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Capo Noli: grotte pressoché sconosciute. Le scoperte archeo-paleontologiche. Conferenza Fondazione Cultura. 2/E un ricordo di Carlo Gambetta


Nel salone del S. Antonio la conferenza “Noli all’età della pietra” con la partecipazione di grandi esperti del tema: Luigi Perasso, geologo, Presidente Delegazione Speleologica Ligure; Marina Abisso, seleologa, Ricercatrice Speleo Club Ribaldone Genova; Henry De Santis archeologo, Soprintendenza per i Beni Archeologici di SV-IM.

Giovanni Toso presidente Fondazione

DALLA PAGINA FACEBOOK ‘FONDAZIONE CULTURA NOLI’-

di Giovanni Toso

Nel salone del S. Antonio la conferenza “Noli all’età della pietra” con la partecipazione di grandi esperti del tema:  Luigi Perasso, Geologo, Presidente Delegazione Speleologica Ligure; Marina Abisso, Speleologa, Ricercatrice Speleo Club Ribaldone Genova; Henry De Santis Archeologo, Soprintendenza per i Beni Archeologici di SV-IM.

La conferenza è stata coordinata dal Consigliere Claudio Sciutto, massimo esperto di ambiente e natura nolese ‘sopra e sotto il livello del mare’, come ricordato dal Presidente Giovanni Toso nella sua introduzione.
Luigi Perasso ha illustrato la morfologia del territorio di Noli con mappe geologiche, per spiegare come, in particolare, la composizione chimica del promontorio di Capo Noli, sia favorevole allo creazione di ampie cavità carsiche, di cui molte sono già note, ma in gran parte sono ancora da esplorare compiutamente e con attenzione nelle loro grandi articolazioni e potenzialità.
Marina Abisso ha spiegato come Noli sia un autentico ‘tesoro di paleontologia e speleologia’: da studiare e, soprattutto, tutelare sotto il profilo ambientale. Ha presentato le recenti esplorazioni post-2020, effettuate con l’obiettivo di riscoprire grotte dimenticate, fare studi paleontologici. compiere rilievi per aggiornare il catasto speleologico a fini della loro doverosa tutela. È entrata nei dettagli su due magnifiche grotte di Capo Noli:
• “A Pozzo” (foto): conosciuta sin dal 1945, bellissima, seppur devastata all’accesso dal mare dall’inserimento dei tubi fognari di Noli (1972); la grotta penetra molto all’interno del Capo e gli speleologi si sono spinti con passaggi complessi, talvolta pericolosi, per centinaia di metri in varie sale e sono saliti a oltre 40 m sul livello del nare (l’Aurelia è a 15 metri circa); molto resta ancora da vedere e scoprire, anche superando strettoie ad oggi non ancora penetrate;
• “della Luna Blu”: la grotta ‘segreta’ fino a poco tempo fa, con accesso dal mare, affascinante per i suoi contenuti interni immacolati; accessibile solo a speleologi esperti ben attrezzati.
De Santis ha presentato le pressochè sconosciute, ma assolutamente rilevanti, scoperte archeo-paleontologiche avvenute nelle grotte di Capo Noli:
• i resti di un ’’ursus spelaeus’ (orso delle caverne), quasi integrale, già trovato nel 1969 (foto), oggi in un museo di Genova (!);
• le ulteriori scoperte recenti di resti di altri orsi, di cervi e, soprattutto il rinvenimento dello scheletro completo di una Lince preistorica, oggi allo studio a Genova.
Molte domande, interessanti e puntuali, sono giunte a fine presentazioni.
Emozionante l’intervento di Guido Novaro, ultimo sopravvissuto del primigenio nucleo di speleologi nolesi: in particolare, ricordando la bellezza originaria della grotta a pozzo in cui si entrava, navigando in canotto gonfiabile.
La Fondazione ringrazia i presenti per la partecipazione, al contempo si rammarica per i molti amici interessati che non hanno potuto accedere ai locali, già affollati ben prima dell’inizio dell’evento. Prossimamente sarà fornito il link per poter vedere la registrazione sul ns. canale YouTube.
2/Un ricordo di Carlo Gambetta già sindaco per tre mandati
Mi piace ricordare come è stata scoperta la “grotta segreta” “della luna blu”da parte di tre amici studenti universitari: il futuro Dott. Franco Astengo, i futuri Ing. Domenico Buscaglia e l’ing. Valfrido Gambetta (mio fratello).
Io c’ero.
La grotta con entrata sottomarina sul lato nord del Capo, culmine a pelo d’acqua, con una profondità di sette/otto metri, è rimasta segreta per anni per non svelare che al fondo di quella tana capitava di poter fiocinare (d’estate con il fucile a molla Cressi) “u loassu”, il branzino.
Ricordo che il primo ad entrare e perlustrare con una torcia il profondo antro con stalattiti e stalagmiti  è stato mio fratello; coraggioso…. ma altrettanto spregiudicato.
I tre “studenti” avevano intuito e quindi stabilito che al termine della profondità della tana, in verticale ci dovesse essere il vuoto.
Il motivo: le bolle d’aria sulla superficie dell’acqua create dal movimento ondoso proveniente dall’entrata, e che frangeva sulla parete terminale, scomparivano per poi riapparire. Quindi…in alto ci doveva essere il vuoto!
Lutti cittadini
Assunta Russo a 82 anni ha lasciato il marito Carlo Demaestri, i figli e la nuora, le sorelle, nipoti e parenti. Immigrata dal sud, casalinga e contadina, grande lavoratrice accanto al marito, di carattere gioviale lascia un ottimo ricordo in coloro che l’hanno conosciuta.
Angela Garzoglio è mancata a 92 anni. Era vedova di Filippo Vivaldo. Lascia la figlia Lionella con Umberto, il nipote Alessio con Cristina e la piccola Aurora, i parenti. Un esemplare personaggio nolese. Così merita di essere ricordata. Figlia unica del papà pescatore Culin (u gianchettu – il bianchetto– significato: unico pesce che per essere catturato ha bisogno di una rete a maglia finissima….), anche lei ha seguito il mestiere della mamma pescivendola. Ha avuto negozio a Spotorno. E’ stata componente di un simpaticissimo gruppo femminile nolese ben affiatato nell’ organizzare  scherzi e manifestazioni.
Antonio de Simone a 82 anni è mancato alla moglie Dina Maria, alle famiglie delle figlie Marianna e Alberta, ai parenti. Ha lavorato nella FIAT di Torino, per poi condurre insieme alla moglie un negozio commerciale nel capoluogo. Raggiunta la pensione, ha scelto Noli (Voze) quale sua definitiva residenza. Grande fan di Che Guevara, lo trovavi inseparabile dalla sua bandiera/effige nelle manifestazioni politiche e ricorrenze.
Carlo Gambetta

3/E’ CAVALIERE DELLA REPUBBLICA L’EX COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI NOLI
Motivazione dell’onorificenza- In considerazione alle benemerenze acquisite nell’ambito dell’attività di servizio. Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, Federico Ferrari, presta servizio presso il 15° Nucleo Elicotteristi di Villanova d’Albenga con l’incarico di addetto / specialista di elicottero. Nel corso della carriera militare, ha ricevuto molteplici onorificenze e benemerenze, tra cui il nastrino di merito per il personale delle Forze Armate impiegato nell’emergenza Covid-19.

Un post che si poteva leggere quando il maresciallo Ferrari era in servizio a Noli

 


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C.Gambetta

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