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Liguria e Basso Piemonte

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Spotorno raccontata da Cerutti. Le cortoline e le guide turistiche. La sorte dell’Istituto Merello


Storia della promozione del turismo a Spotorno attraverso l’immagine dei luoghi: il ruolo della cartolina e delle guide turistiche raccontato da Giuliano Cerutti sulla rivista Il sole sul golfo.

di Ezio Marinoni

L’estate è iniziata, le lunghe giornate di sole favoriscono il turismo, che ritorna ad affacciarsi sulla Riviera ligure e sulla “Riviera del Golfo“, fra Bergeggi, Spotorno e Noli, in una insenatura incontaminata da favola, con la sua isola a evocare monaci e pirati, storia e leggende medievali.

Sfogliando il sito della “Associazione Culturale Pontorno odv“, ho ritrovato tutti i numeri di una rivista che ha fatto la differenza sul territorio, Il sole sul golfo (il primo numero, lo “zero”, risale ad aprile 1998,
nell’estate 2010 il numero 32 ne conclude le pubblicazioni). Nel numero 8, pubblicato per il quarto trimestre 1999, compare un articolo di Giuliano Cerutti sulla storia turistica di Spotorno, dal titolo “Per una storia dell’ospitalità” (seconda parte di uno studio più ampio). Scriveva quella felice e prolifica penna:

« Il ruolo primario della promozione turistica di Spotorno, oltre alle guide e agli annuari, è da assegnarsi alla cartolina illustrata, specialmente nel primo decennio del novecento. Essa conobbe un rilevante successo, sia come mezzo di comunicazione, sia come veicolo pubblicitario e infine come forma accanita di collezionismo proprio a cavallo del secolo.

L’evoluzione dell’immagine turistica di Spotorno comincia a diffondersi con la cartolina attraverso il panorama con l’Isola di Bergeggi, l’abitato e la spiaggia, le vetture a cavallo del servizio Spotorno-Savona, la stazione ferroviaria (primo simbolo della modernità e dell’offerta turistica), le vie del paese e i giardini. Ma l’immagine classica e piena di fascino è quella di Prelo con la palma e le pecore. Una immagine che dà vita al clima dolce del sogno esotico e promuove al realtà di un paesaggio immaginario: come dire le rive del Nilo o la casbah di Tunisi, sposando il mito orientale tanto descritto dalla stampa in quell’epoca.

C’è l’esigenza inoltre di mandare a parenti e amici rimasti a casa, un ricordo della vacanza raffigurata dall’immagine fotografica.

Non meno importante fu il contributo pubblicitario offerto a Spotorno da pittori, articoli di giornali e riviste; successivamente, con l’avvento del depliant e del manifesto, si raggiunge il turista nelle agenzie di viaggio, nei centri più affollati come le stazioni ferroviarie e le fiere, in modo più diretto e generalizzato.

Anche la Guida Ferroviaria Genova-Ventimiglia del T.C.I., uscita nel 1905, segnala, in breve, le peculiarità turistiche del nostro paese: un paese di 1314 abitanti, ricco di frutta e ortaggi, viti e ulivi, ridente, dall’ottimo clima, le case coperte di lastre di ardesia, giardini con viti e agrumi, la Parrocchiale, il Castello… Con queste premesse, l’intuizione del Comm. Angelo Viglienzoni è folgorante: tra il 1909 e il 1913 costruisce il Grande Albergo Palace, struttura di gran classe che contribuì a dare fama e prestigio al turismo di Spotorno. Il Viglienzoni, guardando a quegli hotel ben più noti di Bordighera e San Remo, acquistò l’ampio giardino dei Marchesi Serra, un terreno ideale per la vicinanza della stazione ferroviaria e la via Aurelia, prospiciente al mare, sacrificando il bastione cinquecentesco eretto a difesa del paese al tempo delle invasioni algerine.

Il progetto del nuovo albergo prevedeva l’impianto di un vasto giardino, formato da decine di palme. l’edificio aveva linee architettoniche semplici di stile liberty. Era dotato di 120 camere e 180 letti, 20 bagni privati, acqua corrente calda e fredda, riscaldamento centralizzato, ascensore, una grande sala ristorante e alcune sale, lussuosamente arredate, per la lettura, la musica, il biliardo e una sala riservata alle esigenze spirituali della clientela inglese di culto protestante.

Sulla costruzione di questo albergo, la rivista Liguria Illustrata nel giugno del 1913, presente un ampio articolo sul tema turistico, forse il primo a firma del Prof. Giuseppe “Pio” Vallega, ideatore e costruttore dello stabilimento bar-dancing Sirio nel 1914.

Il Prof. Vallega scrive che il Grande Hotel Palace è una “… grande costruzione, forse eccessiva per le modeste proporzioni del paese, e non è ancora in esercizio. L’hotel Miramare già al completo da molto tempo per la stagione prossima delle bagnature.“.

L’autore chiude l’articolo con un accorato grido di dolore: “…Manca la scuola“. A Spotorno funziona infatti soltanto la terza classe elementare. Intanto si diffonde la notizia della costruzione del grande Hotel Palace. Da Genova i fratelli Schwabeniand, fornitori della Casa Reale e succursali in Germania, Svizzera e Austria, con lettera del 23 aprile 1912 chiedendo al signor M. Marson del Grande Hotel di Alassio, informazioni sul costruendo albergo di Spotorno. Non sappiamo dalla lettera quali articoli o attrezzature fornisse questa ditta, ma dalle referenze riportate, riteniamo che godesse di molto prestigio nel campo alberghiero.

Le cannonate della prima guerra mondiale sono lontane. Passano lenti treni zeppi di soldati inglesi diretti al fronte. I bambini spotornesi si accalcano presso i binari per ricevere gallette e cioccolata. Il conflitto impone una pausa al turismo. Arrivano invece i primi prigionieri austriaci e croati, sistemati nell’oratorio di S. Caterina e al S. Filippo Neri. Giunge anche qualche gruppo di sfollati italiani dal fronte come la famiglia di Maria Colombo detta “Miute”. Il Palace Hotel e l’Istituto Merello (nella foto) pare che fossero adibiti a convalescenziario per militari.

Malgrado la crisi c’è chi pensa ancora di rischiare la carta del turismo. Teresa Levratto ottiene dal Comune una licenza per l’apertura di una trattoria nella piazza della stazione ferroviaria (6 marzo 1915). Un anno prima era stata aperta una fabbrica di acque gassate la Amedeo Barbieri, produttore della famosa gassosa con la bilia, una ditta che ha operato a Spotorno fino agli anni sessanta.

La prima guida del Touring Club Italiano, ideata per un viaggio in ferrovia, vede la luce nel 1916. In essa non è indicato il Grande Hotel Palace, ma soltanto l’Albergo Miramare “aperto d’estate, pensione lire 8“, della Pace “15 letti” e Italia: “modesti“. Sono segnalate le passeggiate alla pineta; escursioni alla grotta nella galleria ferroviaria fra Bergeggi e Spotorno, ricca di stalattiti e stalagmiti; la visita all’oratorio della SS. Annunziata con le sue opere d’arte; l’escursione al Monte Alto.

Alla fine del conflitto Spotorno ha solo il tempo di ricordare i suoi caduti innalzando un monumento nei giardini. Molto è mutato da allora: quasi più nessuno scrive cartoline; gli abitanti di Spotorno sono aumentati; il turismo ha cambiato volto ed è in cerca di nuove idee e progetti per continuare ad attrarre turisti e viaggiatori, come nei bei tempi andati, e Spotorno è sempre il centro della baia baciata dal sole sul golfo.

Ezio Marinoni


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