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Liguria e Basso Piemonte

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Savona: storia di Villa Cambiaso, ultimo restauro di Pio Vintera. Eventi estate 2025


Lo storico savonese Giuseppe Milazzo ha dedicato al complesso architettonico un volume storiografico, Il Palazzo Ferrero – Colonna – Cambiaso (Elio Ferraris Editore, 2000), nel quale racconta la genesi della costruzione, nell’area suburbana delle Banchette, con i suoi caratteristici segni distintivi di confine, su una strada di percorrenza verso il Piemonte.

di Ezio Marinoni

In questa zona la nobiltà savonese insedia, una a una, le sue ville di residenza: in via Piave 23 la Villa Centurione; in via Torino le ville Ricci e Lambda Doria (ai numeri 4 e 8, poi sede della Casa della Divina Provvidenza) e, al numero 10, la Villa Ferrero – Colonna – Cambiaso. La Villa Balbi, invece, è stata demolita negli Anni Trenta del Novecento, di essa sopravvive soltanto la cappella, al n. 114 rosso.

L’antichità di Villa Cambiaso è testimoniata dal più antico documento catastale savonese, il “Libro della Caratata di Savona”, redatto dagli occupanti Genovesi nel 1530; i Ferrero ne manterranno il possesso fino alla seconda metà del Settecento.

«Ambrogio Ferrero, uno tra i maggiori proprietari di quel tempo, risultava possedere una casa con giardino nell’area delle Banchette, di fronte alla Chiesa di San Lazzaro: è questa la prima sicura attestazione dell’esistenza dell’edificio oggi conosciuto con il nome di Villa Cambiaso.»

Nella notte fra il 10 e l’11 aprile 1796, alla vigilia della battaglia di Montenotte, nel palazzo dorme Napoleone Bonaparte. Scrive nel 1901 Agostino Bruno: «L’Imperatore tenne il prediletto ricordo di quei luoghi ai quali una delle sue più celebrate vittorie aveva dato nome immortale, e della notte trascorsa al palazzo Colonna negli anni della sua più bella epopea, quando le visione del suo genio non conoscevano confini.» (Milazzo, p. 17).

Nel 1798, il Registro del Catasto di Savona attesta la proprietà del palazzo alla “cittadina” Eugenia Spinola Pallavicino. Il palazzo passa poi a Paolo Vincenzo Agostino Colonna, la cui ultima discendente, Bianca Maria Caterina, che sposa il Marchese Giovanni Battista Cambiaso (1795 – 1861).

«I Cambiaso dal 1780 al 1800 costruirono la via lungo la Val Polcevera, tra Genova e Campomorone, dove avevano vasti possedimenti.» (Milazzo, p. 22).

Inoltre, «Michelangelo Cambiaso accolse nel 1805, in veste di Maire della città, l’Imperatore Napoleone Bonaparte, consegnandogli le chiavi della città e venendo da questi nominato Comandante della Legion d’onore.» (Milazzo, p. 22).

Villa Cambiaso subisce per due volte gravi danni: nel 1858 una alluvione del Letimbro; il 23 febbraio 1887 è danneggiato dal terremoto che colpisce la Liguria. Inizia la decadenza del palazzo, che ha il suo culmine tra il 1921 e il 1924, quando viene adibito a caserma. I restauri iniziano nel 1928, ad opera di Giovanni Battista Cambiaso, e verranno condotti a termine nel 1936 dalla figlia Rosa Pierina Cambiaso, moglie di Vittorio De Majo. Alla fine degli Anni Settanta il palazzo verrà venduto dai De Majo: da qui in poi, Villa Cambiaso vive la sua epoca più triste, con l’abbandono e la spogliazione e trafugamento di beni e arredi che non torneranno più al loro posto.

Pio Vintera acquista Villa Cambiaso nel 1985, che avvia importanti lavori di restauro e ripristino; viene anche «insediato nel palazzo un laboratorio di restauro allo scopo di recuperare e salvaguardare gli affreschi realizzati negli anni Trenta» (Milazzo, p. 24).

Il 9 luglio 1987 avviene la riapertura ufficiale della villa.

