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Savona. La Stampa, dopo 30 anni, ‘ammainata’ l’insegna. Atto conclusivo della stagione fallimentare di cronache fotocopia con Il Secolo XIX


Le due redazioni, Stampa e Secolo XIX, convivevano sotto lo stesso tetto dopo l’acquisizione del Decimonono da parte di Gedi, gruppo della famiglia Agnelli.

La fusione aveva comportato la nascita innaturale di un giornale-panino con la parte nazionale e internazionale fornita dalla Stampa e quella locale prodotta in sinergia negli uffici redazionali di piazza Marconi. Un progetto naufragato e concluso con la progressiva cessione delle testate locali da parte di Gedi e l’acquisto del Secolo XIX da parte dell’armatore sorrentino Aponte, leader mondiale dello shipping e della logistica portuale. Ora per il Secolo XIX l’occasione di tornare alla sana competizione: impresa non facile a fronte della crisi della carta stampata con un
mercato sempre più povero di lettori (poco più di 19 mila copie vendute; solo a Savona record di 23 mila con la direzione Rognoni dal 1987 al 1992 ) e la progressiva chiusura delle edicole. Resta da decifrare l’incognita di un eventuale progetto complessivo di rilancio, non ancora manifestato, del miliardario editore.

Trucioli.it ha colto due momenti significativi del ‘divorzio’ savonese tra Stampa e Secolo XIX. L’ultimo, in ordine di tempo, la rimozione dell’insegna- vedi video- che campeggiava sulla facciata di un palazzo, da 30 anni, in piazza Marconi. In precedenza il ‘trasloco’ della redazione della Stampa da Piazza Marconi a locali dell’ex Confcommercio in via Pia. Il quotidiano genovese ha mantenuto la sede in Piazza Marconi reduce, dal 1968, di ben 5 traslochi.

Le due redazioni hanno rispettivamente due capiservizio. Paride Pasquino per il quotidiano degli Agnelli- Elkann e già rodato nel ruolo di ‘capo’. A Dario Freccero la direzione del Decimonono ha affidato, da qualche mese, il compito di un rilancio nelle vendite e soprattutto arricchire le pagine savonesi con la qualità di contenuti, approfondimenti, aspetti inediti delle realtà socio-economiche. E ancora più ‘cani da guardia’ e meno condizionamenti. La redazione può contare su una squadra affiatata, ma ‘debole nei numeri’ e nelle promozioni delle professionalità, in qualche caso attese da anni. La forza e il fare squadra, motivate dalla passione e dall’orgoglio di superare la concorrenza. I primi risultati sul ‘prodotto’, sui ‘buchi’ (notizie e servizi di cronaca nera, bianca e rosa, sport, in esclusiva), sono già tangibili.

La Stampa-Savona resta fedele al ‘modello Sandro Chiaramonti‘ mitico capo redattore oggi in pensione e direttore editoriale di IVG.it. Ha sempre vegliato e ispirato, sorvegliato, il lavoro delle redazioni liguri, forte di esperienza e conoscenze con il potere, i ‘palazzi’, i protetti. Neppure con il trasferimento a Torino e nuove responsabilità, le sue fedeli creature  l’hanno tradito.

La storia del Secolo XIX-Savona e della ‘scuola di giornalismo’, che si praticava, può raccontare la carriera nel giornale di 7 suoi redattori. L’esempio – da collaboratore, a corrispondente, a capo redazione, a capo redattore- di Luciano Angelini arrivato al ruolo di condirettore negli anni ruggenti e gloriosi (diffusione e penetrazione nel territorio) del Secolo XIX.

TRE FOTO DI STORIA DELL’ALBUM LA STAMPA (ARCHIVIO TRUCIOLI.IT)

La Stampa redazione di Savona anni ’70

 

 


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