Trucioli

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Pietra Ligure (in parte senza depurazione) e i cittadini pagano. Il sindaco si arrampica sugli specchi?


La richiesta al consiglio comunale di Pietra Ligure di appoggiare la diffida inviata dall’avv. Margherita Gallo per conto dell’associazione Pietra Libera e del gruppo consiliare “Indipendente” a Servizi Ambientali è stata respinta.

di Mario Carrara

La diffida affinché non siano più inseriti in bolletta i costi della depurazione non fatta per il 70% di Pietra Ligure. No dal Sindaco De Vincenzi e dalla sua maggioranza. Ancora una volta, De Vincenzi ha scelto di stare dalla parte dei potenti “prevaricatori”, rispetto ai suoi concittadini.

E dire che c’erano tutti i presupposti e le ragioni valide per dire di sì alla Mozione, facendo intervenire “il peso” istituzionale del Consiglio comunale, nella vicenda. Infatti, è una cosa, ormai, conclamata ed assodata, che il 70% del territorio di Pietra Ligure, che va dallo svincolo autostradale fino al confine con Borgio Verezzi ed, a nord, tutta la Valmaremola, non abbia la depurazione delle acque effettuata in modo compiuto.

La riprova consiste anche nel fatto che proprio i Sindaci interessati, per anni, hanno fatto pressione per realizzare il collegamento del territorio pietrese col depuratore di Borghetto S.Spirito, ed, in ultimo, la stessa  Servizi Ambientali Spa ha prodotto atti documentali che attestano proprio l’inesistenza di tale collegamento, richiedendo al Comune di Pietra Ligure che attivasse le procedure della gara d’appalto per iniziare i lavori (2/4/2025).

Ma con quali soldi? Con quale progetto esecutivo approvato? Con quale Conferenza dei Servizi che avesse modificato le prescrizioni tuttora valide di quella del 2019, che prescrive di fare i lavori in un unico lotto funzionale da Pietra  a Borghetto, mentre, invece, Servizi Ambientali pretenderebbe di farli iniziare dal Comune di Pietra Ligure in più lotti (quanti? Non si sa), di cui il primo interamente nell’ambito comunale di Pietra Ligure? Tutte domande chiare ed esplicite alle quali il Sindaco,  che si arrampicava sugli specchi, dando motivazioni di carattere tecnico al suo “NO”, si è ben guardato di rispondere. Perché non ha volutamente risposto visto che le domande gli sono state poste davanti a tutti e nella sede istituzionale propria? Non conosce la materia e non sa rispondere? Ma come fa a non conoscerla, visto che la corrispondenza, da noi visionata, introdotta da Servizi Ambientali, è proprio rivolta verso il Comune di Pietra Ligure per un “qualcosa” che Servizi Ambientali gli chiede esplicitamente di fare? Non ha risposto perché NON HA VOLUTO rispondere. Per dire “NO” ha ancora una volta tirato fuori discorsi pseudo-tecnici di tubi vecchi ancora attivi che, comunque, porterebbero i reflui di Pietra e Valmaremola al depuratore di Borghetto. Ma che, nei  momenti del loro maggior afflusso, non essendo i vecchi tubi capienti, essi sverserebbero direttamente nel Mar Ligure…, ma alla rassicurante distanza oltre 1000 metri di distanza dalla costa! Ed, inoltre, avendo, i reflui, subito un consistente trattamento di depurazione primaria nell’impianto di Pietra Ligure, fatto di “disoleatura, lavaggio, ecc.”.

Ma la depurazione primaria NON È depurazione! È solo mandare in mare la fognatura sminuzzata,  triturata e lavata:  ma sempre fognatura è.

Questo, secondo lui, sarebbe bastante, per far pagare ai cittadini, non solo a quelli del 30% di Pietra Ligure che la depurazione ce l’hanno, ma anche a quelli del 70% e della Valmaremola che sicuramente non ce l’hanno, i costi imposti da Servizi Ambientali nelle bollette dell’acqua.

