Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alessandro Scarpati neo presidente geologi liguri: ‘Frenare l’avanzata del cemento’. 2/ Una pia illusione, siamo tornati all’assalto speculativo. Solo seconde case (bilocali) da 300 mila €


Il Secolo XIX ha intervistato il neo presidente dei geologi liguri, l’alassino Alessandro Scarpati, già assessore provinciale. Il suo appello: ‘Frenara l’avanzata del cemento’.2/Commento di Luciano Corrado: ‘Il nuovo Partito del cemento’. I taciturni. I conniventi. Quale futuro?

2/Commento. Siamo tornati ostaggio del connubio mala politica e speculatori. Città con il Piano regolatore scaduto, trasformazione di vecchi immobili e centinaia di strutture alberghiere. Impressionante moltiplicazione del peso abitativo: bilocali e trilocali destinati a posti letto per turisti ‘risparmiosi’. E’ questa la Riviera del futuro?

A GONFIE VELE IL ‘MERCATO IMMOBILIARE’ DELLE SECONDE CASE- ASSISTIAMO IMPASSIBILI (I PIÚ) ALL’ASSALTO DEL CEMENTO CAMUFFATO DA RISTRUTTURAZIONI- AUMENTI DI VOLUME E CONSEGUENTE INCREMENTO ABITATIVO. EDIFICI UN TEMPO ABITAZIONE PER UNA, DUE FAMIGLIE RESIDENTI CHE FRUTTANO 8-10 BILOCALI E TRILOCALI da  300-400 MILA €. E NON PARLIAMO DI MANUFATTI FRONTE MARE. SONO ARRIVATE ANCHE LE PICCOLE BANCHE  CHE APRONO FILIALI, FINANZIANO GLI INVESTITOTI SULL’ALTARE DI UN ‘SANO SVILUPPO ECONOMICO’?

ASSISTIAMO ALL’ASSORDANTE SILENZIO DEI MASS MEDIA- ADDIO INCHIESTE DA ‘PARTITO DEL CEMENTO’ MENTRE PROSEGUE LA DECIMAZIONE DI ALBERGHI FAMIGLIARI CHE QUASI NON FANNO NOTIZIA. SI PUBBLICANO LE STATISTICHE DEL NUMERO DI HOTEL IGNORANDO CHE IN MOLTI CASI SI OFFRE CAMERA E COLAZIONE E NON PENSIONE COMPLETA O MEZZA PENSIONE. PERSONALE RIDOTTO AL MINIMO. HOTEL DI FAMIGLIA CHE CHIUDONO ALLE PRESE DELL’IMPOSIZIONE FISCALE CHE NON PREVEDE ALCUNA AGEVOLAZIONE NONOSTANTE LA CRISI GALOPPANTE.  LA MAZZATA DELL’IMU, SOPRATTUTTO, DELLA TARI E ALTRI BALZELLI. I COSTI DELL’ENERGIA (ARIA CONDIZIONATA E RISCALDAMENTO).

LA MANNA SPECULATIVA NON FA DISTINZIONE TRA COMUNI GOVERNATI DALLA DESTRA E DALLA SINISTRA. LE  ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA CONTINUANO DA ANNI A BALBETTARE, SBANDIERANO LE BRICIOLE. MANCANO BENEFICI CONCRETI DI RILANCIO. TUTTO ACCADE SENZA CHE CI SIA UNA PRESA DI COSCIENZA DELL’OPINIONE PUBBLICA CHE ANCHE NELLE URNE DIMENTICA I RESPONSABILI DEL ‘DISASTRO SOCIO-TURISTICO’ E AMBIENTALE. MA C’E’ ANCHE CHI CON PIÚ GENTE IN SPIAGGIA CI GUADAGNA (BAGNI MARINI), PANETTERIE, GELATERIE, FRUTTA E VERDURA.

Da qualche anno molte aree della Liguria – parliamo le fascia litoranea e della prima collina in particolare del ponente della regione-  sono dunque tornate alle prese di un nuovo ‘Partito del cemento trasversale’ che si traduce in sistematica distruzione di ciò che resta del ‘turismo di qualità‘. Si predica bene ma si razzola male tra cittadini ora spettatori, ora rassegnati al destino. Qualche sporadico balbettio  (vedi archivio stampa e social) tra diffusi silenzi. A cominciare dagli organi di informazione più diffusi e chi si erge al ‘più letto della provincia‘. Si moltiplicano i titoli ‘Test del tutto esaurito’? Omettendo che non sono i ‘ponti festivi’ a salvare le entrate e le uscite delle aziende ricettive. Si tratta di pillole, di aspirine che servono per gettare fumo negli occhi.

Nel cupo mormorio assistiamo alla distruzione dell’ultimo tessuto alberghiero resiliente. Il moltiplicarsi a catena di ristrutturazioni, aumenti di cubatura (leggi incentivi Piano Casa Toti-Marco Scajola, leggi regolarizzazione altezza mansarde della legge Salvini) che si trasformano in robusto incremento del peso abitativo.