«All’interno del palazzo, va sottolineato, ha trovato sistemazione un piccolo ma importante Museo d’Arte Contemporanea, in costante crescita per la continua acquisizione di nuove opere.» (Milazzo, p. 25).

All’esterno, su un muro perimetrale, sono state collocate nel corso degli anni molte piastrelle in ceramica, ciascuna recante un’opera d’arte su di sé (pittura o poesia).

«Il prospetto principale della Villa, affacciato su via Torino, di fronte a ciò che resta della seicentesca Chiesa di San Francesco da Paola, un tempo San Lazzaro, venne gradevolmente affrescato durante i lavori di restauro cui fu sottoposto il palazzo negli anni Trenta.» (Milazzo, p. 28).

«Il piano terreno del palazzo fu interamente affrescato tra il 1928 ed il 1936 dal pittore d’ornato savonese Giuseppe Ferro. L’effetto finale che ne scaturì fu semplicemente splendido ed ancor oggi desta meraviglia ed ammirazione in tutti coloro che visitano la Villa.

(…) Le coloratissime vetrate, a fuoco e in piombo, come quelle delle altre sale della Villa, sono state realizzate negli anni Trenta dal laboratorio vetrario Poloni di Firenze.

(…) Al centro del maestoso salone d’ingresso troneggia poi la superba “fontana dei delfini e delle rane”. (…) Secondo la tradizione, questa fontana sarebbe stata disegnata da Gian Lorenzo Bernini e sarebbe stata donata da Papa Pio VII (1800 – 1823) in occasione del matrimonio, svoltosi il 12 giugno 1822, tra Bianca Maria Caterina, la figlia di Carlo Colonna, ed il Marchese Giovanni Battista Cambiaso.» (Milazzo, p. 34/35/36).

Saliamo la scala, per portarci al piano superiore e seguiamo ancora la descrizione di Milazzo. «Al primo piano, poi, il cosiddetto piano nobile, al culmine della scalinata, è la loggia le cui pareti presentano anche qui le ricche festose decorazioni in stile raffaellesco del Ferro, raffiguranti, tra l’altro, le armi delle famiglie Colonna, a destra, e Cambiaso, a sinistra.» (Milazzo, p. 36).

Entriamo, ora, negli appartamenti privati della famiglia proprietaria, dove «rimarchevole è la sala da pranzo in cui spicca l’elegante caminetto marmoreo settecentesco adornato da una serie di gradevoli formelle maiolicate e sovrastato da una grande specchiera di forma quadrata racchiusa da una raffinata cornice dorata. In questa stanza era un tempo presente un quadro in cui era raffigurato Giovanni Battista Cambiaso, Doge di Genova tra il 1771 e il 1773; l’opera fu trafugata dalla Villa all’inizio degli anni Ottanta.» (Milazzo, p. 38).

Ogni epoca ha lasciato la sua impronta e il suo ricordo, in questo palazzo storico savonese, fino al regime fascista.

«Sul soffitto della sala, all’interno di un rosone, un affresco, realizzato nel 1936 dall’architetto Enzo Bifoli, raffigura Benito Mussolini mentre ara i campi con un aratro trainato da una coppia di buoi. Lo stesso futuro Duce del fascismo, secondo quanto si racconta, sarebbe stato ospite dei Marchesi Cambiaso subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale ed avrebbe pranzato in questa stanza.» (Milazzo, p. 38).

Come molti palazzi nobiliari, anche Villa Cambiaso ha la sua cappella privata, dedicata alla Assunta, con documenti attestanti i privilegi concessi da due Papi. Questo piccolo e raccolto luogo di culto si è aperto al pubblico, tra le fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, quando la chiesa di San Francesco da Paola è stata chiusa, e l’ha sostituita per le messe domenicali e festive. Accanto alla cappella vi erano le tombe della famiglia Colonna, trasferite nel 1951 nella attuale chiesa di san Francesco da Paola. Un documento conservato nella sacrestia, all’interno di una bacheca, riporta i privilegi citati, concessi da Pio VI e da Pio VII, elencati da Milazzo, che ci riportano a liturgie e devozioni antiche e dimenticate.