Ma tutto ciò non basta ancora! Il Sindaco ha, infatti, ancora una volta, e incredibilmente, sostenuto quello che aveva già detto alcuni anni fa in Consiglio comunale,  cioè che: “I soldi pagati della depurazione nelle bollette servono per finanziare i lavori”,  cosa che è estremamente grave perché è falsa se non esiste un progetto esecutivo approvato, che indichi la fonte di finanziamento e, soprattutto, un cronoprogramma preciso dei lavori, allegato al progetto esecutivo stesso. In pratica: se esiste un progetto esecutivo ed un cronoprogramma dei lavori che stabilisca per quanto tempo essi dureranno, i cittadini pagano la depurazione, ma sanno che la pagheranno per un tempo determinato e per un obiettivo preciso, determinato dal progetto esecutivo. Ma se il progetto esecutivo non c’è e, soprattutto, non c’è il cronoprogramma, i cittadini pagano a tempo indefinito per un progetto che non esiste ancora. Com’è avvenuto finora in tutti questi anni.  E questo, oltre che essere ingiusto, è illegale! È per questo che le domande poste al Sindaco sull’esistenza del progetto esecutivo e gli altri atti conseguenti erano fondamentali! Ma lui, sembra proprio che parteggi per Servizi Ambientali, si è ben guardato dal rispondere. Ha, invece, come detto prima, fatto discorsi sui vecchi tubi esistenti, avvalendosi delle sue competenze tecniche. Sono discorsi ed argomentazioni, però, che più che ingarbugliati, complicati e fumosi, sono proprio incomprensibili! Ma sono gli stessi discorsi che sostiene la Servizi Ambientali nelle sue comunicazioni ufficiali e che i Sindaci, a quanto pare, hanno la convenienza a far propri. L’impressione che se ne ha è che usare delle argomentazioni tecniche complicatissime ed incomprensibili rappresenti una “tattica” per non far capire niente a nessuno, anche a chi facesse delle indagini, su come sia veramente la situazione. Ciò per poter andare avanti il più possibile a pretendere la riscossione degli importi della depurazione, fintantoché non si  sarà trovato il finanziamento disponibile per fare il collegamento col depuratore di Borghetto, che adesso non esiste. L’impressione è quella dell’uso di un mezzo per avere soldi senza averne diritto.

De Vincenzi, tuttavia, nell’enfasi difensiva verso Servizi Ambientali, si è proprio dimenticato che lui stesso, più volte, in sue dichiarazioni che risultano anche da verbali di documenti ufficiali, ha lamentato che il collegamento col depuratore di Borghetto non fosse stato ancora realizzato, “nonostante i tanti soldi investiti dai Comuni in questi anni” e che “Pietra Ligure ha la depurazione soltanto per il 30% del suo territorio”, implicitamente confermando che il 70% restante la depurazione non ce l’ha.

Non confondano, poi, gli articoli degli organi di stampa di questi giorni ed anche di oggi stesso, riguardanti l’inizio dei lavori di potenziamento del depuratore di Borghetto S.Spirito e del collegamento di Albenga allo stesso depuratore: non c’entrano niente con il territorio di Pietra e con la richiesta di non mettere più in bolletta i costi della depurazione non fatta. Questi lavori sopraccitati hanno progetti esecutivi approvati ed una fonte di finanziamento certa, in oltre 7.500.000 euro provenienti, in gran parte, e non solo dal PNRR.

Questi finanziamenti sono “mirati” e NON riguardano Pietra Ligure e la Valmaremola.

Per Pietra Ligure e la Valmaremola non c’è ancora nulla. E non ci sono neanche i progetti esecutivi approvati.

Solo tubi vecchi che scaricano in mare quando non ce la fanno a sostenere il carico di fognatura che contengono, rilasciandolo direttamente nel mare Ligure del Comune con la bandiera blu.

L’appoggio richiesto al Consiglio comunale di appoggiare la diffida contro Servizi Ambientali assume ancora più motivazione e ragione  proprio in questi giorni in cui stanno pervenendo le nuove bollette dell’acqua che, ci sembra, vedono un aumento generalizzato proprio dei costi della depurazione che, ci sembra di vedere, passano dal 40/42% al 60% ed oltre, facendo giungere il costo finale della bolletta ad una pesantezza abnorme ed insopportabile.

Abbiamo visto “de visu” bollette emesse di oltre 6000 euro per famiglie di due persone normali, coi costi della depurazione e della fognatura preponderanti.  Per di più col pozzo nero: roba che potrà andare di corsa in Tribunale.

È per tutte le ragioni narrate che l’approvazione della Mozione di appoggio alla diffida contro Servizi Ambientali affinché da subito non mettesse più in bolletta i costi della depurazione non fatta avrebbe avuto tutte le ragioni per essere approvata. E non, invece, respinta.

“Il Perché”, la ragione per cui il Sindaco ed i suoi hanno deciso di respingerla e di continuare a far pagare i cittadini, però, non è stata detta. Per solidarietà politica? Per condivisione delle ragioni con le quali Servizi Ambientali continua a pretendere i soldi senza averne apparente diritto? O perché è giusto che i cittadini paghino un servizio di cui non beneficiano?

Non si sa.

Si sa solo che il Sindaco De Vincenzi ha dimostrato di stare “armi e bagagli” dalla parte di Servizi Ambientali e non da quella dei suoi concittadini. Questi ultimi, ora, quando andranno a pagare le bollette, oltre a Servizi Ambientali, pensino anche a lui. Se le bollette sono così lui ha dato il suo contributo.

Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione.

