e – finalmente – attenzione vera per chi la sanità la fa tutti i giorni, tra pazienti e turni massacranti: medici, infermieri, operatori.

Parto da ciò che più conosco, da dentista e da operatore sanitario: la medicina generale. Con la proposta di legge depositata in Parlamento (PDL n. 2218), si archivia la figura romantica ma ormai obsoleta del medico “solista”, inchiodato allo studio e slegato dal resto del sistema. Si va verso una sanità di squadra, dove il medico di base lavora 38 ore a settimana, metà nello studio e metà nei distretti, nelle Case della Comunità, nei progetti di prevenzione. È l’unico modo per rendere efficiente il sistema, vicino ai cittadini e capace di reagire davvero ai bisogni del territorio.

Non è sfruttamento, è organizzazione. E non è un caso che al vecchio sistema a “costo paziente” subentri un modello retributivo misto, con una parte fissa e una variabile legata ai risultati. Evviva: chi lavora di più, chi fa bene, chi raggiunge gli obiettivi viene valorizzato. Non è un’eresia, è meritocrazia.

Il Piano Strategico presentato da Forza Italia poi completa il quadro con una visione più ampia. C’è dentro tutto quello che serve: assunzioni vere (+10.000 medici e +20.000 infermieri), fine dello scandalo dei medici “a gettone”, una lotta seria alle liste d’attesa e agli accessi impropri al pronto soccorso, che oggi sono la cartina al tornasole del nostro caos sanitario.

E finalmente qualcuno parla anche della salute mentale con il rispetto che merita: centri potenziati, accesso agevolato a psicologi e psichiatri, programmi nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Era ora.

Senza dimenticare un’altra piaga spesso ignorata dai politici salottieri: le aggressioni ai medici e infermieri. Forza Italia dice basta: videosorveglianza, reato specifico per chi colpisce un sanitario, più personale per evitare turni da soli di notte. Non è giustizia sommaria, è buon senso.

E poi una chicca da paese civile: accesso rapido e uguale per tutti ai farmaci innovativi, basta con le lotterie regionali. In certi casi, la differenza tra un giorno e sei mesi è la vita stessa.

Chiudo con una constatazione. Questa non è una riforma “di destra” o “di sinistra”. È una riforma necessaria, firmata da un partito – Forza Italia – che da sempre crede nella libertà e nella responsabilità. Libertà di curarsi bene. Responsabilità di garantire che la salute resti un diritto, non un lusso.

Un ringraziamento sincero all’On. Letizia Moratti, che con competenza e visione ha saputo mettere nero su bianco questo progetto da presentare al Governo. Servono più figure come lei: capaci, pragmatiche, e con a cuore davvero il bene dei cittadini.

Io, da cittadino e da operatore sanitario, non posso che dire: finalmente si fa sul serio.

3/IL POST DI UN ALBENGANESE A PROPOSITO DELL’ORDINE PUBBLICO AD ALBENGA.

Claudio (sito se sei di Albenga) “mi permetto di dire che negli anni 70-80 c’erano 2 caserme aperte con più di 2000 reclute che, in libera uscita dalle 18.00 alle 23,00, facevano da deterrente a persone non troppo..in bolla. E, fino alle 23,30, 2 ronde di 3 persone giravano lungo le strade pronte a intervenire se qualche recluta (e non solo) andava un pò oltre le regole. Anche questo aiutava a mantenere l’ordine in città.

Barbara Furfari foto archivio 2019

4/L’artista ingauna Barbara Furfari sul podio al Premio Giotto Firenze

Barbara Furfari vince il secondo premio al Premio Internazionale Arti visive Giotto indetto dalla Fondazione Effetto Arte, con l’opera scelta dal critico d’arte Sonia Di Pasquale, Autoritratto come Giuditta che decapita Oloferne esposta il 14 giugno presso Palazzo Borghese di Firenze, con la seguente motivazione:

“Un lavoro di intensa potenza narrativa ed espressiva, che reinterpreta il classicismo con un approccio personale e contemporaneo”.

La scelta di realizzare questo tipo di autoritratto un po’ fuori-tempo, spiega la Furfari, “è dovuto ai dipinti di Artemisia Gentileschi che amo molto, ho curato personalmente la regia per lo scatto fotografico presso il Teatro degli Arcimboldi di Milano (fotografia di Mario Rossello), Oloferne è rappresentato dal cantante Graziano Galàtone, la Fantesca è un’intellettuale, entrambi carissimi amici”.

Proseguono i riconoscimenti all’artista ingauna che ha portato di recente la sua narrazione del mondo del teatro e della danza presso il Museo Meam di Barcellona, all’interno dell’Annuario Artisti 2025 presentato presso la Camera dei Deputati (una sezione è dedicata alla città di Albenga), a Parigi Galerie Thuillier e Sanremo Teatro Ariston in autunno.

5/IL PROF. UMBERTO PADOVANI, VIGNETTISTA INGAUNO RICCO DI ESTRO

Re Donald Trump alias Pecos Bull in trono, impone i suoi Dazi a Giorgia Meloni e alla Ursula Von der Layen dell’Unione Europea che ringraziano succubi e rassegnate ma certo arrabbiate specialmente la Giorgia!! Proverbio sulla vicenda: Chi semina vento (Trump) raccoglie tempesta!

 

 


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