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Addio mitico primario Romano Rembado. Tra gli illustri che davano prestigio al Santa Corona. La sua coerenza negli ideali


E’ stato consigliere comunale. Romano Rembado tra i grandi nomi che hanno dato prestigio all’ospedale Santa Corona nei suoi anni migliori. Un motivo di orgoglio per chi gli è stato vicino una vita. La moglie Sandra, i figli Patrizia e Massimo.

Romano Rembado mitico primario del Santa Corona in anni glorioso per la nomea dell’ospedale

DA SAVONANEWS- È mancato il dottor Romano Rembado, 88 anni , nativo di Pietra Ligure. Specialista in medicina interna, radiologia e medicina nucleare, ha dedicato la sua vita professionale alla cura e all’attenzione verso il paziente, incarnando i valori più profondi della medicina.

Dal 1965 al 1970 ha prestato servizio presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure come assistente nella divisione di Medicina Generale. Successivamente, dal 1970 al 1974, ha lavorato agli Ospedali Civili di Brescia come aiuto nel servizio di medicina nucleare, per poi assumere l’incarico di primario nello stesso ambito presso l’Ospedale di Atri (Pescara) dal 1974 al 1975.

Nel 1976 è tornato al Santa Corona, ospedale a cui era profondamente legato. Qui ha ricoperto inizialmente il ruolo di aiuto, per poi diventare primario dal 1979 al 2003, contribuendo in modo determinante alla nascita e allo sviluppo di un servizio di medicina nucleare moderno e dotato delle tecnologie più avanzate dell’epoca.

Antonio Massone primario dell’Unità Spinale del Santa Corona

“Per anni è stato un punto di riferimento insostituibile per tutto il Ponente ligure – lo ricorda Antonino Massone, primario dell’Unità Spinale del Santa Corona – nella diagnosi e cura della patologia tiroidea. I suoi pazienti, seguiti spesso per decenni, gli riconoscevano unanimemente una straordinaria capacità empatica in grado di creare un rapporto umano profondo e duraturo”.

“Il Dottor Rembado – prosegue Massone – ha rappresentato un esempio di medico che viveva il proprio mestiere come una vocazione e non solo come una professione. Ha contribuito in modo determinante alla reputazione dell’Ospedale Santa Corona, grazie a un’identificazione totale con l’istituzione e con la comunità, in cui la figura del medico e quella dell’uomo si fondevano in un’unica presenza coerente e rassicurante”.

“La medicina di quegli anni- dichiara Massone – non ancora condizionata da logiche economiche oggi sempre più pressanti, permetteva un rapporto medico-paziente profondamente umano, basato sul tempo, sull’ascolto e sulla fiducia. In quella realtà, in cui un grande ospedale sorgeva in una cittadina relativamente piccola, le relazioni personali potevano esprimersi al meglio: spesso chi curavi era un parente, un vicino, un volto conosciuto. E proprio in questo contesto, Romano Rembado è riuscito a incarnare l’essenza più nobile della medicina, diventando una figura di riferimento non solo per i suoi colleghi, ma per un’intera comunità”.

“Per tutte queste qualità — conclude il primario dell’Unità Spinale – la solida preparazione culturale, la naturale predisposizione umana, il profondo senso della missione — è stato preso a modello da generazioni di medici. Indipendentemente dalla loro specialità, molti di loro cercavano il confronto con lui, certi di trovare ascolto, esperienza e riflessione autentica sulle problematiche cliniche dei loro pazienti. Un riferimento silenzioso ma costante, che ha lasciato un segno profondo nella memoria professionale e umana di chi ha avuto il privilegio di lavorargli accanto”. (Elena Romanato)

Commenti social/ Mario Baucia (docente in pensione, un passato impegno politico a sinistra e già pubblico amministratore)- Partecipo con tutto il cuore al dolore dei familiari per la scomparsa del mitico veramente mitico dottor Romano Rembado colonna ed esempio della sanità luce e guida per tanti che hanno condiviso le sue idee.

Daniele Negro (ex sindaco): Triste notizia. Se ne va un grande medico, una persona buona, un caro amico….ti ricorderemo sempre Romano….ora R.I.P.


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