19/6/2025


GRUPPO CONSILIARE INDIPENDENTE

☆☆☆☆☆☆☆

Al Presidente del Consiglio comunale di Pietra Ligure

Mozione consiliare

Si chiede che Il Comune di Pietra Ligure appoggi la diffida a Servizi Ambientali mirante ad ottenere che non vengano ulteriormente inseriti nelle bollette dell’acqua i costi della depurazione non fatta per il 70% del territorio pietrese, fintantoché non sarà realizzato il collegamento tra il territorio pietrese stesso ed il depuratore di Borghetto S.Spirito.

Il 2 Aprile 2025, l’avv. Margherita Gallo, a nome e per conto del gruppo consiliare Indipendente e dell’Associazione “Pietra Libera”, inviava alla società “Servizi Ambientali” una formale diffida a proseguire nell’inserimento nelle bollette dell’acqua dei costi della depurazione per quella parte del territorio di Pietra Ligure non ancora collegato adeguatamente al depuratore di Borghetto S.Spirito, i cui utenti non usufruiscono, quindi, del servizio di depurazione,.

Il fatto che tale collegamento o “collettamento” non esista ancora è dimostrato inequivocabilmente sia dalle prese di posizione dei Comuni interessati all’opera, tra cui, in primis, lo stesso Comune di Pietra Ligure, che da anni ne lamentano l’assenza e ne chiedono la realizzazione, e dalla medesima società “Servizi Ambientali” con i suoi stessi atti, tra cui gli ultimi dell’Aprile 2025, in cui pretenderebbe di iniziare le procedure della relativa gara d’appalto per l’effettuazione dei lavori. Da quest’ultima documentazione prodotta da Servizi Ambientali emerge che la stessa gara d’appalto avrebbe come suo necessario presupposto un “progetto esecutivoapprovato, una sua copertura finanziaria, nonché un’unilaterale suddivisione dell’opera, da effettuarsi in più stralci, diversamente da quanto previsto dalla competente conferenza dei servizi del 2019, le cui prescrizioni sono tuttora in vigore.

Tutto ciò, comunque ed in ogni caso, fa sì che la società Servizi Ambientali comprovi, inequivocabilmente, essa stessa l’assenza, ad oggi, del collegamento del territorio pietrese e della Valmaremola col depuratore di Borghetto S.Spirito.

Infatti, non avrebbe senso che essa si dibattesse, apparentemente, per la realizzazione di un’opera molto onerosa e molto impegnativa finanziariamente, che, tuttavia, fosse già esistente.

La società Servizi Ambientali, a suo dire, riscontrava la diffida all’inizio citata in data 7 Maggio 2025, tuttavia, nemmeno facendo cenno, ma proprio ignorando del tutto la richiesta di porre fine all’inserimento nelle bollette dell’acqua dei costi della depurazione non fatta, a carico del 70% degli utenti del territorio di Pietra Ligure per i quali il servizio non viene effettuato, che rappresentava, invece, proprio il motivo essenziale per il quale la diffida era stata inviata.

Quindi, poiché, a tutt’oggi, rimangono del tutto valide ed attuali le ragioni per le quali era stata inviata a Servizi Ambientali la diffida, ragioni che si sono, oltremodo, rafforzate ed aggravate in seguito a tutti gli altri atti prodotti da Servizi Ambientali, nell’Aprile u.s. e nel corrente mese di Maggio, in ogni caso, successivamente all’invio della diffida prefata, si chiede, nell’interesse dei cittadini utenti di Pietra Ligure, ancora costretti a pagare per un servizio che non viene loro effettuato, di approvare la presente mozione consiliare nel dispositivo che segue:

Il Consiglio comunale di Pietra Ligure, in merito alla diffida inviata alla società Servizi Ambientali il 2 Aprile 2025, con la quale si chiede che la stessa ponga fine all’inserimento nelle bollette dell’acqua dei costi della depurazione non effettuata per il 70% degli utenti del territorio di Pietra Ligure, approva ed appoggia le finalità della stessa diffida. Pertanto, il Consiglio comunale di Pietra Ligure chiede formalmente che la società stessa sospenda l’immissione nelle bollette dell’acqua dei costi della depurazione per gli utenti compresi dal rio Ranzi al confine con Borgio Verezzi ed, a nord, coi restanti Comuni, fintantoché non sarà operativo il collettamento con il depuratore di Borghetto S.Spirito. Impegna il Sindaco e la Giunta comunale a farsi parte attiva nei confronti della società Servizi Ambientali, intraprendendo al riguardo le iniziative necessarie e producendo gli atti conseguenti affinché questo giusto obiettivo venga conseguito.

Pietra Ligure, 29 Maggio 2025- Mario Carrara. Daniele Negro, Gianni Orsero, Ajet Talka

Allegati: Diffida alla società Servizi Ambientali del 2 Aprile 2025 Vedi…..

Nota di riscontro della società Servizi Ambientali del 7 Maggio 2025 Vedi….

 


M.Carrara

M.Carrara

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