Carla, suo padre e Noli. Ho incontrato mia moglie a Noli per puro caso, e tutto iniziò così. Nell’estate del 1958.
di Massimo Germano
Carla e la sua famiglia percorrevano in Seicento l’Aurelia alla ricerca di un posto dove affittare per le vacanze. In passato andava tutta sola in colonia, ma ora il miracolo economico stava dando i primi frutti, Carla e sua sorella erano felici. Alle prime curve di Capo Noli il mio futuro suocero vede un amico che fa jogging, e si ferma per salutarlo, “Dove andate?“. Mio suocero spiega che non sanno ancora di preciso, ha molti nomi in testa, ma l’amico li convince che stanno lasciando alle loro spalle il più bel posto di mare che esista al mondo. Mio suocero fa una rapida inversione di marcia, cosa fra l’altro abbastanza pericolosa in quel punto, e i fili incominciano ad essere tessuti.
Grazie all’amico si sistemano alla meglio. Mio suocero deve tornare a Torino la sera stessa, è occupato nei telefoni e il lavoro lo aspetta. Inizia un lungo dialogo epistolare tra lui, la moglie e le figlie che si protrae per anni, fatto di lettere attraverso le quali controlla da Torino le loro vacanze marine. Lui la vita la conosce, da ragazzo se n’era andato di casa a diciott’anni, per due anni aveva girato il mondo lavorando qua e là, sa quanti pericoli minacciano le sue adorate figliole in un borgo di mare. Fortunatamente il lavoro lo assorbe molto, viene di rado, ma attraverso le lettere quasi quotidiane le esorta a comportarsi bene, ad obbedire alla madre, a non uscire alla sera da sole…
In questa estate calda, silenziosa, scopro mia moglie in salotto immersa nel passato. Sfoglia sorridendo queste lettere ingiallite dal tempo, me ne fa vedere qualcuna. Suo padre si scusa per le sue continue pressanti esortazioni alla prudenza, e lei gli risponde rassicurandolo. Lui si complimenta con lei: “Brava Carla! Così si scrive e così si opera nella vita, perchè la vita è lotta, purtroppo, e non sogno….”
Le figlie chiedono qualche soldino in più, al mare le spese sono tante, e lui fa presente che il fine mese è ancora lontano….
Intanto le figlie a Noli si perdono nei gorghi del peccato, ballano sulla terrazza degli Anita, partecipano a gare di barche, una sera fanno persino l’autostop, vanno a Finale Ligure…… Ma il padre nulla sa di tutto questo, quando lui arriva tutto rientra nella normalità, si esce accompagnate, si prende il gelato seduti da Sirito.
La compagnia degli amici sfila ridendo, ammiccando, facendo segni convenzionali. Ci vediamo domani, domani se ne va. E finalmente viene il giorno della confessione, Carla esce con un ragazzo, e sente il dovere di dirglielo. Lui piomba al mare come una furia, ci dobbiamo spiegare. Carla ha tra le mani la lettera che documenta l’incontro: “Massimo mi ha detto che gli hai parlato come un padre“.
Massimo Germano
2/DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT- L’ALBUM FOTOGRAFICO, CON 168 IMMAGINI CHE FORSE RAPPRESENTANO LA MIGLIORE TESTIMONIANZA FOTOGRAFICA DELLA NOSTRA REGIONE. SONO CONTENUTE NEL LIBRO, ESAURITO, ‘LIGURIA INTIMA‘, EDITO NEL 1980, DI CARLO E DANIELA TAGLIAFICO CHE HANNO ‘OMAGGIATO’ AL CRONISTA DEL SECOLO XIX LUCIANO CORRADO NELLA LORO SECONDA CASA DI VACANZE E RELAX, TRA GLI ULIVI DI TOIRANO (ABITAZIONE VENDUTA DOPO AVER INVANO CONTESTATO L’AVANZARE DELLA CEMENTIFICAZIONE).

LEGGI L’ARTICOLO SCRITTO DA LUCIANO CORRADO
Carlo Tagliafico ci ha lasciato. Un po’ di Liguria che se ne va via e pochi soltanto se ne rendono conto. Ligure e “fotografo occasionale”, come amava definirsi, non è più tra noi. E’ sepolto nel camposanto di Toirano, non lontano dalla casa tra gli ulivi dove ha trascorso tanti anni. Dove ha combattuto tante battaglie contro la distruzione del patrimonio ambientale di una regione bellissima, la Liguria, che lui ha strenuamente difeso, adorato, raccontando e testimoniando le immagini più belle mai riportate da un album-rassegna fotografica (continua la lettura…..).
CURRICULUM DELLA GIORNALISTA DANIELA TAGLIAFICO
Daniela Tagliafico, laureata con 110 e lode in Scienze Politiche,all’università di Torino ( dove è nata nel 1953), allieva di Norberto Bobbio e Luigi Firpo, è entrata in Rai come giornalista nel 1979,attraverso un concorso pubblico, in occasione del varo della Terza Rete. Ha lavorato con Enzo Biagi, collaborando con lui alle trasmissioni televisive in prima serata di Raiuno.
Si è occupata di politica estera e politica interna nella redazione del Tg1, sotto la direzione di Nuccio Fava e di Bruno Vespa, sperimentando, all’inizio degli degli anni ’90, un nuovo modo di raccontare televisivamente le cronache dei palazzi della politica, con l’introduzione del “colore” nei resoconti dei congressi di partito e delle sedute di Montecitorio. Nel 1996 Marcello Sorgi, allora Direttore del Tg1, l’ha designata Vice Direttore. In seguito,per due anni ,ha curato “Dossier“, il settimanale di approfondimento del Tg2, allora guidato da Clemente Mimun.
Successivamente Albino Longhi, richiamato alla direzione del Tg1, l’ha riconfermata Vice Direttore. Incarico che ha mantenuto anche con la direzione di Clemente Mimun, ma ha dato le dimissioni nel 2004, in contrasto con la linea editoriale del telegiornale. Dopo quel gesto, che provocò molte polemiche e la solidarietà della grande maggioranza del Tg1,il consiglio di amministrazione della Rai l’ha trasferita, sempre come Vice Direttore, alla testata dei Servizi Parlamentari, dove è stata responsabile dei settimanali di approfondimento dedicati al Parlamento Europeo e all’attività di Camera e Senato. Sempre nel 2006, con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata chiamata a dirigere la struttura Rai Quirinale. Un’esperienza privilegiata che le ha permesso di maturare attenzioni e sensibilità istituzionali. Il Presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza prima di “Cavaliere “ poi di “Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana”. Nel 2013, alla scadenza del primo mandato Napolitano e in concomitanza con un piano aziendale di incentivazione dei pensionamenti, ha cessato la sua attività professionale alla Rai.