DA IL SOLE 24 ORE- Massoneria. Il Grande Oriente. La Lombardia guida il gruppo del nord che si stacca e dice addio. Decine di logge stanno abbandonando il Goi per la Glri di Fabio Venzi. Il 14 giugno assemblea a Milano dei “ribelli”. Gli “scozzesi” in fibrillazione.
di Roberto Galullo – Pubblichiamo alcuni stralci dell’articolo.
…..Se fosse una gara ciclistica i tifosi starebbero assistendo ad una fuga che, comunque vada a finire, si concluderà – usando un avverbio caro ai commentatori – felicemente. Già, perché l’abbandono (già fatto o in divenire) del Grande Oriente d’Italia (Goi) di almeno 8 logge in Lombardia, 3 in Toscana, 4 in Friuli-Venezia Giulia, 2 in Umbria, 2 nel Lazio e in Sicilia, farà contenti tutti.
In primis la Gran Loggia Regolare d’Italia (Glri) che è pronta ad ospitare i fratelli che sbattono la porta al Goi il quale però, per ogni abbandono, tiene in frigo una bottiglia di spumante per festeggiare l’addio dei “ribelli” e, di conseguenza, la blindatura dello status quo. Presente e forse futuro.
…..Le bollicine sono pronte anche per quelle logge in Puglia, Trentino-Alto Adige e Piemonte – una quindicina in tutto – nelle quali il dibattito è molto animato sulla via da intraprendere, con un punto fermo: dentro o fuori. Più fuori che dentro. Non come i tanti fratelli liguri secondo i quali è ancora possibile attendere la soluzione delle controversie giudiziarie delle quali si è ormai perso il conto. Come gli emiliano-romagnoli o i calabresi, il cui silenzio è – per motivi diversi – assordante.
Così, mentre la Glri prepara la Gran Loggia di ottobre 2025 con tanta carne al fuoco come mai ne ha avuto prima, si tirano le prime somme di quanti hanno abbandonato il Goi con tutta l’officina o singolarmente: finora almeno 300.
Un numero che – comunque – non turba per nulla l’attuale Gran Maestranza del Goi anche se, tra gli altri, ci sono nomi “pesantissimi” per la massoneria italiana, come Andrea Zucconi, Claudio Solinas, Antonino Salsone, Luca Templari, Mario Valentini (ex sindaco di Perugia), ora tutti nella Glri. Carlo Tomaso Parmegiani presidente del collegio circoscrizionale del Friuli-Venezia Giulia si è dimesso e farà lo stesso insieme a tanti altri.
…..Il primo ad andare ufficialmente in fuga è stato Claudio Bonvecchio, da decenni faro di cultura iniziatico-esoterica della massoneria non solo italiana. Bonvecchio, nell’appello lanciato da Pavia il 2 maggio 2025, scrive che un uomo libero «se non può esprimere ciò che pensa, se non può dissentire, se non può far sentire la sua voce, non è libero ma servo (…) È venuto il momento, per chi lo desidera, di imboccare una strada di libertà, di interiorità e di spiritualità. Questa strada porta i liberi muratori a costruire una casa che – nella regolarità della tradizione – sia pronta ad accogliere chi ad essa vuole avvicinarsi».
…….Veniamo al Rito scozzese antico e accettato per i cui membri – circa 4.700 nella primavera 2024 – il Goi aveva dettato l’ultimatum del 15 maggio per dichiararsi nell’una o nell’altra parte, vista la rottura dei rapporti sigillata ufficialmente il 4 aprile 2025 a Rimini. Tertium non datur.
…..Il Goi – il dato è di poche ore fa – avrebbe ricevuto 4.025 mail di dissociazione dal Rito Scozzese, il che vorrebbe dire che avrebbero abbandonato il Grande Oriente solo 650/700 fratelli ma i numeri non sono ancora definitivi e quelli che non hanno risposto dovrebbero ricevere entro la fine di maggio un’altra mail (questa volta ad personam) con la richiesta di ufficializzare: dentro o fuori.
Già, fuori ma per fare cosa? Quelli che rimarranno nel Rito transiteranno nella Gran Loggia Regolare, riconosciuta come regolare dalla casa madre inglese Ugle. Condizione necessaria e sufficiente ma per il momento c’è solo un riconoscimento reciproco. Il Gran Maestro e “gran regista” Fabio Venzi sta predisponendo – non senza qualche imprevisto tra capo e collo – i protocolli d’intesa in vista della Gran Loggia di ottobre 2025.
……Il Rito è forte del riconoscimento nord-americano e ha un Supremo Consiglio nuovo di zecca che il 17 maggio 2025 ha salutato l’elezione del Sovrano Gran Commendatore Andrea Roselli, 78 anni, fiorentino, ex capitano dei Carabinieri, ex dirigente bancario in pensione e il cui nominativo 44 anni fa è stato trovato nella lista della loggia P2 di Licio Gelli.
In giunta ci sono, tra gli altri, il Luogotenente Angelo Florio, il Gran Priore Mauro Stradella, il Grande oratore e Gran ministro di Stato Francesco Tenella, il Gran tesoriere e Gran elemosiniere Stanislao Saeli. Elezione al primo colpo: 15 voti contro sei, con auguri e mal di pancia.
……Il mal di pancia è, invece, quello del Sovrano uscente Giulio Nigro, avellinese, che non è stato confermato nonostante abbia tenuto in linea di galleggiamento la barca del Rito, affrontato tempeste ed evitato iceberg nel periodo più buio dei rapporti con il Grande Oriente.
Il 18 giugno 2024, tra l’altro, quando il Goi mise al bando il Rito, Nigro scrisse parole non scontate: « (…) la regolarità del Supremo consiglio ha contribuito a garantire la tenuta, internazionale e nazionale, del Grande Oriente d’Italia durante i periodi bui della P2, delle inchieste di Cordova e del disconoscimento da parte della Ugle (…)».
Il Sole-24 Ore ha offerto a Nigro la possibilità di raccontare la sua versione sul mancato rinnovo al vertice del Rito ma ha declinato gentilmente l’invito «per mantenere il doveroso riserbo che, per il momento, mi sono imposto».
LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO-
- Nessun paradosso 1
- Spumante in frigo 2
- Occhio alla Lombardia 3
- Invito raccolto 4
- Il “manifesto” 5
- Appuntamento a Milano 6
- Rito Scozzese 7
- Gli abbandoni 8
- Sovrano eletto 9
- Il passato 10
- Il mal di pancia 11