«I) La facoltà di poter erigere le stazioni della via Crucis all’acquisto delle indulgenze annesse concessa da Pio VI l’anno 1789, 24 giugno.

  1. II) Di far celebrare la Santa Messa tutti i giorni anche Pontificali ed in caso di malattia di qualcheduno della famiglia o vicino, possa tenervi il SS. Sacramento.

III) Altare privilegiato in tutte le domeniche e feste dell’anno da Pio VII l’anno 1809, 13 novembre.

  1. IV) Indulgenza plenaria nel giorno della Concezione della Beatissima Vergine Maria e di sette anni ed altre tante quarantene per il giorno di San Francesco di Paola, di San Filippo Neri, di San Giuseppe Patriarca, di San Carlo Borromeo da Pio VII l’anno 1810, 24 febbraio.
  2. V) Facoltà di poter far celebrare una Messa il Giovedì Santo.
  3. VI) Facendosi la Via Crucis in detta Cappella godranno delle indulgenze tutte quelle persone dell’uno e dell’altro sesso che vi interverranno.

VII) Passata la mezzanotte del S. Natale si possono far celebrare le tre Messe, cioè la prima con le porte aperte, le altre due a porte chiuse.

VIII) Che si possa all’occasione far celebrare la Santa Messa un’ora prima dell’aurora ed un’ora dopo mezzogiorno.

  1. IX) Altare privilegiato anche per tre giorni della settimana da Pio VII vive vocis oraculo il 7 marzo 1814 come consta da carta firmata da Monsignor Vincenzo Maria Maggioli, Vescovo di Savona.» (Milazzo, p. 42/43).

Nella medesima sacrestia si conservano alcuni paramenti sacri, «in particolare, due coppolini bianchi, un piviale finemente ricamato ed un camauro (il caratteristico berretto di raso rosso) che sarebbero stati indossati da Papa Pio VII durante i sacri riti svolti all’interno della Cappella del Pontefice paramenti che sarebbero stati a quest’ultimo offerti in dono dal Marchese Carlo Colonna in occasione della visita del Santo Padre al palazzo, all’inizio dell’Ottocento.» (Milazzo, p. 42).

Villa Cambiaso possiede e racconta una grande storia, che è arrivata fino a noi grazie all’interesse culturale e alla intelligente munificenza di Pio Vintera. Abbiamo ricordato questo mecenate novecentesco su Trucioli, Anno XIII, Numero 61 del 7 novembre 2024:

https://trucioli.it/2024/11/07/savona-pio-vintera-e-la-stagione-felice-di-villa-cambiaso/

Anche l’artista Vintera è stato ricordato su Trucioli, Anno XII, Numero 31 del 14 marzo 2024:

https://trucioli.it/2024/11/07/savona-pio-vintera-e-la-stagione-felice-di-villa-cambiaso/

Veronica e Mattia Vintera

Da un paio di anni, grazie alla disponibilità della vedova, la signora Graziella, e alla intraprendenza dei figli Veronica e Mattia, Villa Cambiaso è di nuovo diventata, in modo diverso da un tempo, sede e luogo di eventi e manifestazioni, incontri, rassegne culturali e letterarie.

L’inizio dell’estate porta nuovi eventi in Villa, a partire da sabato 7 giugno, con la “Visita esoterica Notturna”, tutti i dettagli si possono trovare al link https://www.villacambiaso.it/eventi/2025-giugno-07-visita-esoterica-notturna/

Il giorno dopo, domenica 8 giugno, alle 17, si inaugura la mostra personale di Ylli Plaka, apertafino al 21 giugno e inserita nel contesto del Festival della Maiolica 2025.

https://www.villacambiaso.it/eventi/2025-giugno-08-ylli-plaka-muse/

https://www.festivaldellamaiolica.it/programma/#calendar-50796203-5ce9-45c4-888f-66055fb6b2ca-event-mauzns1q

Un invito, quindi, alla Città di Savona, ai savonesi e ai turisti per “riappropriarsi” di questo bene storico e culturale, concesso alla fruizione di tutti: una seconda vita per Villa Cambiaso, risorta ancora una volta.

Ezio Marinoni


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