William De Morgan, Galileo Chini, Elsie Schwarz, Clara Garesio, Muky, Enrico Baj, Antonia Campi, Nedda Guidi, Nino Caruso, Luigi Ontani, Davide Servadei (bottega Gatti di Faenza), Ugo La Pietra e Bertozzi & Casoni.
di Federico Marzinot

Ciascuno con la propria figura, cultura, creatività, opera e sua tecnica realizzativa, proposte e relazioni con gli altri – l’esperienza umana e professionale, dunque, ed il suo contesto – sono i protagonisti del libro “Ceramica contemporanea d’autore in Italia”, ampio, puntuale racconto dell’originale, intenso rapporto con la ceramica in Italia da parte di artisti, designer, artigiani nel Novecento e sino ai nostri giorni; ne é autore Francesca Pirozzi, docente di storia dell’arte a Napoli.
L’opera é il risultato di una ricerca avviata da Pirozzi nel 2014, come tesi di Dottorato in Scienze storico archivistiche, premiata con la pubblicazione ed edizione nel 2024 da parte dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.
Dopo presentazioni a Napoli e ad Isernia, “Ceramica contemporanea d’autore in Italia” é stato presentato per la prima volta al settentrione l’8 giugno, a Celle Ligure, nella Biblioteca civica “Pietro Costa”, nell’ambito del Festival della Maiolica, in un serrato dialogo tra l’autrice e Luca Bochicchio, direttore della Fondazione Museo della Ceramica di Savona, introdotto dal vice sindaco di Celle Ligure Francesco Sorrentino. Era presente la ceramista savonese Maria Luisa Vrani, tuttora attiva ad Albisola, testimonial dagli anni Cinquanta della vicenda della sua ceramica; nel libro essa é presente con una intervista da parte dell’autrice. E le interviste di Pirozzi ai protagonisti del suo libro costituiscono uno dei numerosi tratti di originalità dell’opera. Qui esse costituiscono dei veri e propri capitoli a parte, rispetto al testo che le precede.

All’inizio del libro, con un capitolo di oltre cinquanta pagine intitolato “Artisti e tendenze della ceramica italiana in età contemporanea”, Pirozzi elenca, regione per regione, quasi fosse un manuale, gli artisti e le tendenze, dalla fine dell’Ottocento in avanti, nelle città italiane della ceramica e passa in rassegna i protagonisti dell’evoluzione della ceramica d’autore. Tale proposta dello sfondo su cui l’autrice fa poi agire i suoi personaggi costituisce uno dei tratti di originalità dell’opera.
I capitoli successivi sono appunto dedicati alla figura ed all’opera dei personaggi sopra citati. Viene qui descritta una serie di casi emblematici dell’approccio di ciascun artista alla creazione ed alla esecuzione della sua opera, maturati ed espressi, di volta in volta, in diversi periodi storici, in varie regioni del nostro Paese, con connessioni nazionali e talvolta internazionali, perchè il contesrto dell’opera ha un valore fondamentale.

Vengono così alla ribalta, fra gli altri, il Futurismo a Faenza, il “periodo tedesco” della ceramica di Vietri, la figura e l’opera di Enrico Baj introducono anche alla evocazione degli “incontri internazionali della ceramica di Albisola” del 1954 e del ruolo in di Tullio d’Albisola e di Asger Jorn in quel periodo. Raccontare una vicenda pluridecennale per casi anziché con attraverso la successione cronologica dei suoi eventi ci sembra per molti aspetti un approccio nuovo. Aspetti di rilievo del libro di Pirozzi sono pure l’attenzione dell’autrice ad evidenziare e descrivere le tante componenti di un’opera tra cui, oltre al già citato contesto, la sua nascita e presenza, la tecnica della sua esecuzione (argomento non sempre trattato con la dovuta ampiezza), la precisa proposta, quasi promozione della donna, protagonista nella ceramica al pari dell’uomo, con l’uso qui di sentiti accenti da parte dell’autrice.
Che quadro d’insieme si presentava al tempo della uscita della realizzazione del libro? Francesca Pizozzi parla del “fenomeno della eccezionale fioritura della ceramica italiana del Novecento”. Ma “tale fenomeno, pur essendo estremamente rilevante dal punto di vista storico e culturale nel panorama internazionale delle arti contemporanee, risultas essere fortemente marginalizzato da parte degli studi storico-artistici e scarsamente esplorato nella sua globalità”. Di qui il suo impegno nel “far luce”, nel promuovere con il suo libro la ceramica italiana d’autore, ben evidente in questa sua opera.
Federico Marzinot