Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ultima ora/E’ a Pornassio, camposanto della vergogna! A chi dire grazie. 2/ Caro Trucioli.it e le strade provinciali


ULTIMA ORA – Per un imperdonabile nostro errore di impaginazione abbiamo confuso il camposanto di Pornassio con quello di Pieve di Teco del quale avevamo annunciato il fotoservizio. Chiediamo scusa ai lettori e pur non richiesto al sindaco di Pieve e a tutta la  sua comunità.  Si tratta dunque delle pietose condizioni  in cui si trova il cimitero pornassino. Per dovere di cronaca il sindaco è Vittorio Adolfo, imperiese Doc.

2/RICEVIAMO- Caro Luciano Corrado, nonchè ‘mendaighino’, perché non ti occupi delle condizioni delle nostre strade provinciali ? Ad esempio iniziando da un comune, Pornassio, che conosci bene essendo un habitué del prestigioso ristorante Lorenzina di Nava. Non so se mi iscriverai tra i pessimisti quando dico agli amici che in alta Valle Arroscia, come del resto stai documentando da anni, è ora di fare le valige.

L’Amministrazione provinciale di Imperia da anni (almeno 20) ha di fatto abbandonato l’entroterra, solo nell’ultimo periodo, con il presidente Scajola, si è visto qualche intervento (principalmente ponti e muri rifatti a seguito di crolli o motivi di sicurezza), ma continuano a mancare asfalti, segnaletica, protezioni a valle e soprattutto manutenzioni quali sfalci, cunette e tombini.
Questi politici – io non faccio parte di fazioni, né ricopro incarichi pubblici-  fanno grandi proclami di investimenti, ma poi le strade sono giungle africane, i trasporti inesistenti come i servizi pubblici in genere, però non possiamo dare la colpa solo alla Provincia. Abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora sindaci che forse pensano troppo al loro tornaconto? O sbaglio? E a quello dei loro compagni di merende, lavori pubblici inutili per ‘ingrassare l’amico’ …. e avanti così!
Non è mai stato speso seriamente un euro per preservare il territorio, per un’adeguata accoglienza turistica, per la promozione turistica, per il decoro urbano, per il decoro in genere. E comunque anche gli abitanti,  a quanto pare, hanno fatto il callo, assuefatti, rassegnati, un modo di pensare piccolo, chiuso esclusivamente al proprio orticello, con ridicoli interessi privati. E com’è finita? Spopolamento, abbandono, solitudine, mancanza di servizi essenziali, insomma concluderei che chi è causa del proprio mal pianga se stesso! E non vorrei essere tra questi.
Mi firmo solo con Angelo, tu sai comunque chi sono.

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