Bilocali e trilocali che moltiplicano i posti letto per turisti che risparmiano e si accontentano. Nessuno ci ha ancora dato conto di quale sia il ‘patrimonio’ aggiornato e comunque mai reale dell’incremento di seconde case che produce soprattutto turismo di massa. Assistiamo all’incremento del ‘popolo della focaccia’ e della ‘pizza al volo’. Si pranza e si cena anche al bar, persino le tradizionali pizzerie rischiano di soccombere. Città balneari sempre affollate negli week-end, caos sulle strade e autostrade garantito. A fronte di una stagione turistica sempre più ‘corta’. O adeguarsi o chiudere i battenti. Meno posti di lavoro. Il personale, le famiglie possono sbarcare il lunario lavorando solo pochi mesi all’anno? Cassa integrazione messa in conto.

Rassegnati al nuovo boom della ‘casa al mare’ e nel contempo si aggrava la carenza dei parcheggi. Quelli a pagamento sono diventati un bancomat per le casse comunali. C’è un solo comune dove non si paga la sosta, Andora.

C’è l’inganno dei permessi a costruire che impongono un posto auto per ogni nuovo alloggio a fronte di occupanti con due, tre vetture. L’esplosione degli ‘affitti brevi’ che, tra l’altro, rappresentano un ulteriore impoverimento del tessuto ricettivo alberghiero. Alloggi turistici offerti a ‘posti letto’. Anche sei occupanti in un bilocale. Accade sia nei centri storici caratterizzati da ristrutturazioni dei vecchi alloggi, sia in altre aree delle città. Si aggiunga che non si costruiscono più appartamenti per residenti mentre cresce la ‘fame della prima casa’ e degli alloggi dati affitti in modo stabile. Si deve ricorrere all’entroterra, perlomeno in alcune zone del territorio. Centinaia di famiglie alle prese con sfratti che meritano un titolo ogni morte di papa.

I prezzi al mq nelle città costiere sono in continua ascesa.  Gli investitori-imprese senza dipendenti diretti (Srl e qualche Spa) che provengono quasi sempre da fuori regione. E che sia tornata la ‘febbre del mattone‘ e l’assalto alla Riviera balneare lo documenta pure l’esplosione delle agenzie immobiliari, quasi mille nella sola provincia di Savona (un centinaio a fine anni ’90), a fronte di località rimaste con  alberghi che si contano sulle dite di una mano o poco più. Borghetto S. Spirito ha raggiunto il  primato di seconde case ma non ci sono più hotel, due a Ceriale.

La provenienza degli ultimi speculatori in ordine di tempo? Piemonte soprattutto e Lombardia e qualche società con sede legale in altre regioni. Piccoli istituti di credito finanziano non certo per ‘beneficenza’ e aprono ‘filiali’ nelle città rivierasche ‘abbandonate’ invece da banche nazionali e dalla ligure Carige.

Si parla e si scrive assai poco di città dove il piano regolatore è scaduto anche da due decenni. Si procede invece a singole varianti con scenari piuttosto occulti. Ai Comuni fanno gola gli oneri di urbanizzazione (sbandierano le compensazioni) di cui beneficiano i bilanci che consentono di elargire soldi a pioggia (vedi esplosione di eventi e manifestazioni affidate a Srl), alla clientela elettorale. E sempre in attesa di una regia unica e di coordinamento a livello provinciale o quantomeno comprensoriale.

I ‘benefattori’ dell’esplosione del mattone per turisti possono vantare che gli introiti dell’Imu rappresentano la prima voce negli incassi annuali, soldi sicuri. Passa inosservato che si avvantaggia una ristretta cerchia di cittadini, mentre si impoverisce la maggioranza della comunità e il tessuto socio-economico. Un tempo la politica, maggioranza e minoranza, concordavano che una provincia non può prosperare in modo razionale con un sola attività economica. C’era il turismo, l’industria, l’agricoltura, il commercio. In Riviera è rimasto il turismo e ciò che resiste in agricoltura e floricoltura (albenganese e ponente imperiese).

Si sta infliggendo un colpo mortale alle future generazioni? Si sperpera la saggezza degli avi e di chi ci aveva contribuito al ‘miracolo economico’. Paghiamo le conseguenze dei mediocri al governo delle nostre città, della corsa alla poltrona a discapito della meritocrazia, dei transumanti della politica.

Luciano Corrado 

ARTICOLO DEL SECOLO XIX MAGGIO 2025

2/INTERVISTA AL PRESIDENTE AIRALDI- IL SECOLO DEL 13 NOVEMBRE 2024

Domanda: la Liguria può sopportare ancora nuove costruzioni? Risposta: In Liguria i boschi sono aumentati e sono diminuite le aree agricole. Non è un segnale positivo per il mantenimento del territorio.

3/LA MAPPA DEI DANNI PROVOCATI DAL DISSESTRO IDROGEOLOGICO IN LIGURIA

 


L.Corrado

L.Corrado

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